I tuoi occhi impressi nella mia mente, la tua immagine riflessa con la mia.
Cosa stai facendo?
Smettila, smettila di confondere.
Guarda solo me, gli altri sono solo uno sfondo, io devo essere il tuo protagonista principale.
Trascinami in fondo, portami nell'abisso del piacere con te.
NATSU POV'SChe diamine stavo combinando?
Questo era uno dei pensieri principali che tartassavano la mia mente.<<Ohi ragazzina, tutto bene?>> le domandai più per cortesia che per preoccupazione.
Anche se avevo preso io l'iniziativa, mi stava leggermente scocciando.
Diamine proprio con me doveva capitare? Quando dovevamo parlare di cose importanti?
Ma ottenni solo silenzio da parte sua, se ne restava immobile contro il mio petto mentre le accarezzavo la schiena impacciato.
In queste tipo di situazioni non sapevo cosa fare, in più con lei era ancora peggio.
Presi un respiro profondo e la staccai da me. <<Lucy? Se l'unico modo per riportarti qui nel presente è provare ad ucciderti, lo farò con piac->> i suoi occhi ritornarono vividi e profondi, ma al suo interno ci vidi un turbine confusionario.
Questa era la sensazione che dalla prima volta continuava a farmi avere.
Aveva la capacità di farmi stare zitto e fermo.
<<Portami a casa Natsu.>> mi disse lei come un'automa, e la voce che quasi non le apparteneva per il timbro troppo basso che aveva utilizzato.
<<Si può sapere che ti prende? Stiamo parlando di una questione importante e mi dici che devi andartene?>> la guardai, sperando che mi avrebbe dato una dose di informazioni utili su di lei.
<<Ho detto: portami a casa. Non mi interessa se mi fregano l'auto davanti al Totem, tu portami a casa e non fare domande!>> esclamò, afferrando la mia felpa e stringendola con forza.
Circondai il suo polso e tolsi la sua mano da me, avvicinai il suo viso al mio e la scrutai per bene nei suoi occhi.
Erano incasinati. Tanto quanto i miei.
Vivevamo nello stesso mondo, con obbiettivi pressoché identici, un'identità che ne nascondeva un'altra, preoccupazioni che occupavano la mente e ti perseguitavano giorno dopo giorno e il coraggio di conviverci.Questo era quello che vivevamo. Ecco come sopravvivevamo.
Solo diventando più forti ci avrebbe dato come ricompensa la libertà, e soprattutto, la capacità di togliere di mezzo i demoni del passato.<<D'accordo, ma per questo mi devi almeno un favore biondina>> le feci l'occhiolino e subito dopo entrammo in macchina.
Sotto le sue direttive la portai a casa sua, una informazione in più.
Certo, non mi ricordavo completamente tutta la strada che avevo percorso ma la meta finale era stata memorizzata.
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[NALU]Cʀɪᴍɪɴᴀʟ: ɪʟ ᴅᴇsᴛɪɴᴏ ᴛɪɴᴛᴏ ᴅɪ ʀᴏssᴏ
Fanfiction[COMPLETA] Nel suo sangue aveva la stirpe Heartfilia, in un modo o nell'altro ci sarebbe stato per sempre la firma sul suo corpo che lei era la figlia dell'uomo che più odiava. Un padre che si era rivelato una bestia, che aveva distrutto la famiglia...