「18. Levy mcgarden」

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Io ora lo so
Mentre mi guardo in questo specchio
E riconosco ogni mio singolo difetto
So cosa voglio davvero
Non lo nascondo e non ho nessun segreto
Mi guardo indietro e vedo quello che ho lasciato
Non sono più disposta a perdere
E mi riprendo il mio respiro
E punto tutto ciò che ho sul mio destino

Io ora lo soMentre mi guardo in questo specchioE riconosco ogni mio singolo difettoSo cosa voglio davveroNon lo nascondo e non ho nessun segretoMi guardo indietro e vedo quello che ho lasciatoNon sono più disposta a perdereE mi riprendo il mio res...

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Ormai lucy aveva smesso di correre, camminava tranquilla per le strade di quella città quanto bella quanto maligna.
Era persa nei suoi pensieri come sempre, ma al centro d'essi c'era lui; quello strano ragazzo dagli occhi color smeraldo, un verde così luminoso e inteso che l'aveva catturata, che era riuscito a confonderla.
Portava anche lui un mantello e quindi non era riuscita a scorgere la sua figura. Probabilmente lo aveva usato per confondersi, anzi era molto sicuro che fosse così.
Era tanto invaghita da quel ragazzo che nemmeno si accorse di essere arrivata al parco di Magnolia, i suoi piedi l'avevano guidata fin lì.

Di sera tutto si colorava, ovviamente non solo di colori brillanti e vivaci. Il rosso scarlatto, il sangue di vittime innocenti dipingeva i suoi vicoli e anche le sue strade. La notte tanto splendida era anche la parte della giornata in cui le attività criminali si manifestavano, portando pericolo e terrore che la gente cercava e credeva di nascondere semplicemente ignorandole o festeggiando a grande volume.

Nessuno voleva farsi intimidire, si divertivano nonostante il costante pericolo imminente.

Da lontano vide due ragazzi, aguzzò bene la vista e li riconobbe; erano Juvia e Gajeel. Molti a scuola li definivano come una bella coppia, ma la bionda sapeva che in realtà il corvino provava interesse per qualcuno che era sempre stato al loro fianco, Levy Mcgarden. Anche dopo la sua morte. Si era sentita male quando successe, non riusciva a credere più a nulla. Era stato doloroso accettarlo e sapere che lei in quel momento era stata nella sua stessa stanza mentre la osservava morire impotente, le si bloccava il respiro in gola.

All'improvviso sentì un grido e proveniva dalla direzione dei suoi amici di infanzia, che aveva intravisto in lontananza. Si girò di scatto, però si allarmò inutilmente, visto che stavano semplicemente bisticciando.

<<....NO LEVY....>> riuscì a sentire. Poi a passo spedito, attirando la loro attenzione, li raggiunse.

<<Perché parlate di Levy?>> chiese, con voce che non ammetteva repliche.
Anche se non doveva intromettersi nelle loro vicende, l'argomento che era in ballo le interessava e la coinvolgeva.

<<Cosa ti interessa? Sono fatti nostri>> ringhiò il corvino, guardandola torva.

<<Invece ne sono dentro fino al midollo. Levy era la mia migliore amica, ho il diritto di sapere qualunque cos->> non finì la frase che venne interrotta da Juvia, che annuì comprensiva.

[NALU]Cʀɪᴍɪɴᴀʟ: ɪʟ ᴅᴇsᴛɪɴᴏ ᴛɪɴᴛᴏ ᴅɪ ʀᴏssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora