Capitolo 67.

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Abbiamo finito di pranzare e non abbiamo avuto ancora notizie di Harry e Sophia...

David e suo fratello se ne sono già andati da un po' perché Zach aveva sonno. Invece Michael è ancora con noi e ci stiamo mettendo d'accordo sul giorno in cui andremo a comprare le cose per i due nostri bambini.

"Ora devo andare... Ci vediamo!" dice Michael alzandosi dal divano e lasciandomi un bacio a stampo sulla guancia.

"Ciao!" lo saluto e lo accompagno alla porta.

"A che ora dobbiamo andare a vedere la casa?" mi chiede Gabriel.

"Fra tre quarti d'ora!" dico io vedendo l'orologio.

Menomale mi ero già preparata se no saremmo andanti in ritardo.

"Ah..." dice lui e si dirige in camera per cambiarsi.

Una volta raggiunto lo trovo in jeans e si sta sbottonando la camicia.

Gli vado incontro e gli sorrido, una volta arrivata di fronte a lui.

"Faccio io..." sussurro io.

"Mhh come vuoi..." dice lui baciandomi la guancia.

A mano a mano gli sbottono la camicia e quando arrivo all'ultimo la faccio cadere a terra.

"Sei di gran lunga più bello così!" dico io lasciandogli un bacio sul petto scolpito.

"Ah si... e tu lo sei così!" dice togliendomi la felpa.

"Perchè ti ostini a coprire le tue bellissime forme?!" mi chiede accarezzandomi il viso con il dorso della mano.

"Non mi piacciono ecco qui!" dico io riprendendomi la felpa da lui tolta.

"Sono così belle!" mi dice baciandomi il collo.

Le sue mani vagano sotto la felpa e quando mi morde il labbro mi esce un gemito.

"Ti voglio Ludovica!" mi sussurra mordendomi il lobo.

"Anch'io ma non possiamo..." dico io un po' triste, anch'io lo voglio fare ma in questo stato no.

"Lo so, e questo mi fa imbestialire..." dice a bassa voce.

"Altri quattro mesi Gabriel, altri quattro..." lo assicuro.

"Mhh... Non so se riesco ad aspettare tutto questo tempo!" mi sussurra vicino all'orecchio.

"Su, ora dobbiamo andare dobbiamo stare lì tra un quarto d'ora e tu... Sei ancora senza una maglia sopra!" dico io portandomi la mano sulla fronte quando noto che è ancora nello stato di prima.

"Ma non avevi detto che stavo meglio così?!" dice con un sorriso malizioso avvicinandosi pericolosamente al mio viso.

"Tu" dico puntandogli il dito contro e poi continuo.

"Sbrigati!" dico io lasciandogli un bacio sulla punta del naso per poi uscire dalla stanza.

Aspetto Gabriel di sotto seduta sulla poltrona affianco al camino mentre leggo un libro.

Dopo un po' di tempo mi sento sfiorare il collo da qualcosa di umido, mi volto e vedo Gabriel.

"Andiamo piccola?" mi chiede in un sussurro.

"Mh..." dico io con un mugolio sotto il tocco delle sue labbra.

Mi alzo e mi infilo il cappotto.

Mi chiudo la porta alle spalle e raggiungo la macchina affiancata da Gabriel.

Il cielo è bianco come se volesse nevicare!

Il tragitto è molto silenzioso, tranne che per la musica.

Uno sbaglio stupendoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora