「32. Snub」

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Ho capito una cosa, una cosa che ho ignorato, lasciato indietro. I suoi sentimenti.

Erano rimaste solo loro.
Non avevano trovato nessuno ostacolo e questo la bionda, lo trovava veramente strano.
Camminavano per i lunghi corridoi, vuoti e curati.
Tutto era rimasto uguale negli ultimi otto anni.
Le faceva schifo quel posto, provava ribrezzo e sempre, aveva sospettato che quella villa nascondeva qualcosa, qualcosa di pericoloso e inimmaginabile.

Con passo lento e monitorato si muovevano con cautela, senza distogliere l'attenzione da ciò che li circondava.
Sembra tutto così perfettamente in ordine, che quasi le fece paura.

<<Lu, noi andiamo avanti tu prosegui con Yukino per l'ultimo piano>> la bionda annuí, lanciandole uno sguardo come per dire: "se ti fai sconfiggere io ti finisco", la blu sorrise capendo le sue intenzioni e, dopo essersi girata di spalle, si allontanò con Gajeel.

Lucy strinse i pugni, sentendo l'eccitazione invaderla. Non lo vedeva da anni suo padre e voleva constatare con i suoi occhi come era peggiorato nella sua inutile vita.

Sapeva a memoria i corridoi di quella casa, tanto che, per arrivare al quarto piano e quindi anche ultimo, non le ci volle più di dieci minuti.

<<Lu, una volta entrata cosa farai?>> le chiese yukino, guardandola perplessa.

<<Oh, lo scoprirai>> ghignò, salendo scalino per scalino, con passo lento.

Ed eccola lì, la porta del diavolo che l'aveva condotta nell'inferno.

Con l'intenzione di bussare in maniera rumorosa, fece un passo avanti ma, quando dall'interno dell'ufficio sentì una voce a lei fin troppo familiare, indietreggiò con occhi sgranati.

Lui, cosa ci faceva qui?
La voce era la stessa, ma il timbro era profondo e roco.
Non poteva credere alle sue orecchie, sembrava un'altra realtà eppure sapeva che non era così.

Passò una mano tra i capelli nervosa, lasciandosi sfuggire un lamento dalle labbra.

<<Cazzo!>> imprecò a bassa voce.

L'albina di fianco a lei si preoccupò e subito l'affiancò.

<<Che succede?>> il suo sguardo si posò sulla porta di legno lucido, non capendo cosa l'avesse frenata.

<<Per favore, lasciala stare, le hai giá rovinato la vita abbastanza e se continui così non sará solo la sua ad esserlo ma di tutte le persone che la circondano e ne sei pienamente cosciente!>> si sentì dall'altra parte dell'uscio.

Yukino, sentendo quella voce, le si bloccò il respiro.
Non sapeva che sentimenti stava provando, felicità o rabbia?
Sentiva le lacrime rigare velocemente le sue guance infrangendosi sul tessuto della sua divisa. Voleva entrare, sfondare la porta e vedere con i suoi stessi occhi se era quella persona, quella che pensava di aver perso per sempre.

Lucy ingoiò un groppo di saliva in gola che le si era bloccato, respirando profondamente, si avvicinò e guardando con ansia il pomello della porta, l'aprì senza esitazione.

Di fronte a lei, un ragazzo di qualche anno più grande, la fissava con stupore e gioia nei suoi occhi e lì capí.
Non era un illusione, non era fantasia era la realtá che per una volta le sorrideva.

[NALU]Cʀɪᴍɪɴᴀʟ: ɪʟ ᴅᴇsᴛɪɴᴏ ᴛɪɴᴛᴏ ᴅɪ ʀᴏssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora