Ce la faremo?

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Mauri si alzò e mi fece cenno di seguirlo in casa. Nel salone c'erano la madre di Mauri e Greta che parlavano e si interruppero quando entrammo; Greta si buttò al collo di Maurizio e lui la prese per i fianchi per allontanarla. Lei lo lasciò, sbarrò i suoi occhi, e fece cadere le braccia lungo il corpo e chiese: "Perché non capisci?" "ma che cazzo vuoi? Dopo che hai drogato Debora poi!"
"Ma...io..."
"Possiamo parlarne da un'altra parte?" continuò Mauri stizzito. "Va bene" acconsentì Greta.

Io rimasi immobile, attonita, durante tutta la scena. Quando i due se ne andarono li seguii con lo sguardo e poi mi sedetti sul divano, fissando il pavimento. Stavo analizzando mentalmente la scena quando la madre di Mauri, che nel frattempo si era messa a cucinare, si accorse del mio nervosismo.
"Fossi in te andrei a origliare" "Cosa?" chiesi sorpresa
"Ma si dai che non desideri altro. D'altronde state insieme!"
"Sì, beh..."
"Si vede che sei una brava ragazza. E poi a Maurizio gli si illuminano gli occhi mentre ti guarda, l'ho notato sai?"
"Lo amo. Tanto."
"Le riconosco io queste cose”. Ci fu un momento di silenzio, poi lei continuò
"E per lui è lo stesso"
"Dice?" Il cuore cominciò a battermi forte.
"Se non lo fosse stato non ti avrebbe portata qui". Mi sorrise dolcemente.
"Dai, vai a vedere. Se scendi le scale del balcone e vai a destra c'è uno spiazzo con una tettoia. Sono lì, li vedo da qua" e con un cenno della testa indicò la finestra di fronte a lei.

"Allora vado" dissi io "Grazie davvero". Sorrise di nuovo: "Mi piaci ragazza, e sei perfetta per Maurizio". Le feci un sorriso e corsi giù per le scale.


Q

uando arrivai sentii Greta parlare e per non farmi vedere non girai l'angolo che portava allo spiazzo.
"Quindi alla fine l'hai scelta davvero?!"
"QUELLA ha un nome"
"E chi se ne importa! E poi, gliene hai parlato di Laura o è ancora all'oscuro di tutto?"
"Ti devi fare i cazzi tuoi!! Forse l'ultima volta non mi sono spiegato bene, io e lei stiamo insieme. Tu hai fatto una cosa troppo grave.. ma aldilà di questa cosa io non sono più innamorato di te.. devi uscire dalla mia vita!"
Poi silenzio. Lei iniziò a singhiozzare.
"Sei un vigliacco! Ricordati che prima o poi dovrà saperlo. Me ne vado!" disse tirando su col naso e li sentii avvicinarsi alla scala. Salii i gradini tre alla volta e arrivai ad appoggiarmi alla ringhiera del balcone appena in tempo per far loro capire che non mi ero mai mossa da lì. Quando arrivarono mi girai verso di loro; Greta mi fulminò con lo sguardo "è tutto tuo" "Oh, lo so bene cara!" Le feci un sorriso convinto poi guardai Mauri accompagnarla alla porta, correre al piano di sopra e lo sentii sbattere la porta della sua camera. Rimasi immobile per cinque minuti, senza sapere cosa fare, poi salii anche io. Fortunatamente la madre di Mauri non mi chiese nulla.

Quando la cena fu pronta, Maurizio non scese a mangiare. Sua madre insistette un po', ma lui non aveva fame; mi lasciò quindi da sola con i suoi, nel più perfetto silenzio, rotto solo ogni tanto da un “Mi passi il sale?”. L'avrei ammazzato.

Dopo la cena salii le scale, andai verso la camera di Maurizio, non feci in tempo a bussare che lui aprì la porta.

"Ce la fai a prepararti in 20 minuti? Stasera si va in un locale in un lido qui vicino...ti va?"
"Si si non c'è problema.. ma mi spieghi cosa voleva Greta?"
"Ora non mi va di parlarne. Ci vediamo di sotto".
Fece per uscire ma lo bloccai: "Mauri?"
"Si?"
"C'è qualcosa che devi dirmi?". Passarono alcuni secondi.
“No, non ti preoccupare".
Mi fece il suo solito mezzo sorriso e uscii. Pensai che forse era solo nervoso per via della scenata della ex. Perciò lasciai perdere.

/ /


Pov Maurizio

Scesi in salotto, mi buttai sul divano e dopo pochi secondi sentii scendere le scale e arrivò Debora. In orario, bellissima e sorridente, come sempre. Mi alzai dal divano con uno scatto.
"Ciao bellezza" mi avvicinai e le stampai un bacio sulle labbra che subito diventò appassionato. Lei si staccò imbarazzata "forse ti stai dimenticando che non siamo soli"  sorrise. Salutammo i miei, uscimmo di casa e ci incamminammo verso il locale sul lungomare. Si sentiva solo il rumore dei nostri passi sul vialetto di casa, "In realtà stasera non avevo molta voglia di uscire ma mi ha chiamato Manu, sono tutti qua, a parte Ignazio e Camilla." "Wow! Che bella sorpresa" rispose Debora. 

Arrivammo al locale che era situato alla fine di un lungo molo, il lontananza si sentiva musica hip hop, “God's Plan” di Drake; quando entrammo trovammo subito Manuel e gli altri, ci avviciniamo e ci salutarono calorosamente. Il locale aveva luci soffuse, era circolare, non grandissimo, arredato stile nave dei pirati e l'età media delle persone lì presenti doveva essere intorno ai 25 anni o giù di lì. Non facemmo in tempo a sederci che arrivarono degli amici di Mauri a salutarlo. Molti mi ammiccavano e rivolti a lui dicevano cose come: “Hai capito Lebon?” oppure “Te la posso rubare?” e io arrossivo mentre Mauri rideva o li spintonava.

Prendemmo da bere, si rideva e si scherzava.
"Ti piace qui?" 
"Molto!"
"Che ne dici se andiamo a fare un giro sulla spiaggia, ti va?”.

Acconsentì, salutammo gli altri e ci dirigemmo verso la spiaggia. Sì stava bene, ormai eravamo a maggio inoltrato e l'aria non era affatto fredda. Dopo pochi passi lui si sedette sulla spiaggia e trascinò anche me. Iniziò a guardarmi negli occhi e cominciò ad accarezzarmi la gamba e poi con la mano salì fino al viso per accarezzarmi la guancia. Mi avvicinai verso il suo viso e sfiorai le sue labbra con le mie, lo feci aspettare qualche secondo e poi finalmente lo baciai. Appena ci staccammo calò il silenzio.
"Credo di essermi innamorato di te quando ti ho rivista al locale dopo 7 anni. Da quella sera non mi sei più uscita dalla testa. Sapevo che ci avrei messo parecchio a conquistarti.. ma ora siamo qui. Insieme."
"Sei stato bravo, caro il mio Salmo" Scoppiò a ridere.
"Troppo sdolcinato vero?"
"Diciamo che sentire certe parole da te è strano". dissi ridendo
"Ce la faremo?"
"Perchè non dovremmo?"
"Perchè io sarò sempre in giro a fare concerti e tutto il resto". Tacque per un periodo che mi parve interminabile.
"Io dico che per ora dobbiamo provarci, al resto penseremo più tardi...ora come ora non ho intenzione di lasciarti andare" "Hai ragione" annuì.

L'alba || Salmo  (COMPLETATA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora