Capitolo 50. Libro.

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-Tieni, ti farà stare meglio.- annuisco alle parole di Benjamin e prendo il bicchiere che ha tra le mani, bevendo un po d'acqua.

Dopo essere andata via dalla casa di Thomas, sono ritornata nella mia abitazione, trovando Benjamin seduto davanti il portone ad aspettare. Alla vista del moro sono scoppiata in lacrime, capendo che si fosse presentato dopo che io non abbia risposto alle sue chiamate, e mi sento terribilmente in colpa per averlo fatto preoccupare per nulla.

Benjamin occupa il posto accanto al mio, sul divano, e mi accarezza dolcemente la schiena.

-Scusa Benjamin, non volevo farti stare in pensiero. Non l'ho fatto con cattive intenzioni, davvero.- parlo, trattenendo la voglia di piangere.

-Chantal, quante altre volte vorrai ripeterlo? Ti credo, tranquilla.- mi attira in modo tale da essere più vicina a lui e poggio la testa sulla sua spalla.

Per un attimo chiudo gli occhi e ripenso a quello che è successo con Thomas, a quanto sia stato doloroso sentire tutto quello che mi ha detto.
Non riesco a pensare seriamente che Federico mi abbia solo usato, come se fossi una marionetta e giocando con i miei sentimenti, e che lui continui a fare conquiste come un tempo.

Faccio il nome di Benjamin, per attirare la sua attenzione, e lui mi fa segno di andare avanti.

-Tu pensi che Federico mi abbia solo usata?- un singhiozzo fuori controllo abbandona le mie labbra e il moro mi stringe a sé, trasmettendomi calma e sicurezza.

-No Chantal, non credo proprio.- mi lascia un bacio tra i capelli e mi accarezza il capo.- Dormi un po, riposando ti sentirai meglio.- annuisco alle sue parole e chiudo gli occhi.

Sono troppo afflitta da un dolore che penso non guarirà, forse solo il tempo potrà. Chi lo sa.

*

Verso un po di zucchero all'interno della tazza che contiene il thè e giro il cucchiaino, in modo da far sciogliere la soluzione. Punto lo sguardo sugli appunti e mi perdo a pensare.

Domani i miei genitori faranno ritorno a casa, e non mi troveranno nelle condizioni migliori. Non mi prendo più cura di me stessa, come ero solita a fare giorni fa, ho delle grandi occhiaie nere sotto gli occhi, indosso quel che mi capita prima davanti alla vista, ho un viso pallido e inghiotto qualche boccone con sforzo, sotto richiesta dei miei amici.

-Quindi, potremmo dire che, al contrario, fornendo energia elettrica al sistema, è possibile fare avvenire una reazione redox in senso inverso a quello spontaneo. Giusto Chantal?- solo quando Thomas pronuncia il mio nome sento di aver fatto ritorno sulla Terra, abbandonando così i miei pensieri.

Questa mattina ci siamo accordati di continuare con il compito di Chimica, però questa volta all'interno delle mura di casa mia, non ho proprio voglia di uscire di casa.

- Si, Thomas. È giusto.- rispondo, senza aver capito quello che ha chiesto.

-Cos'hai?- si sofferma a guardarmi attentamente, con occhi scrutatori- Non sei più la ragazza che ho conosciuto settimane fa. Stai ancora male per la relazione finita con quel moccioso?-

Rabbrividisco alle sue parole e smetto di girare il cucchiaino nella tazza. Thomas, attento a te, potrei versare il thè sopra la tua testa e farti bruciare.

Il campanello attira l'attenzione di entrambi, facendo smettere di guardarci e fermando la risposta che stavo per dare al moro, così mi alzo dal posto.

-Vado a vedere chi sia.- annuisce con un cenno della testa e abbandono la cucina, andando verso la porta.

Chiedo chi sia da dentro quasi gridando, e non ricevendo nessuna risposta decido di ritornare tra i miei impegni, però mi fermo di scatto quando sento risuonare il campanello. Stiamo giocando, per caso?
Questa volta decido di aprire il portone, come stessi per sorprendere qualcuno, e resto pietrificata vedendo lui.

Ho le allucinazioni? Strofino gli occhi con le dita, come se mi fossi appena svegliata, però il biondino non sparisce ancora dalla mia vista.

Ha lo sguardo spento e i suoi occhi celestini non brillano come erano soliti a fare, ha un viso stanco e i capelli in disordine. Di solito porta sempre i capelli sistemati.

-Ciao, posso entrare?- mi sposto leggermente per farlo accomodare, rimanendo dietro la porta, e il suo profumo virile mi entra prepotente nelle narici arrivando fino al fondo del mio cuore.

Da quanto tempo non sentivo questo profumo, il suo odore, quello che mi faceva stare bene e sentire a casa?

Cosa lo porta qui? Sarà venuto a vedere come sto, se soffro per colpa sua, a parlare di quello che è successo e cosa ne è stato e ne è di noi.

-Questo è tuo!- mi tende un libro e guardando la copertina riconosco che è mio. L'ultima volta che l'ho letto è stato a casa sua.- Era da me, stava sul comodino, suppongo l'hai dimenticato.-

-Si, grazie.- mi limito a dire, prendendo il libro e poggiandolo ad un mobile vicino a me.

Per un attimo ci guardiamo negli occhi, cercando di dire qualcosa, ma lui si volta di spalle e si incammina per andarsene.

-Federico!- lo richiamo, facendolo girare verso di me.- Sei venuto fin qui soltanto per riportarmi un stupido libro?- lo raggiungo sulla soglia della porta.

-Sono venuto da te perché volevo parlarti, con la scusa del libro.- inizia ad alterarsi e ad alzare il tono di voce- Mi dispiace per tutto quello che è successo, avrei voluto che andasse diversamente e non so come riparare al danno. Io ti vorrei con me Chantal.- sgrano gli occhi alle sue e ripenso a quella sera.

-Tornare con te? Tu sei andato al letto con quella ragazza, l'hai portata fino a casa tua nel frattempo che io abitassi lì con te. Come puoi pensare che io ritorni con te?- adesso anch'io sto gridando.

-Lo so, ho sbagliato tutto e ne sono consapevole. Io non avrei voluto, stavo sotto l'effetto dell'alcol e non ero consapevole delle mie azioni.- gesticola con le mani, abbassando il tono della voce e cercando di recuperare la calma, che aveva perduto- Non ricordo molto su quella sera, Chan. Non ricordo se ci sono andato al letto. Stiamo mandando la nostra relazione in fumo senza avere una certezza di quello che è successo.-

Sgrano gli occhi immediatamente sentendo le sue parole e rimango incredula. Non può essere che non ricordi se mi ha tradito o no.

-Bambolina devi impiegarci ancora tanto tempo?- la voce roca di Thomas, da dietro, mi fa sussultare e voltare verso di lui

-Sto arrivando, Thomas.- annuisce e rientra in cucina.

- Che stupido sono stato.- il volto di Federico si dipinge di delusione e rabbia- Sono venuto per risolvere con te, mentre tu mi stai già rimpiazzando.- si volta di spalle e questa volta va via.

Provo a chiamarlo in lontana ma, niente, si comporta come se io non esistessi.

Spazio autrice:

Ecco a voi un nuovo capitolo, ditemi cosa ne pensate, un bacio. ❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2019 ⏰

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Accanto A Te- Federico Rossi|| Benji E FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora