Alex
Il suono stridente di qualcosa che urta contro una macchina mi fa voltare di scatto.
La vettura di Jenny è praticamente ammaccata e un lungo graffio ne percorre l'intera fiancata.
"Cazzo, no!", sbraito totalmente arrabbiata.
Controllo per bene e per fortuna non vedo nessun altro danno.
"E adesso? Cosa faccio?", penso tra me e me.
Ricordo che pochi isolati più avanti c'è un mio caro vecchio amico di università che gestisce un officina... forse lui può darmi una mano.
Entro nella vettura, metto in moto e poco dopo parcheggio la macchina proprio affianco la sua officina.
Scendo, più agitata che mai e richiudo delicatamente lo sportello.
"Ma guarda un pò chi si rivede!", esordisce Mark vedendomi.
"Ciao vecchio mio, come stai?", gli dico battendo il cinque.
"Io bene, tu piuttosto... è un secolo che non ti vedo!", esclama ironico.
"Eppure lavoro a qualche isolato da qui.", ribatto.
"Sarà che io e gli ambienti universitari non siamo mai andati d'accordo.", controbatte.
Ridiamo.
Mark è un tipo in gamba, gli piace scherzare e sa sempre come tirarti su di morale con una battuta giocosa.
"Suppongo che tu sia qui per un problema con la tua bimba?", mi strizza l'occhio.
"Ehm.. purtroppo è la bimba della mia coinquilina, quindi...", cerco di giustificarmi.
"Tranquilla Al, fammi vedere che hai combinato."
Lo scorto verso la macchina e mi preparo al peggio.
"Nulla di irreparabile.", dice pulendosi le mani con uno strofinaccio, - "entro quando ti servirebbe?"
Rifletto per un attimo -"potresti approntarmela entro due ore?"
Mi guarda con aria titubante e osserva la mia espressione compunta.
"Okay, passa verso le quattro.", esclama.
Lo abbraccio e felice esco dall'officina.
"Così ho tempo per vedere Piper.", penso.
Mi avvio a passo svelto verso l'università quando mi ricordo di aver completamente dimenticato di riaccendere il telefono.
Lo estraggo dalla borsa e aspetto fremente che i messaggi e le chiamate vengano registrati.
"Ci mancava solo questa!", esclamo dopo un pò leggendo il messaggio di Piper.
So benissimo di dover aspettare, non posso raggiungerla adesso al locale, altrimenti non potrò tornare per prendere la macchina.
"Avrò più tempo per prepararmi"., penso tra me e me.
Decido di fare un giro per le vie del centro. Ho bisogno di vestiti nuovi da comprare e qualcosa che sia di scena per la proposta che le farò.
Entro in un negozio, inizialmente sembra che nulla mia attragga più di tanto, ma improvvisamente mi ritrovo a tu per tu con un vestito nero, con i merletti e dei fiori ricamati a mano. Decido di comprarlo.
Esco dal negozio felice per il mio acquisto, e mi aggiro ancora un pò in cerca dell'illuminazione giusta tra tutte quelle vetrine.
Dopo tanto girovagare finalmente trovo quello che stavo cercando.
"Ora che ho tutto sarà meraviglioso!", esclamo tra me e me.
Poco dopo inizio a rendermi conto di non aver ancora pranzato, e che il mio stomaco continua ad emettere versi davvero sgradevoli. Entro in un bar e ordino un toast e una birra artigianale. Consumo velocemente il mio pasto e dopo dieci minuti abbondanti sono di nuovo in giro per le vie del centro. Guardo l'orologio: le sei meno venti.
Decido di incamminarmi verso l'officina.
"Il tempo stringe.", mi dico.
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Più forti della tempesta (Vauseman)
FanfictionAlex è una ricercatrice newyorkese che vive a Londra e lavora come assistente alla cattedra, Piper è una cameriera con il sogno di studiare e diventare insegnante. Entrambe così diverse... o forse no. Le loro strade si congiungeranno in modo inatt...