Il muro freddo della discoteca mi faceva venire i brividi, ma allo stesso tempo i baci di Emiliano mi accaldavano."Andiamo a casa mia?" mi chiese.
"Mmh mmh."
Mi infila di nuovo la lingua in bocca, e mi spinge ancora di più.
Ormai c'era solo il caos. Una massa indistinta di persone che ondeggiava, ballava, sudava. Il caldo era soffocante.
Con la bocca adesso era sceso lungo il collo, mentre le mani andavano ad afferrare e strizzare il mio sedere.Con uno scossone improvviso, Emiliano si staccò di colpo da me.
"Ti do tre secondi per toglierti dal cazzo!"
"Ma che vuoi ah??"
Quella voce. Non poteva essere. Dovevo essere talmente ubriaca che il solo pensiero di lui adesso mi procurava pure le allucinazioni. Mi porto le mani al volto e le faccio scorrere sulle tempie.
"Ma che cazzo vuoi?"
Quello era di nuovo Emiliano, ed il suo tono suonava davvero infastidito.
La testa mi girava troppo per riuscire a comprendere in pieno cosa stesse succedendo. Mi costringo a concentrarmi sulla scena, ma, non appena ci riesco, il mio cuore inizia a martellare così furiosamente da farmi quasi esplodere le vene.
Mauri. Perché era lì?
Non mi stava degnando di uno sguardo, completamente intento a parlare con Emis, anche se le loro parole continuavano a perdersi nella confusione. Ho dovuto fare uno sforzo enorme per riuscire ad afferrare la loro conversazione.
"Ascoltami bene, la vedi la mia faccia?" Maurizio aveva la voce calma e rilassata, ma chissà perché la cosa non mi rassicurava per niente. "Dovrebbe farti capire che non mi faccio problemi a prenderti a calci in culo."
Emiliano si avvicina a lui, lo afferra per la maglia e gli sferra un pugno ma Mauri è più forte e gliene da quattro.
"Ti conviene sparire! Da bravo."
Gli amici di Emiliano lo portano via, e mauri si volta per concentrare su di me tutta la sua attenzione, con il suo sguardo indecifrabile.
"Non capisco cosa vuoi da me! Sei fidanzato e ti prendi il lusso di minacciare e picchiare i ragazzi con cui sto facendo conoscenza?!" Incrocio le braccia sul petto come una bambina senza il suo giocattolo.
"Ti ho appena risparmiato una scopata squallida e insignificante," mi corregge in tono provocatorio.
"Beh, nessuno te l'aveva chiesto."
Per un attimo ho l'impressione che le sue labbra si stessero piegando appena in un sorriso. Eppure, in tutta sincerità, se fosse stato incazzato, divertito, sarcastico o chissà cos'altro non avrei saputo dirlo. In quel momento, lui era per me il più grande mistero che potessi trovarmi di fronte.
"Sto solo cercando di essere all'altezza delle tue aspettative."
"Questa è bella!" Risposi con una risata nervosa.
Ogni singolo rumore mi rimbombava nelle orecchie. Il chiacchiericcio, la musica, le risate, i miei stessi battiti. E poi le luci, era tutto così rapido ...
"Debora..."
Troppo rapido. Però, se magari avessi chiuso gli occhi, non per molto, solo un momento..."Debora!"
Mi sento afferrare stretta per la vita e tirare su, mentre Maurizio con un braccio mi circondava un fianco e con la mano mi sosteneva la schiena.