CAPITOLO 14

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Mi trovavo nel letto con Filippo
E non riuscivo a dormire a causa delle immagini della discoteca che mi scorrevano in testa
Le lacrime cominciarono a scendere di nuovo
Odiavo essere così fragile
Mi misi a pensare sedendomi nel bordo del letto
Forse sono troppo poco per lui
Sono come un freno
Non riesco a essere pienamente sua come lui vorrebbe
Non riesco ad amarlo abbastanza
Sono una sbagliata
Feci un singhiozzo che svegliò Filippo
-hey amore i soliti incubi? - mi disse abbracciandomi
-no non erano i soliti incubi- dissi con voce spezzata dal pianto
-vuoi raccontarmeli? - mi chiese Filippo
-si, stavo pensando a quello che è successo in discoteca- dissi ma lui mi bloccò a quella frase
-senti ho sbagliato lo so scusa, scusa e scusa ma non parlarne più- mi disse lui
-fammi finire- dissi io - ho pensato che se tu hai combinato quello che hai combinato lo hai fatto perché magari ne avevi bisogno - continuai con un po' di imbarazzo dato l'argomento - e ho pensato che sono come una specie di freno- terminai il mio discorso
-il mio bisogno è farlo con te non con qualcun'altra ma te lo ripeterò all'infinito io ti aspetterò fin quando sarà necessario e scusa, scusami se ho fatto quello che ho fatto- mi disse il mio fidanzato
-Filippo io credo che sia meglio prendere una pausa- dissi guardandolo nei suoi grandi occhi verdi
-c-cosa hai detto? - mi disse lui e notai subito i suoi occhi arrossarsi, si bloccava in ogni parola e il suo sguardo era triste e preoccupato
-Fil io credo che sia meglio così - continuai piangendo
-ma cosa, perché io ti ho chiesto scusa per quello che ho fatto e lo so che non basta ma ti dimostrerò che ti amo stando accanto a te- mi disse con voce tremante
-Non rendere tutto più difficile Filippo- gli dissi piangendo
-Sei tu che mi stai lasciando con dovrei rendere difficile io? Cosa? Io ti amo, dovrei piangere io in questo momento non tu! E mi chiedi di non rendere le cose difficili- mi disse urlando
Sentendo le urla Aurora Lorenzo Jolanda e i genitori di Filippo si catapultarono nella stanza
-ragazzi tutto bene? - disse Giusy
-certo, va sempre tutto bene- disse Filippo con voce delusa guardandomi con sguardo perso e triste uscendo dalla stanza passando tra Lori e suo padre dando loro una spallata
-Filippo sei sei incazzato di tuo non prendertela con noi e generalizzare il tutto- disse Gabriele fermandolo per un braccio
-lasciami stare- disse Filippo uscendo definitivamente da quella casa sbattendo fortissimo la porta d'ingresso
-scusate è stata colpa mia- dissi io
-chiara vuoi parlarne? - mi disse Aurora
-non c'è niente di cui parlare, gli ho detto di volermi prendere una pausa- dissi io
-Cosa?! Ma perché?! Ora fa sicuramente una delle sue cavolate cazzo! - disse Lori preoccupato e dispiaciuto -vado a cercarlo - concluse uscendo da quella casa
Per farmi calmare la famiglia di Filippo e Aurora mi portarono in salotto a vedere un film
Ma io non smettevo di piangere

S'POV FILIPPO
Uscii di casa preso dalla rabbia
Decisi di andare a fare quattro passi per scacciare via quei pensieri
Erano le 3.00 di mattina non c'era anima viva e ne ero felice di questa cosa
Le lacrime non smettevano di scendere
I singhiozzi non si femavano
Volevo stare solo
Come sempre d'altronde
Sono sempre stato solo e lo sarò per sempre
Sono un fottuto errore
Sono complicato
Sono diverso
Forse è questo il problema perché il diverso fa paura e anche io avrei paura di me, però mi affronterei solo per capire quanto valgo davvero
Non l'ho scelto io di essere così
Io non ho scelto niente
E le cose che ho scelto le ho scelte sbagliate
...

~solo se cadiamo insieme viene facile rialzarsi~🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora