「15. Decisions」

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Mi ha ucciso, eppure l'ho guardato negli occhi e non ho provato dolore. Mi sentivo vittima quando solo in quel momento compresi che ero il predatore. Ero una bambina dal passato da non ricordare dove dovevo andare avanti e vivere una nuova vita. Ma le persone che mi avevano circondato mi avevano fatto capire che non dovevo illudermi ma di affrontare la verità, e io lo feci. Con la vendetta.

Lucy ritornò a casa con il fiatone, sapeva che Acquarius l'avrebbe sgridata per essere uscita da sola, ma ciò che aveva detto era vero, avrebbe scoperto qualcosa in più sui suoi genitori con o senza il suo permesso

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Lucy ritornò a casa con il fiatone, sapeva che Acquarius l'avrebbe sgridata per essere uscita da sola, ma ciò che aveva detto era vero, avrebbe scoperto qualcosa in più sui suoi genitori con o senza il suo permesso.

Aprì la porta lentamente, facendola scricchiolare ed entrò nella sala buia non vedendo nessuno. Ma la figura della donna turchina era proprio davanti a lei, con le braccia incoraciate al petto e uno sguardo di rimprovero sul volto.

<<Mai più. Tu senza il mio permesso non uscirai più, ci siamo intese? Magnolia non è un parco di divertimenti, uscire da sola senza nemmeno conoscere le strade ti potrebbe mettere in pericolo! >> disse, con tono duro e grave.

La bionda non ascoltò nemmeno una parola di ciò che aveva detto, in quel momento i suoi pensieri erano solo rivolti al fratello che come aveva letto su quel giornale era venuto a mancare.

<<E' morto. Sting, il mio fratellone è morto.>> sussurrò la bionda, coprendo il volto con le mani e accasciandosi a terra.

Quando Acqurius seppe la notizia abbassò il volto, lei lo aveva già saputo da parte degli amici del ragazzo, o almeno la versione di come erano andate le cose nel dettaglio.

<<Non posso più sentire o vedere le persone più importanti della mia vita morire! Io...Io...volevo  almeno rivederli, abbracciarli, sentire il loro affetto sulla mia pelle. Ma questo ormai non è più possibile, perchè stanno scomparendo uno dopo l'altro!>> singhiozzò lei, cercando di trattenere quelle lacrime che le minacciavano di uscire, voleva essere forte ma invece era fragile e debole.

<<Sai, qualche giorno prima che succedesse tutto questo mi aveva telfonato...>> Cominciò, guardandola con sorriso malinconico.

Non sapeva come interpretarla la sua tristezza negli occhi, sentiva dal pronfondo che c'era dell'altro.

<<Mi chiese tutto di te; come stavi, com'eri cresciuta, come andavi a scuola. Si comportava proprio come un fratello maggiore, eppure si sentiva in colpa per avervi abbandonato e lasciato soli. Mi confessò che voleva venire a trovare te e Michelle, ma quando seppe che era stata uccisa andò nel panico, aveva paura che Jude uccidesse anche te.
Così mi pregò di insegnarti ciò che poteva esserti utile nel campo dei criminali, per proteggerti>> proseguì la donna, mantenendo il tono serio ma i suoi occhi parlavano da soli.

<<E tu cos'hai risposto?>> chiese Lucy, interrompendo il racconto e asciugandosi le goccioline che le erano scese dagli occhi.

<<All'inizio ero contraria, non volevo che diventassi come i criminali di Magnolia o di altre città, ma poi ci pensai, e sapevo che tu avresti scelto ciò che era giusto, sei la figlia di Layla, intelligente e sicura delle tue decisioni, quindi alla fine accettai>>  le rispose, guardandola con un sorriso impresso sul volto.

Lucy rise forzatamente, ormai lei aveva già stretto il patto con il diavolo e di sicuro non l'avrebbe sciolto.

"Già, io la mia scelta l'ho presa e non intendo cambiarla zietta"
Pensò Lucy, tornando in camera.

<< Cosa vuoi per cena Lu?>> le gridò la donna, all'inizio degli scalini per farsi sentire.

<<Nulla, non ho fame>> la liquidò la bambina, chiudendo la porta della sua camera.

Pensava a quella giornata e  ogni cosa che le frullava per la testa portava al suo nome: Acnologia.  Aveva fatto una scelta, ma forse era quella sbagliata? No, non ci avrebbe ripensato. No, non si torna indietro.

Il giorno dopo si comportò come ogni mattina; si alzò, fece colazione, si lavò e indossò la divisa della scuola. Prese l'autobus che la condusse verso, come lo definiva lei, l'inferno.

All'improvviso quando le prime tre ore finirono e la campanella suonò poteva finalmente avere la sua pausa da tutto e da tutti, peccato che sentì il discorso di due persone ben conosciute da lei che non doveva assolutamente sapere.

<<Juvia dobbiamo avvisarla, non possiamo continuare a mentirle. Sappiamo entrambi qual'è la verità di quell'orribile giorno! La stiamo illudendo con qualcosa di falso!>> la cercò di far ragionare Gajeel, con un tono di voce troppo alto.

<<Ma Gajeel-kun...>> esitò la blu, abbassando il capo mentre si torturava le dita tra loro.

<<Lucy lo deve sapere, punto.>> putò l'amico per convincerla, ma nonostante tutto Juvia si ostinava a scuotere la testa.

<<Cos'è che devo sapere?>> intervenì la bionda, sbucando dall'angolo del corridoio, con in mano i libri per le prossime lezioni.

I due erano spiazzati e sudavano freddo, in quelle circostanze non avrebbero detto niente, ma prima o poi la verità sarebbe venuta a galla.

<<Nulla, nulla di che>> rispose il corvino, con l'agitazione che cresceva in lui.

Lui voleva rivelarglielo ma non avrebbe spiccato parola senza il consenso di Juvia, lei era pur sempre la sua migliore amica e non voleva tradirla, non anche lei.

<<Sai gajeel, conosco quando menti, quindi vuoi spiegarmi cosa succede?>> richiese Lucy, con tono leggermente irritato.

<< aspetta un attimo, ci stavi origliando?>> chiese Gajeel, incrociando le braccia al petto, assumendo un'espressione dura.

<<Stavo passando per caso e ho sentito l'ultima frase, tutto qui>> spiegò la bionda, scrollando le spalle con sguardo annoiato.

Ad interrompere la loro conversazione, per fortuna di Gajeel e Juvia, fu la campanella che segnò l'inizio delle prossime lezioni. Senza dire niente i tre si diressero nella loro rispettiva classe.

Lucy non stette attenta alle spiegazioni dei prof, troppi dubbi le bombardavano in testa e la scuola era uno dei suoi minori problemi in quel momento.

Era appoggiata sul banco, con la mano che sorreggeva la testa. Guardava fuori dalla finestra il cielo limpido e il sole che lo illuminava con i suo raggi ormai caldi.
Vide un petalo cadere dall'albero di ciliegio in fiore a causa del vento forte e in quella scena si immaginò lei che abbandonava la sua vecchia vita e volava via per crearsene una nuova, vivendo nella vendetta che provava per il padre, che l'aveva fatta diventare pian piano una persona che di sentimenti come l'amore, la fiducia e la gentilezza non se ne faceva nulla. Era una bambina segnata da macchie indelebili, impossibili da cancellare o dimenticare.
Fin ora non aveva mostrato nulla di ciò, come biasimarla? La perdita di un parente lascia delle ferite fresche e difficili da curare facilmente, però chi lo sa, il destino le riservava tante cose, tra cui una salvezza a cui aggrapparsi.












ANGOLO AUTRICE

E rieccomi qua!

Questo è il primo capitolo della mia vita in cui ho scritto poco, anche se in realtà questo capitolo era diverso e passava alla fase successiva della storia, ma avevo tralasciato un particolare dettaglio e l'ho voluto mettere.

Ritornando al capitolo:

Cosa avrà voluto dire Gajeel a Lucy?

Perchè Juvia non avrà voluto rivelarglielo?

A presto con il prossimo aggiornamento !

Bye bye NaluTaegiEternal💓

[NALU]Cʀɪᴍɪɴᴀʟ: ɪʟ ᴅᴇsᴛɪɴᴏ ᴛɪɴᴛᴏ ᴅɪ ʀᴏssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora