Capitolo 45.

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Simon ci viene in contro e quando è arrivato vicino al letto, toglie il ragazzo, ancora sconosciuto, da sopra a me.

"Ti avevo avvisato Michael! Non devi toccare nessun'altra ragazza!" urla Simon.

Ho la sensazione che non sono stata la prima...

"Prima con mia sorella ora con lei - indica me - ora basta!" conclude lui per poi avvicinarsi a me.

"È tutto okay!" dice lui dolcemente.

"Cosa è successo qui!" dice un ragazzo che stava assieme a Simon e Gabriel stamattina.
"Va a chiamare Gabriel..." dice lui in fretta.

Michael si mette a ridere e Simon gli dice:"Va via!" con durezza.

Nella stanza fa il suo ingresso Gabriel.

"Ludo!" dice correndo verso di me.

Scusate ma io sono ancora senza niente addosso... No che mi potete dare la mia roba!

"Tieni..." dice Gabriel porgendomi i vestiti, sembra che mi abbia letto nella mente.

Mi vesto lentamente, a causa del dolore, e poi mi alzo.

"Tu... Tu eri..." inizia a dire Simon.
"Si lo era!" dice con freddezza Gabriel.

Sta trattenendo la rabbia, lo noto da come sta serrando la mascella e dai suoi occhi che sono così pieni di odio...

"Andiamo di sotto, cerchiamo Liam o Harry così ci portano a casa, okay?" mi chiede Gabriel.

"Oh... Non c'è bisogno! Vi posso accompagnare io... So dov'è casa loro" dice Simon ad un tratto.

"C'è il fatto che comunque non abbiamo le chiavi, quindi li devo trovare per forza per farmi dare le chiavi" dice poi Gabriel uscendo dalla camera.

Nell'attesa mi vado a sedere sulla poltrona vicino alla porta.

Dopo una decina di minuti Gabriel viene con un mazzo di chiavi in mano.

"Andiamo piccola!" dice il mio ragazzo mettendo il suo braccio attorno ai miei fianchi.


Quando usciamo dall'abitazione sono invasa dal forte vento.


"ecco qui!" dice Gabriel mettendo la sua giacca sulle mie spalle.

"Grazie!"


Arriviamo vicino alla macchina di Simon così saliamo.


"Scusami! è solo che quel ragazzo si crede che può fare quello che vuole... è stato già denunciato quattro volte, per la medesima causa... " dice poi Simon rompendo il silenzio.

A prendere la parola è Gabriel.

"E perchè non l'hanno mai arrestato?" dice lui ovvio.

"Perchè i genitori sono la famiglia più conosciuta della città... quindi basta che pagano e il figlio è fuori dai guai!" risponde Simon.


"Ha violentato mia sorella, cazzo!" dice poi Simon fermando la macchina.


Vedo che appoggia le braccia sul volate per poi appoggiare la testa su di esse.

"Mia sorella si è uccisa per colpa sua!" dice quasi urlando, sono sicura che l'abbiano sentito sino a fuori.


A quelle parole il silenzio incombe di nuovo.


Simon mette a moto di nuovo la macchina e partiamo.


"Grazie Simon!"  dico mentre mi sporgo per darli un bacio sulla guancia.

"Di nulla!" risponde lui, per poi sparire nel buio.

Uno sbaglio stupendoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora