Capitolo 46.

38 3 0
                                    

A quelle parole mi crolla il mondo addosso.
Non riesco a crederci. Io incinta di Michael. È impossibile....

Dai miei occhi escono lacrime amare.

"Ludovica?" mi dice con fare interrogativo Simon.
"Andate via per favore!" faccio io sedendomi di nuovo a terra.
"Sicura?!" continua Liam.
"Si!" dico tra una lacrima e l'altra.

I due ragazzi se ne vanno e io mi chiudo in un bagno.

È già suonata la campanella per la mensa e io sono ancora in bagno...
Dopo un po' decido di andare a cercare Michael.

Giro per i vari corridoi ma non lo trovo, provo in mensa ma non c'è... Decido di andare a vedere in cortile, e con fortuna lo trovo seduto sul cornicione con dei suoi amici.

Mi avvicino a loro e in particolare di fronte a Michael.

"Sei uno stronzo!" gli urlo tirandogli uno schiaffo sulla guancia sinistra.
"Cazzo vuoi?" mi dice lui con occhi spalancati.
"Chi è questa bomba sexy, amico?!" dice un ragazzo.

Faccio finta di non sentire e continuo.

"Ti devo dire una cosa..." dico io abbassando la testa.
"Dimmi..." fa lui. Ma è proprio scemo...
"Non qui!" dico io allontanandomi.

Lui mi segue seguito da una frase che a me non va giù :"Non ci mettete molto... Tra poco la campanella suona!" detta da quel suo solito amico di prima...

Ci allontaniamo abbastanza, trovo una panchina libera e mi ci siedo. Lui però rimane in piedi di fronte a me.

"Cosa mi dovevi dire?" mi dice lui incrociando le braccia.
"Io... Io sono incinta..." a quelle mie parole sussegue un silenzio assordante.

"Ehm... Mi dispiace ma non è un mio problema!" dice lui.
"Sei un bambino! E io... Io aspetto un bambino da te! È colpa tua..." dico io trattenendo le lacrime.

Lui dopo un po' se ne va via e io rimango lì, seduta su quella panchina.

La campanella suona e io ora avrei l'ora libera e quindi me ne potrei andare, ma devo aspettare per forza qualcuno che mi accompagni...

Dopo un po' nel mio campo visivo si aggiunge anche la figura di Simon.
Si siede vicino a me e mette un suo braccio attorno alle mie spalle. Io appoggio la testa sulla sua spalla destra e i miei occhi iniziano a lacrimare, come un pozzo senza fine.

"Non ti preoccupare!" mi sussurra lui.
"Gli... Gliel'ho detto..." dico io tra un singhiozzo e l'altro.

Silenzio...

"E come ha reagito?" mi chiede poi lui.
"Come puoi immaginare... Non glie n'è fregato nulla!" dico io accocolandomi a Simon.

Quel giorno quando ci incontrammo la prima volta, disse che saremmo diventati ottimi amici... ed è vero. Lui mi capisce solo guardandomi negli occhi. Sarà strano perché in effetti ci conosciamo da due giorni?.... Ma io gli voglio già un bene dell'anima.

"Non ti preoccupare...." dice lui ma poi aggiunge "Ma cosa farai adesso? Abortirai?" Bella domanda... Ora cosa faccio, come mi dovrei comportare...

"non lo so Simon... Di certo non voglio ucciderlo..." dico io.

"Allora non abortirai?" mi chiede in fine Simon.

"No... Non devo dargli vinta!" dico decisa.

3-0 per me.

Si... sicuramente mi ha rovinato tutti i miei piani... ovvero quelli di andare all'università, avere una famiglia con Gabriel, ma in fondo il bambino che cresce dentro di me... sarà nostro figlio.

Uno sbaglio stupendoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora