CAPITOLO 62

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S'POV CHIARA
Entrai e lo vidi con le gambe incrociate, i gomiti posati sulle ginocchia, le maniche della felpa leggermente alzate, le mani in faccia, le lacrime sulle guance, i capelli scompigliati e gli occhi rossi mentre singhiozzava frequentemente
-amore mio- dissi avvicinandomi
Lui non mi guardò, si affrettò semplicemente ad asciugarsi le lacrime fallendo miseramente
Sorrisi dolcemente perché nonostante tutto il tempo che avevamo passato insieme lui si vergognava ancora a farsi vedere in quello stato
-non ti preoccupare con me- gli dissi sedendomi di fronte a lui e prendendo le sue mani  intrecciandole alla mie
-dimmi che hai- gli dissi dolcemente
-io non voglio usare per niente quello schifo, non lo farò mai, non mi interessa- mi disse singhiozzando
-calmati piccolo- gli dissi mettendogli una mano nella guancia mentre lui guardava in basso -perché non vuoi?- gli chiesi poi dolcemente
-perché no, avrei preferito morire piuttosto che usare quello schifo- mi disse piangendo
-non dire così- dissi
-cosa dovrei dire- mi disse piangendo più forte
Lo abbracciai e giuro che era talmente fragile in quel momento che lo avrei potuto fare sparire semplicemente stringendolo più forte
-è colpa mia, scusami hai tutto il diritto di avercela con me- gli dissi
-non ce l'ho con te, avevi ragione- mi disse
-comunque sia, voglio che tu, appena ti dimetteranno ti metta in quella sedia e torniamo a casa, vai da Riccardo, ci giochi come fate sempre, dormiremo insieme, faremo tutto quello che facevamo prima e tutto si sistemerà- dissi
-cazzo chiara non capisci, io non posso fare niente, lo capisci se ti dico che non sento assolutamente niente ed è la sensazione più brutta che abbia mai provato- mi disse
-cos'hai?- gli chiesi
-non lo so, so solamente che se faccio così è come se stessi toccando te, è come se avessi la mano nel vuoto- mi disse ricominciando a piangere mentre poggiò una mano nel suo ginocchio coperto dai jeans
-non piangere-gli dissi abbracciandolo
Lui si girò con le gambe penzolanti e le scarpe per terra mentre continuava a stare seduto nel letto
Mi misi in piedi tra le sue gambe e circondai il suo collo con le mie braccia
-ce la fai amore mio- gli dissi
-no non è vero- mi disse piangendo sul mio petto
-si invece, se non ci riuscirai io ti aiuterò, starò sempre con te, fin quando non ritornerai come prima- gli dissi
-non ritornerò come prima capisci?- mi disse
-si che ci tornerai, devi avere solo un po' di pazienza- gli dissi
-non andrò mai su quella cosa, non mi interessa-mi disse
-non essere testardo amore- gli dissi
-io te lo dico prima, non mi interessa- mi disse singhiozzando
-Calmati- gli dissi dandogli un bacio sulla tempia
-ti amo- gli dissi mettendo le mani sulle sue guance e alzandogli leggermente la testa verso di me per farmi guardare
-anch'io-mi disse
Lo baciai a stampo
Poi lo guardai negli occhi e lo ribaciai
Un bacio che si approfondí leggermente
-ci sono i ragazzi fuori- gli dissi
-falli entrare- mi disse facendo finta di sistemarsi i lacci delle scarpe
-ragazzi venite- dissi
-quindi?- disse aurora sorridendo
-cosa quindi- disse filippo
-come stai- gli chiese
-a parte il fatto che è come se fossi a metà alla grande- disse ironicamente
-tornerà tutto come prima- gli disse aurora
-no non è vero- disse Filippo
-cazzo filo positività, andrà tutto bene- disse lori
-ragazzi basta davvero- disse lui
Si erano fatte le 7.00
-ragazzi andate- dissi ad aurora e lori una volta fuori dalla stanza
-va bene ci vediamo domani, Riccardino lo teniamo noi- disse aurora
-fatemi questo favore, dopo lo vengo a prendere- gli dissi
-stai tranquilla può restate da noi oggi domani lo vieni a prendere- continuò aurora
-grazie- gli dissi abbracciandoli
Quando se ne andarono io andai da Filippo
-amore mio- gli dissi
-hei- mi disse lui posando il telefono nel letto
-che stavi facendo-  gli dissi
-niente perché-mi chiese
-perché hai buttato il telefono nel letto al contrario quando sono entrata- dissi
-stavo rispondendo ad alcuni direct- disse lui
-allora perché l'hai fatto- dissi
-tieni se non mi credi- mi disse passandomi il telefono
Lo presi e lo guardai
-scusa hai ragione- gli dissi
-fidati di me- e mi disse lui
-si scusa- gli dissi
-non fa niente- mi rispose aprendo la braccia
Io ci andai e lo abbracciai
-hai sonno- mi disse vedendomi sbadigliare
-no non fa niente- gli dissi
-vai a casa- mi disse
-no voglio stare qui con te- risposi
-dormi allora-mi disse sorridendo
Mi fece mettere sulle sue gambe mentre con un braccio mi reggeva la schiena con l'altro mi circondava la vita
-non senti niente di niente - gli dissi
-non lo so, nel senso ti sento addosso ma non sento il tuo peso, è come se pesassi 5 chili capito?- mi spiegò
-ma allora mi senti- gli dissi sorridendo
-diciamo di si- mi disse
Lo baciai e poi mi addormentai
Quando mi risvegliai ero nella stessa posizione solo che lui aveva il telefono in una mano mentre con l'altro continuava a reggermi
-buongiorno piccola- mi disse
-ciao principe- gli dissi baciandolo a stampo e alzandomi mettendomi nella sedia poco più distante dal suo letto
-nooo non puoi capire- mi disse facendo una faccia troppo divertente
-cosa?- gli dissi ridendo
-hai presente quando ti si addormentano le gambe e senti tipo i puntini bruttissimi, madonna sto morendo- mi disse ridendo anche lui
Scoppiai a ridere
-che cazzo ridi non mi posso alzare- mi disse ridendo piu forte
-vieni ti aiuto- gli dissi ridendo
-no non serve- mi disse continuando a ridere
-ma allora perché ridi- gli dissi ridendo di più
-perché è tipo il solletico- mi disse ridendo
-ti aiuto- dissi alzandomi cercando di non cadere per le troppe risate
-no no aspe- disse tenendosi la pancia ridendo
-basta- dissi ridendo asciugandomi le lacrime
Lui sospirò e poi riprese a ridere
-dammi le mani- gli dissi mettendomi davanti a lui
-no no chiara non ci riesci- mi disse
-fidati- gli dissi
-non voglio rimanere del tutto paralizzato- mi disse ridendo
Risi anch'io
-dai cretino- gli dissi
-mi è passato- disse trattenendo le risate
-dovrai alzarti prima o poi- gli dissi ridendo e dandogli un pugno leggero sulla spalla
-si ma volevo farlo con lori- mi disse
-fidati- gli dissi
Mi diede le mani e sospirò disperato in modo ironico
-deficiente- gli dissi ridendo
-non farmi cadere ti prego-mi disse serio guardando le nostre mani
-te lo prometto- gli dissi trattenendo le risate
Lui alzò un attimo lo sguardo e quando mi vide scoppiò a ridere
-dai al massimo ti prendo- gli dissi
-No ti prego davvero- gli dissi
-tranquillo- gli dissi
Si alzò guardando le nostre mani
-sto cadendo-mi disse
-non è vero stai tranquillo-gli dissi
-non sento niente- mi disse
-vieni verso di me- gli dissi
-non ci riesco- mi disse
-si che ci riesci- dissi io
-no chiara te lo giuro- mi disse
-va bene, riesci a stare da solo- mi disse
-no, non mi lasciare- mi disse continuando a guardare le nostre mani
-non ti lascio amore , non ti lascio - gli dissi sorridendo leggermente
-non sento niente è come se stessi fluttuando nel vuoto- mi disse ridendo
Scoppiai a ridere anch'io
-madonna sei tutto scemo tu- gli dissi continuando a ridere
-o non mi lasciare- mi disse
-non ti lascio te lo giuro principe- gli dissi baciandolo
-ti amo- mi disse
-ti amo anch'io- gli dissi - però provi a venire verso di me?- gli dissi guardandolo negli occhi
-non ci riesco- mi disse
-prova-gli dissi stringendo le sue mani
Lui ci provò
-ahi- disse sedendosi di scatto
-che hai?-dissi avvicinandomi a lui
-non lo so cazzo che male-mi disse
-tutto apposto- gli dissi
-si si tranquilla amore- mi disse prendendomi la mano
Nel frattempo entrò un medico


~solo se cadiamo insieme viene facile rialzarsi~🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora