Capitolo 19

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Lo vedo sempre più vicino e io mi stringo a Gionata.

Mi sta facenti prendere paura. Non l'ho mai visto così.

"Cosa sta succedendo?!" urla Isaac a Allan quando ormai è già di fronte a me. Io sto tremando e una lacrima mi riga il volto.

Silenzio...

"Ti ho detto 'Cosa sta succedendo'!?" ribatte Isaac. Lo vedo abbastanza preoccupato ma allo stesso tempo incazzato con Allan.

Allan fa spallucce e si avvicina sempre di più a me. Mi prende per un polso, ma Gionata non molla la presa.

Ma per quanto lui si sforzi, Allan riesce a strattonarmi. Gionny è esile in confronto ad Allan che è alto e ben piazzato.

Mi prende tutti i due i polsi e li porta vicino alla sua faccia, per non perdere la presa.
"Non sono abbastanza!" mi urla in faccia Allan
Io tremo e non riesco a parlare per la paura.

Sento che qualcuno si è alzato dal dondolo...
"Allan... Non so perché fai così... Ma lasciala stare... Gli stai facendo prendere paura" dice Gionny calmo.
"Sei tu il problema!" urla ancora più forte Allan, lui mi gira e la mia schiena va a finire perfettamente sui suoi addominali.

Gionata fa qualche passo avanti, ma Allan si tira indietro.
Dopo un po' mi butta a terra con tutta la forza che ha.
"Ludo!!" sento urlare Isaac per la paura.

Isaac viene verso di me, ma Allan si mette davanti a me. Poi si gira e mi inizia a prendere a calci.

"B...Basta Allan m..i fai ma...male!"cerco di dire tra una lacrima e l'altra.

In quel momento Allan divento un mostro.

Isaac perde la pazienza e lo butta a terra a sua volta. Gli inizia a tirare pugni in faccia e allo stomaco.
Ma a quanto pare ad Allan non fa nulla. Perché sta ridendo.

"Cosa cazzo ridi!?" gli urla Isaac.

Io sono ancora a terra tremante, ma in mio soccorso, dopo un po' di tempo, arriva Gionata.
Cerca di alzarmi, ma niente cado, ma lui mi prende in tempo dai fianchi.
Dopo un altro tentativo decide mi prendermi in braccio.
Mi porta in salotto e mi fa distendere sul divano.

"Aspetta qui, vado a prendere qualcosa per medicare le ferite" dice per poi scomparire.

Sento che Isaac sta ancora urlando e Allan se ne fotte altamente.

Qualcuno apre la porta che si affaccia nel cortile. È Filippo.

Si siede a terra di fronte a me. Mi passa una mano fra i capelli e mi bacia la fronte.

"Non ti preoccupare ci sono io!" dice prendendomi la mano destra e io sorrido.

Dopo un po' arriva Gionata con il disinfettante e delle garze.
Il polso destro mi fa malissimo e Gionny me lo fascia. E poi disinfetta tutte le altre ferite.

Questa sera ho avuto paura... Non ne ho mai avuta così tanta, da desiderare che io morissi.

Ma alla fine io non ho fatto nulla. La colpa è di Allan. Non di Gionata. Lui è mio cugino e gli vorrò bene, sempre. Alla fine io e Allan, in fondo, non saremo fratelli, perché i nostri genitori non si erano ancora sposati. Quindi, si li volevo bene come un fratello, ma adesso non più. Lo tratterò come un semplice ragazzo, a cui devo starne lontana.

Dopo un po' in salotto entra pure Isaac e mi corre vicino. Si siede vicino a me e mi bacia la fronte.

"Non ti preoccupare, non ti darà più fastidio" dice lui deciso di quello che ha detto.

Lo guardo come per ringraziarlo e lui mi fa un occhiolino.

"Ah, grazie Gionny per quello che hai fatto!" gli dice Isaac
"Sisi incoraggiatelo ancora di più..." blocco Allan e ora mi sta iniziando a far incazzare. Quindi prendo la parola io. "Ora basta! Hai rotto... Non ti ha fatto nulla di male... E se questo non ti va bene, quella è la porta e gira i tacchi!" dico io innervosita.
Sono di fronte a lui. Sinceramente la poca distanza mi sta facendo preoccupare, siccome lui da un momento all'altro potrebbe tirarmi qualcosa addosso.
Lui fa una smorfia e inizia a ridere.

Ad un tratto mi prende e mi sbatte al muro. Vedo che gli alzi si alzano in fretta...

Allan mi blocca e mi dice "Non ci penso a fatto! È questo che vuoi? Vuoi che me ne vada?" smette di parlare missa vuole una risposta, ma io deglutisco.
"Non ti preoccupare non lo farò!" dice convinto lui.
"Se continui così, ti sbatto io fuori di casa!" dice ad un tratto Isaac.
Allan si gira verso di lui e io avendo due possibilità, ovvero o vado da Gionata o da Irama, scelgo la prima che è più vicina.

Mi fiondo al fianco di Gionata e mi stringo a lui.

"Come immaginavo, ora preferisci lui!" dice lui ridendo maliziosamente.
"È logico che ora preferirà lui! Non lo vedi come la stai trattando! Ora lei avrà paura ogni volta che ti avvicinerai! Quindi chiudi quello bocca! Stai dicendo solo cazzate!" si intromette Filippo.

Lo sguardo di Allan ora si sposta su di lui. E poi su di me.
" Quindi ora hai paura di me?! "dice ridendo.
Ma questo quanto è stronzo da uno a dieci.
Lui si avvicina a me e a Gionata, e io mi stringo ancora di più.

Gionata mi tiene stretta a lui e Allan lo guarda schifato e dopo un po' gli sputa in faccia.
Gionata rimane indifferente.

" Questa è la differenza tra me e te! Tu per una minima cosa ti incavoli, io passo avanti... Non è la prima volta che qualcuno mi tratta così, e io rimango indifferente! Perché oramai tutti i ragazzi quando si arrabbiano con la propria ragazza o anche amica, si passa subito alle mani... E questo non vuol dire essere uomo. Essere uomo è quando vai avanti nonostante tutto e tutti.... E ora sei contento? Sei consapevole che quei lividi sul corpo le rimarranno per sempre?! Io credo proprio di no. Perché quelli come te non pensano prima di agire. E ora se non ti va bene che io rimanga qui quella è la porta. " dice Gionata.
A questo mi scende una lacrima sul viso.

Gionata si gira verso di me e mi abbraccia. Dando le spalle ad Allan.

Uno sbaglio stupendoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora