Più forti della tempesta (Vauseman)

Piano b

Alex 

Incrocio Piper e Sara per strada, le strizzo l'occhio e capisco che sta procedendo tutto secondo i piani. 

Vederla con qualcun altro mi fa salire il sangue al cervello, ma devo resistere: tra poco sarà tutto finito. 

Entro in università, mi avvicino al distributore di bevande. So che sarà qui a momenti, così attendo pazientemente. 

E difatti poco dopo arriva e sembra sorpresa di vedermi lì. 

"Ciao.", la saluto con finta cordialità. 

"Ciao.", risponde imbarazzata. 

"Come sta andando con Piper?", le chiedo. 

"Molto bene, è la migliore.", replica aggiustandosi la maglia. 

"Lo so, lo so. Ma pensavo che quello che sta succedendo fra noi avesse potuto influire sul suo andamento, e ..." 

Mi guarda sbigottita cercando di mascherare la soddisfazione  -"in che senso?", chiede.

"Beh, ci stiamo lasciando. Diversi punti di vista, lei ha la testa ad altro e io voglio cercare una donna matura."

Un lampo le illumina gli occhi  -"se l'è bevuta.", penso tra me e me. 

Mi avvicino pericolosamente verso di lei, inizio a giocare con la spallina del suo top attillato. 

"Così ho pensato che magari potrei uscire con una collega.", continuo, "quale migliore occasione."

Sembra rifletterci un pò, di certo tutto quello non lo aveva nemmeno messo in considerazione. 

"Va bene.", risponde poco dopo. 

"Perfetto!", le rispondo andando via e ammiccando lo sguardo. 

Sono certa che sia rimasta lì pietrificata per non so quanto tempo. 

Poco dopo entro in aula, non prima di aver inviato un messaggio a Piper: -" sta procedendo tutto a meraviglia"., digito frettolosamente. 

"Buongiorno ragazzi, oggi prova scritta."

Ho bisogno di temporeggiare.

"Professoressa, ma lei non ci aveva avvisati.", esclama una ragazza. 

"Sono sicura che non ce ne sarebbe stato bisogno. Avete tre ore di tempo prima di consegnarmi il saggio.", continuo scendendo il gradino  e distribuendo il foglio con le consegne. 

Una volta terminato ed essendomi accertata che fuori regna l'assoluto silenzio, esco nuovamente dall'aula, estraggo il cellulare dalla tasca e resto in trepidante attesa. 

Decido di prendere di petto la situazione, di fare, come al solito, di testa mia. 

Salgo le scale frettolosamente e mi dirigo verso l'ufficio della Levi. 

Busso delicatamente. 

" Non so nemmeno se è qui.", penso tra me e me. 

Dopo interminabili minuti la porta si apre, non le do tempo di dire nulla, la spingo più in là ed entro con prepotenza. 

"Non dovresti essere qui.", mi dice.

Inizio a giocare con i suoi capelli - "si che dovrei invece.", continuo spingendola sempre di più - "sai, ora che le cose con Piper non vanno bene ho capito che tu saresti la persona giusta con cui svagarsi un pò...", le dico in tono provocatorio. 

"A... Alex, fermati, non è quello che voglio.", replica balbettando. 

"Oh, davvero? Non mi vuoi?", dico avvicinandomi pericolosamente verso le sue labbra, facendo in modo che diventi instabile. 

"N... no.", risponde. 

"Sai, con Piper mantenevo determinati ritmi, per cui essere in astinenza non è il mio forte...", continuo iniziando a toccarla dappertutto. 

Si agita, so che è combattuta, riesco a percepirlo chiaramente. 

"A... Alex, tu mi piaci.", dice tutto d'un fiato.

"Davvero?", esclamo fingendo sorpresa. 

"Si ... ti voglio."

So che ormai ha perso il controllo, è il momento di rendere le cose più divertenti.

"Vieni a prendermi allora.", le dico con tono provocatorio per poi uscire immediatamente dal suo ufficio. 

Cammino a passo svelto, e so per certa che mi sta venendo dietro.

"Fermati, Alex, fermati.", dice in tono supplichevole. 

Lo faccio. 

Con un gesto violento mi immobilizza le braccia e mi sbatte contro il muro. 

"Cinque, quattro, tre, due, uno.", penso. 

Incolla le sue labbra sulle mie, fingo di dimenarmi e di divincolarmi. 

"Forza, forza!", penso. 

Improvvisamente qualcuno ci separa: è il Rettore. 

"Tempismo perfetto.", esclamo soddisfatta. 

"Qualcuno può spiegarmi cosa diavolo succede qui?", domanda il Rettore con gli occhi di fuoco.