CAPITOLO 40

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-Filippo- disse mia madre vedendo che salivo le scale cercando di non farmi vedere, roteai gli occhi e la guardai
-dimmi- le dissi
-vieni qui che ti vogliono- mi disse
Ci andai e salutai tutti
-jolanda?- le dissi
-era in camera sua, non è più uscita, ho provato a parlarle ma niente, vai tu- mi disse
Salii in camera sua e c'era lei con una piccola lama in mano vicino ai polsi mentre piangeva
-aspetta ferma- dissi
Corsi a levargliela dalle mani
Lei mi guardò e la lasciò a me, la allontanai dalla sua vista e poi tornai da lei
Mi abbracciò singhiozzando nel mio petto
-shh tranquilla- le dissi stringendola
-non ce la faccio Filippo- mi disse lei
-ce la fai- le dissi
-no non ce la faccio! Voglio andare con lui, non voglio stare qui, devo morire anche io, non ce la faccio, non ci riesco, non voglio farcela, voglio lui- mi disse urlando e allontanandosi
-vieni qua- le dissi
-no- mi disse
-vieni- le dissi prendendole la mano
-lasciami stare cazzo- mi disse -mi lasci in pace- disse urlando scendendo le scale
Tutti ci guardano ma mi interessava poco
-aspetta vieni- le dissi cercando di farmi sentire
-che è successo? - disse mia madre
Io non risposi corsi verso Jolanda che era ormai fuori di casa
-ferma- dissi prendendole il polso
-i-io no-non so... Scusa- disse scoppiando a piangere
-non fa niente vieni qui- le dissi abbracciandola
Stava tremando e singhiozzava
-shh calma sono qua- le dissi stringendola
-non fare più quello che stavi facendo, capito- continuai io
-va bene, che ora è?- mi disse lei asciugandosi le lacrime
-l'una e mezza tra mezz'ora inizia il funerale- le dissi guardandola
-andiamo a casa- mi disse prendendomi la mano
Entrammo a casa e tutti ci guardavano
-che succede?- disse mia madre
-niente tranquilla- disse Jolanda
-Filippo vieni un attimo con me- disse mia madre
Andammo un po' distanti dagli altri
-papà mi ha chiesto se tu avessi potuto mettere il vestito che avevi identico al suo, perché voleva vederti per l'ultima volta così- mi disse lei trattenendo alcune lacrime
-va bene- le dissi abbracciandola
Salimmo, andammo nelle nostre camere e ci sistemammo
Mi stavo mettendo la giacca e poi guardai il letto nel quale si trovava la cravatta e mille ricordi mi passarono in mente, non avevo mai saputo imparare ad allacciare la cravatta, o forse non lo avevo mai voluto perché mi piaceva l'idea che lui sapesse farla e io no
Mi scese una lacrima e la presi
Andai da mia sorella
-hei me la metti?- le chiesi
-ma come sei bello , vieni qui- mi disse sorridendo
Mi fece il nodo alla cravatta e poi mi abbottonò la giacca
Mi guardò e mi sistemò i capelli
-sei identico a lui- mi disse mentre una lacrima cadde sul suo viso
Sospirò
-non piangiamo per adesso, dai forza alzami la cerniera- disse girandosi e indicando una parte del suo vestito
Feci come mi disse
-andiamo- mi disse dandomi la mano
Andammo al piano di sotto e tutti erano andati via per aspettarci al funerale
-mamma andiamo?- chiese Jolanda
-arrivo- disse lei uscendo dal bagno
-ma come sei bella- le dissi prendendole la mano e facendole fare una giravolta
-come un pera- disse lei facendoci ridere
-andiamo patati- continuò mia madre
Salimmo in macchina e io mi misi a guidare
Arrivammo davanti la chiesa e già vedevo il casino di gente che doveva dirti "mi dispiace era una brava persona" e solo all'idea mi veniva già da vomitare
Guardai l'edificio, feci un grosso sospiro ed entrai
Tutti fermavano me e la mia famiglia, ma io cercavo Chiara con lo sguardo
-scusatemi- dissi per chiudere la conversazione e andai via
Cercavo Chiara e la vidi parlare con delle mie cugine che conosceva bene
-amore mio- le dissi facendola girare
-ciao principe- mi disse abbracciandomi e baciandomi
-ciao filo- dissero le mie cugine
-ciao ragazze- dissi io dandogli un bacio nelle guance a tutte
-come stai?- mi chiese chiara
-una favola- le dissi ironicamente
-ti amo- mi disse
-anche io- le dissi baciandola
-vi prego di accomodarvi- disse il prete
Tutti i presenti Fecero come disse e io mi misi avanti con la mia famiglia e la famiglia di Lori
Chiara mi disse di voler rimanere più in dietro per rispetto di tutta la mia famiglia e quindi era un po' più lontana
Ero tra mia madre e Jolanda
Non avevo voglia  di ascoltare quello che aveva da dire sto prete, volevo andare a piangere per conto mio
Fissavo la tomba che si trovava al centro della chiesa un po' più avanti della nostra panca
-filippo- disse mia sorella sottovoce dandomi una leggera gomitata al che alzai lo sguardo e il prete mi guardava
-un po' di attenzione la prego- mi disse
Abbassai lo sguardo e lui continuò la messa
-adesso ascoltiamo gli elogi funebri della figlia- guardai Jolanda e lei mi fece l'occhiolino
-premetto che questa lettera è di mio fratello, non l'ho scritta io ma lui non voleva portarla qui quindi lo faccio io-disse guardandomi
Non sapevo se essere felice o triste
-Non avrei mai pensato di dirti queste cose, perché in fondo ho sempre creduto che tu saresti rimasto con noi per sempre
È strano parlarti in questo modo
"non ci sarò così, ma ci sarò te lo prometto"
Me lo hai detto tu,qualche giorno fa ed è così triste pensare che tu non sia più qui
Non credo nel destino, non ci ho mai creduto, credo che le cose accadano per un motivo e vorrei capire quale sia la motivazione per la quale tu sia dovuto andare via così presto
Avrei dovuto viverti di più
"ho sempre pensato che con te avrei passato tutte le mie giornate a guardare le partite o giocare alla play però niente va come ci si aspetta"
Mi dicesti tempo fa
Forse ho sempre sbagliato io o forse hai sempre sbagliato tu
Forse abbiamo sempre avuto troppa paura di dire "ti voglio bene"
Forse abbiamo sempre avuto troppo orgoglio per chiederci scusa
Ma niente va come ci si aspetta, hai ragione, non mi sarei mai aspettato questo, però siamo comunque qui
E mi sarebbe tanto piaciuto essere come te
Eri sempre forte, non ti sbilanciavi mai, non dicevi mai qualcosa di sbagliato, non eri mai dalla parte del torto
Eri l'esempio perfetto da seguire ma non ti ho mai seguito come avrei dovuto
Eravamo troppo impegnati a litigare noi due
Io dovevo per forza avere ragione nonostante l'avessi pienamente tu
Ho sempre dovuto fare di testa mia, non ti ho mai chiesto niente, ma quando ho capito di aver bisogno di te era troppo tardi
Molte cose non te le ho mai dette, ma tornando in dietro te le direi, e so che non mi avresti capito ma sono sicuro che mi avresti ascoltato 
Ti voglio bene pa'
Mi mancherai
Filippo- concluse mia sorella tra le lacrime
Piangevano tutti e non me ne ero accorto
Io fissavo la tomba, con gli occhi rossi senza versare nemmeno una sola lacrima
Trattenevo il respiro per non far uscire i singhiozzi
Il prete finì la messa e tutti andammo fuori per portare la tomba al cimitero
Ci voleva per forza un parente e dato che mia sorella e mia mamma non volevano andarci tra le tombe mandarono me
E con me vennero alcuni zii e Chiara con Lori
Io e Chiara stavamo qualche metro più avanti degli altri
-era una bella lettera- mi disse lei
-grazie- le dissi
-mi dai un bacio?- le chiesi
Lei si avvicinò e mi lasciò un breve bacio
Poi le misi un braccio attorno le spalle e seguimmo quelli con la tomba
Una volta fatto tutto uscimmo e tornammo a casa
Accompagnai mia sorella e mia mamma e ci fermammo un po' a parlare
-non hai versato nemmeno una lacrima, mi insegni il trucco- disse mia madre
-metti una maschera- dissi senza badare troppo alle parole
Lei mi guardò dispiaciuta
-lascia stare ho detto una cavolata- dissi guardando in basso
-dai vai che si è fatto tardi- mi disse lei
-ci vediamo- dissi
Ci abbracciammo
-non fare cavolate- dissi a mia sorella prima di andare via
Andai a casa mia e di chiara
-amore sono a casa- urlai posando le chiavi sul tavolo
-ciao piccolo- mi disse lei baciandomi
Mi buttai nel divano, distrutto, con gli occhi rossi e i singhiozzi che volevano uscire trattenuti nel petto
-hei- mi disse mettendosi vicino a me
....



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