Mi giro lentamente per affondare la testa sul cuscino, sperando con quel gesto di ignorare la luce che mi colpiva il volto e il dolore pulsante alla testa che non accennava a voler diminuire.
Non so quanto tempo impiegai, dopo essermi svegliata, prima di decidere di alzarmi dal letto, notando stupita di essere in intimo, visto che eravamo a febbraio.
Passando davanti allo specchio, realizzo di essere particolarmente pallida, mentre il trucco ormai sfatto mi aveva lasciato tracce scure sotto agli occhi che certo giocavano la loro buona parte nel darmi un aspetto orribile.
Mi appoggio al muro e chiudo gli occhi, cerco di richiamare alla mente in quali condizioni fossi rientrata a casa la sera prima. Mi ricordavo il buon umore di Camilla ed i vari ragazzi carini che mi aveva indicato in giro per la discoteca, l'incontro con Greta e i suoi commenti acidi.
E poi le cose iniziavano a farsi confuse.
Dovevo aver bevuto davvero molto per essere in quello stato, e mi stupisco di non aver vomitato, a giudicare dal bagno perfettamente pulito. Mi infilo sotto la doccia, lasciando che l'acqua lavasse via ogni traccia della sera prima, senza ancora avere la minima idea di come fossi tornata a casa, ma comunque sollevata di non essermi svegliata nel letto di qualche sconosciuto.
Entro in cucina e butto immediatamente giù un paio di aspirine. Avevo appena finito di procurarmi qualcosa da mangiare, quando ad un certo punto suona il campanello di casa. Vado ad aprire, e trovo la mia collega di lavoro, Benedetta.
"Ehi Bea! Che è successo?" le chiedo preoccupata.
"Posso entrare?" risponde a bassa voce, e solo allora noto che aveva gli occhi gonfi e arrossati.
"Certo che sì." Le faccio strada verso la cucina, e ci sediamo.
"Ti posso offrire qualcosa?"
"No tesoro grazie, ho solo bisogno di un'amica che mi ascolti. Penso che tra me e il mio ragazzo sia finita," sospira, scuotendo la testa e strofinandosi gli occhi con il dorso della mano.Mentre io, presa completamente di sorpresa, allungo una mano sul tavolo per andare a prendere la sua.
"Mi dispiace così tanto," mormoro dispiaciuta, stringendole la mano. "Cos'è successo?"
"Niente.. mi ha chiesto una pausa: classica cazzata." a quella frase, la sua voce si affievolì di nuovo."Non hai bisogno di un uomo così." esclamo.
Beatrice alza gli occhi al cielo con una smorfia amareggiata. "Ha detto che vuole pensare al suo lavoro." Si interrompe un attimo e sospira prima di proseguire, "E così abbiamo iniziato ad urlarci contro delle cose. Mi ha detto che io non lo capisco, ed io gli ho detto di farsi crescere le palle. Ed è degenerato tutto, ed io ..."
Beatrice scoppia di nuovo in singhiozzi, ed io mi alzo per andare ad abbracciarla.
"Lo amo, davvero ..." mormora tra le lacrime, "... ma non posso stare con qualcuno che non mi mette al primo posto, capisci?" mi chiede con gli occhi lucidi alzando lo sguardo su di me.
"Lo capisco. Hai fatto la cosa giusta," cerco di consolarla, ma lei si limita ad annuire tristemente.
"Ehi," la incalzo, sorridendole come per cercare di incoraggiarla, "Lo sai cosa facciamo? Chiedo alla mia amica Camilla se si unisce a noi e ci riempiamo di schifezze," a quelle parole vedo comparire sul suo volto un piccolo sorriso, "e ci guardiamo tutti i film più stupidi che ti possono venire in mente, fino allo sfinimento."
"È un modo davvero patetico di farmi passare il sabato sera," commenta con un singhiozzo misto a una risata. Si asciuga le lacrime con una mano e bisbiglia sorridendo, "Grazie."
Camilla ci raggiunge; chissà Mauri... Passiamo la serata mangiando schifezze, guardando film stupidi, e chiacchierando di cose da ragazze, fino a quando in tarda serata
Beatrice se ne va. Torno a sedermi a fianco a Cami e mi rivolse un'occhiata curiosa."Non volevo tirare fuori l'argomento di fronte a Beatrice, ma ... non mi dici niente di ieri sera?"
"Cosa dovrei dirti?" le domando perplessa.
"Andiamo, non fare l'innocente," risponde Camilla, con un sorrisetto malizioso, "Voglio sapere."
"Cami, non ho idea di cosa tu stia parlando," proseguo incerta, pensando ai miei ricordi confusi della sera prima. "Non ricordo molto di ieri sera, a dirti la verità. Immagino di aver bevuto davvero troppo."
"Io non ti ho vista bere molto," si stringe nelle spalle. "Quindi vuoi dirmi che non ti ricordi che sei andata via con Maurizio?"
"Scusa?" chiedo sbalordita.
"Voi due non riuscite proprio a starvi lontano eh! Solo che.. ti ricordo che c'è Greta di mezzo." sospirò.
"E hai lasciato che andassi via con lui?" domando cercando di suonare meno agitata di quanto non fossi in realtà.
"Debbi, pensavo fossi d'accordo e pensavo fossi lucida." Dice Camilla esasperata. Sbuffo sonoramente,"Senti.. ma i ragazzi sono in studio adesso?"
"Credo.. perché?"
"Accompagnami."