Devo lasciarla

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POV Mauri

Mi sveglio con il naso solleticato da un groviglio di capelli arruffati e dal profumo di Debbi.

Inizio a rendermi conto del suo corpo sdraiato su un fianco accanto a me. Del braccio con cui la stringevo attorno alla vita, della sua schiena premuta contro il mio petto, fino al suo fondoschiena che pressava perfettamente dove non doveva. Nel momento stesso in cui presi del tutto coscienza di quel contatto, sento immediatamente il cavallo dei miei jeans gonfiarsi più del dovuto.

Cazzo, sarebbe stato così facile infilare la mano sotto le coperte e accarezzare la sua pelle liscia, per poi farla scivolare dentro alle sue mutandine e scoprire se fosse eccitata quanto me ... A quel pensiero, mi indurii al punto di rimanere a corto di fiato, e non ero neanche troppo sicuro che la cosa fosse di natura puramente fisica.

Dovevo uscire da camera sua, e al più presto.

Debora si muove leggermente nel sonno nell'attimo in cui ritiro il braccio per scostarmi da lei, ma per fortuna non accennò a svegliarsi. Avrei avuto poche difficoltà a giustificare la mia presenza lì, soprattutto considerando che non avrei saputo spiegarla neanche a me stesso.

Ho acutamente bisogno di una doccia! Così, scivolo fuori dal letto, mi riprendo la felpa e le scarpe stando bene attento a non fare il minimo rumore, e me ne vado velocemente dirigendomi verso il bagno .

Chiudo la porta e mi butto sotto al getto dell'acqua; mi insapono,mi risciacquo ed esco dalla doccia. Avvolgo un asciugamano intorno alla vita e vado dritto in camera. Una volta vestito scendo in cucina, ho bisogno di mangiare qualcosa e sopratutto devo andare a casa di Greta. Devo assolutamente chiarire la situazione!

"Oh Mauri! Com'è?"

"Bene dai," scrollo le spalle, e sento un invitante profumo di torta. Ne prendo una generosa porzione e mi verso del caffè, lanciando un sorrisetto in direzione di Manuel. "Mi hai preparato la colazione? Che premuroso."

"Guarda che quella era la mia colazione." Si riprende infastidito la sua colazione, senza perdere il suo autocontrollo.

"Mauri so che non sono cazzi miei.. ma che stai combinando con Debora?"

"Perché me lo chiedi?" chiedo con noncuranza iniziando a sorseggiare il caffè.

"Sesto senso. E lo sai che non sbaglio mai."

"Semplicemente ieri è stata male e ho dormito con lei." Replico scocciato.

Manuel scosse la testa e sembra particolarmente divertito.

"L'unico altro posto in cui tu ti sia mai fermato a dormire è il divano del nostro studio. E ti ho visto io stesso cacciare ragazze nel bel mezzo della notte."

"Così mi fai sembrare uno stronzo," commento con aria fintamente offesa, "Mi sono sempre preoccupato di far chiamare un taxi."

Manuel sorrise appena, ma senza lasciarsi sfuggire una smorfia di disapprovazione.

"Mauri, stai da Greta e lascia stare Debora.. e riordina il casino che hai in testa. Consiglio da fratello." Il tono di Manuel era tornato completamente serio.

"La devo lasciare."
"Sei Sicuro?"

Restiamo a guardarci in silenzio alcuni secondi, entrambi conoscendoci talmente bene da non aver veramente bisogno di rispondere alla sua domanda, "sto andando", poso la mia tazza e mi allontano lasciando la cucina.

L'alba || Salmo  (COMPLETATA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora