「22. With us」

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Guardo la finestra, è inverno. Nevica, la neve si posa sul pavimento lasciando un soffice e freddo manto, così puro ma chi lo sa cosa nasconde sotto?
Guardo la finestra, vedo tante persone, felici e tristi.
Dietro a tutte quelle emozioni cosa cela dentro? Cos'è che gli ha spronati a diventare come sono? Questà è la domanda, ciò che siamo adesso lo eravamo anche prima? Ciò che siamo adesso è grazie al passato?
Silenzio. Nessuna risposta.

Eileen aveva capito, aveva capito che con lei le pistole non avrebbero funzionato

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Eileen aveva capito, aveva capito che con lei le pistole non avrebbero funzionato.

<<Bhè, volete rimanere pali in eternità?>> chiese, con voce troppo acuta la biondina.

<<Tsk>> Metallicana schioccò la lingua sul palato e ringhiò, poi prese la katana che teneva dietro la schiena e la impugnò.

Eileen indossò i tira pugni e strinse nella mano destra un pugnale.

Ann decise che l'avrebbe affrontata a mani nude. Pazza, molti la definirebbero, ma sopratutto intelligente.

Decisero che l'avrebbero affrontata tutti e tre insieme. Metallicana puntava allo stomaco, Eileen all'altezza del petto e infine Ann sulle gambe.

Una buona parte di venticinque minuti passò tra attacchi e difese a vuoto, avevano tutti il fiantone, anche Alicya, eppure non smettevano mai di combattere.

All'improvviso, con una velocità paurosa, Alicya comparve dietro di loro, tirò fuori un coltello di medie dimensioni e colpì Ann alla spalla.

La sua tattica era sempre stata quella di togliere di mezzo per prima la mente, poi l'abile in sparatoria e infine quello in corpo a corpo. Ma in questa occasione, non serviva a niente, tutti e tre erano capaci di tutto, possedevano intelligenza, furbizia e forza, non gli mancavano nulla.

Drighignò i denti, affrontarli da sola era complesso.

Chiamò la sua squadra che era intenta ad affrontare altri agenti di seconda categoria, quindi nulla di complicato.

<<Parla Alicya, riunitevi tutti nell'ultimo piano, S265, muovetevi!>> finì schivando un pugno diretto all'addome.

Ann si teneva la spalla che continuava a sanguinare, la ferita era profonda e ciò gli procurava non poche difficoltà, l'unica cosa positiva era che aveva capito i movimenti della sedicenne.

Non era lei che era veloce, erano loro che continuavano a rallentare; i colpi che parava erano semplici, non perchè erano deboli, ma perchè lei li rendeva deboli.

Facendoli stancare lei poteva essere veloce e forte, ma se questo piccolo trucco veniva scoperto vacillava.

S'avvicinò ai compagni e raccontò ciò che aveva scoperto senza, ovviamente, farsi colpire.

[NALU]Cʀɪᴍɪɴᴀʟ: ɪʟ ᴅᴇsᴛɪɴᴏ ᴛɪɴᴛᴏ ᴅɪ ʀᴏssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora