CAPITOLO 44

204 9 0
                                    

44

La mattina dopo mi risvegliai e chiara non c'era
Mi alzai e dopo essermi sistemato scesi
-ciao amore- mi disse
-buongiorno principessa- le dissi
-scusa per ieri ma- disse ma poi si bloccò
Guardò un punto fisso e si portò una mano alla bocca per poi correre velocemente verso il bagno
Io la seguì e trovai lei che vomitava
Mi avvicinai e le tenni i capelli
Appena lei finì, chiuse il water e si sedette sopra
-va via Filippo non è un bel vedere- mi disse sospirando
-non fa niente- le dissi
-porca miseria- disse mettendosi le mani nei capelli e chiudendo gli occhi
Io andai da lei e la abbracciai
-tranquilla piccola- le dissi
-ti amo- mi disse
-anche io- risposi baciandole la fronte
-dai andiamo- mi disse prendendomi la mano
-quando mi fai vedere quello che hai combinato?- mi chiese
-ora, vatti a sistemare- le dissi sorridendo
-ti ho rubato la felpa- mi disse ridendo
-non fa niente- le dissi
La presi per mano e la portai dalla mia sorpresa
S'POV CHIARA
-perché ti sei fermato? - gli chiesi stranita
-scendiamo- mi disse sorridendo
-dai filo che dobbiamo fare qui- gli chiesi
Ci trovavamo davanti ad una villa enorme
(FOTO SOPRA)
-pronta?- mi disse
-si- gli dissi guardandolo seria
-benvenuta a casa nostra- mi disse sorridendo
-dai filo non scherzare- gli dissi indifferente
-va bene- disse lui
Poi mise una mano in tasca ed uscì le chiavi aprendo il cancello d'entrata
-co-cosa?! Filippo- dissi tremando
-contenta?- mi disse sorridendo
-cosa?! Madonna un infarto non ci credo- gli dissi saltandogli addosso
-tu sei pazzo, sei completamente pazzo- gli dissi guardandomi intorno
-si di te- mi disse
Lo guardai e gli saltai addosso
-non posso crederci guarda- gli dissi mostrandogli le mani che tremavano
-amore- mi disse lui ridendo - dai tieni entra- mi disse poi dandomi le chiavi
-vieni- gli dissi prendendogli la mano con un sorriso da ebete
Andai alla porta e aprì
Era enorme, stupenda, era perfetta
Cominciai a guardarmi intorno
-ma quanto cazzo hai spes- gli dissi ma lui mi bloccò
-non chiedermelo, non ti interessa, non farmi domande- mi disse sorridendo
-scherzavo- gli dissi
La guardai tutta e ancora non ci credevo
-ma come cavolo ti è venuto in mente- gli dissi sorridendo
-volevo farti un bel regalo- mi disse
-tu sei già il miglior regalo che qualcuno potesse mai farmi- gli dissi
-madonna quanto siamo diventi sdolcinati- mi disse ridendo
-è vero me ne sono accorta anch'io, sembriamo dei vecchi- gli dissi ridendo
-portiamo tutte le nostre cose qui- mi disse alzandosi

Arrivò sera e finimmo di sistemare tutto
Ci buttammo nel divano e iniziammo a parlare
-davvero io non so come ringraziarti- gli dissi
-non devi ringraziarmi- gli dissi
-ti devo ringraziare, per questa meraviglia, per il bambino e per tutta la vita- gli dissi
-giuro che un giorno ti sposo- mi disse abbracciandomi
-giuro che un giorno ti dirò di si- gli dissi - i miei lo accetteranno?- gli chiesi poi toccandomi la pancia
-non lo so- mi disse -ma puoi scegliere loro- concluse
-Filippo tu sarai sempre il mio primo nome, sarai sempre la prima cosa che penserò se mi dovessero dire di scegliere una sola persona da salvare, sarai sempre il primo pensiero al mattino e l'ultimo la sera e sarai sempre la persona che metterò davanti a tutto- gli dissi guardandolo
-ti amo- mi disse
-ti amo anche io, ma domani sera dobbiamo dirlo ai nostri genitori- gli dissi
-domani sera facciamoli venire qui-
-va bene, ora andiamo a dormire?- gli chiesi
-va bene andiamo- mi disse
Al risveglio capì che non era un sogno e che questa era davvero casa nostra, ma poi mi si spense il sorriso calcolando che stasera dovevamo dare la notizia
Il giorno passò velocemente e la sera arrivò e con essa anche i nostri genitori infatti suonarono il campanello e andai ad aprire
-ciao- dissi salutando le nostre famiglie - entrate- dissi facendo spazio
-patato scendi- dissi alzando un po' il tono
Lui arrivo in tutta la sua bellezza nonostante stesse indossando dei semplici jeans con una semplice felpa
-Ciao patata- disse mio fratello a Filippo scherzando per il soprannome
Salutò tutti e ci mettemmo nel salotto
-complimenti ragazzi, davvero bellissima- disse la madre di Filippo riferendosi alla casa
-complimenti è stupenda- disse mia madre
-auguri ragazzi- dissero poi mio padre e mio fratello
-grazie- dicemmo io e Filippo
Dopo varie discussioni ci sedemmo a tavola e una volta finito Filippo mi guardò
-emh dobbiamo dirvi una cosa- disse Filippo
-cosa?- disse sua madre sorridendo
-allora praticamente io avevo un ritardo e stavo male a causa di nausea e mal di pancia, così aurora mi ha costretto a fare il test di gravidanza ed è risultato positivo, ma per essere sicura ieri ho fatto una visita e il risultato ha confermato il test- dissi io stringendo la mano di Filippo per la troppa ansia e con la voce un po' tremante
-COSA?!?- disse mia madre super arrabbiata
-FILIPPO VIENI CON ME- disse mio padre incazzato nero
-no- dissi io prendendo la mano di Filippo
Lui mi guardò, lasciò la mia mano e poi si alzò guardando mio padre
S'POV FILIPPO
Mi alzai e andai con suo padre
-ti rendi conto che ha 18 anni che cazzo hai fatto?!- mi disse suo padre urlando
-é stato un incidente- gli dissi guardandolo
-che minchia di incidente é stato?! Non doveva essere neanche fatto- mi disse
Io non lo guardavo o meglio facevo di tutto per non incrociare il suo sguardo
-le hai fatto il lavaggio del cervello completamente, l'hai cambiata in peggio, non è più quella di una volta- mi disse poi tirandomi un ceffone potentissimo nella guancia
Poi arrivò chiara
-o ma che cazzo fai- mi disse mettendomi con un braccio dietro la sua schiena
-hai ragione non sono quella di una volta, ora sono felice ed è solo grazie a lui- gli disse
Poi mi prese la mano e mi portò in cucina dove ci trovavamo prima
-sei un coglione- mi disse suo fratello matteo dandomi una forte spallata per poi uscire di casa
-non lo terrete spero- disse sua madre
-si, lo teniamo- disse chiara sicura
-voi vi siete rincoglioniti totalmente- disse sua madre -un bambino bisogna mantenerlo, ha bisogno di attenzioni, cure, sacrifici,e altro, bisogna essere responsabili, e voi di responsabilità non ne sapete proprio niente, ho ragione filippo?! - mi disse poi guardandomi con gli occhi pieni di rabbia
-ti credevo totalmente diverso- disse poi suo padre rientrando in cucina e guardandomi
-io non lo capisco perché state dando la colpa a lui- disse chiara urlando un po'
-hai 18 anni cazzo, lui è più grande e pensavo che fosse più intelligente invece di metterti nei casini, come cazzo lo mantenete sto bambino me lo spiegate tutti e due rincoglioniti- disse suo padre urlando
-noi possiamo mantenerlo- disse chiara
-quindi pensi di fare la mantenuta tutta la vita, di stare dietro a lui per sempre e di dipendere da questo rincoglionito- disse poi a chiara
-no- disse chiara abbassando lo sguardo
-sei diventata una battona per caso?! - disse suo padre urlando
A quel punto chiara scoppiò a piangere
-ma ti senti quando parli? - gli dissi al padre di chiara
-hai preso coraggio- mi disse guardandomi
-no non ho preso niente, hai insultato tua figlia senza motivo, a prescindere dal fatto che abbiamo sbagliato, ok hai ragione, ma è comunque tua figlia e se devi continuare a insultarla puoi anche andartene- gli dissi
-chiara tu torni a vivere con noi da adesso vai a preparare le tue cose e scordati pure di lui- disse suo padre guardandomi
-io non ci penso minimamente- disse chiara
-o lui o noi- disse suo padre
-perfetto... Lui- disse prendendomi la mano
A quel punto i genitori di chiara si alzarono e se me andarono
-auguri ragazzi- disse mia madre
Chiara sorrise e la andò ad abbracciare
-grazie- disse poi staccandosi
-è bellissimo- disse Jolanda abbracciandola
-ragazzi va bene vi lasciamo soli che mi sa che dovete parlare, ci vediamo- disse mia madre
Ci salutammo e se ne andarono

~solo se cadiamo insieme viene facile rialzarsi~🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora