Piper
Mi ricompongo ed esco dall6a cucina.
Ho lo stomaco sottosopra, una scarica di adrenalina mai avvertita prima.
"Ciao Josh, ben tornato." , esordisco schiarendomi la voce.
Ha capelli corti biondi e occhi azzurri, alto e magro.
"Allora, da dove inizio?", mi chiede togliendosi la giacca.
"Puoi controllare se le bevande in frigo sono abbastanza fresche ", gli rispondo spostandomi una ciocca di capelli di lato.
Fa come gli ho detto e poco dopo compare Alex.
Squadra Josh dalla testa ai piedi per poi contorcere la bocca in una smorfia alquanto strana.
Di tutta risposta anche Josh la squadra dalla testa ai piedi, e avverto molta tensione tra i due.
"oh, Alex, questo è Josh, il nuovo aiutante ", le dico per rompere il ghiaccio.
"E... Josh, lei é la dottoressa Vause, mi stava dando una mano in cucina."
Si guardano attentamente e Alex finge un sorriso compiaciuto.
"Bene, allora io vado ", esclama poco dopo.
"Resta ancora un po' ", le chiedo toccandole il braccio.
Nel mentre squilla il telefono.
"Jack? Cosa c'è?" Rispondo.
"Va tutto bene? Non mi hai fatto sapere piu niente.", dice dall'altro capo del telefono.
"Certo che va tutto bene, ho tutto sotto controllo.", lo rassicuro.
"Va bene, tienimi aggiornato per favore. ", sospira chiudendo la chiamata.
Tra poco ci sarà il pienone e non voglio restare da sola con Josh.
Sapevo di certo di non provare niente per lui, ma non avrei potuto saperlo con certezza.
"Va bene, resto.", dice Alex sorridendomi.
Josh non la degna di uno sguardo, forse per il troppo da fare, per la presa delle ordinazioni, ma sembra che non si stiano simpatici quei due.
Chiudiamo il locale a mezzanotte passata.
"Grazie Josh, sei stato grande!", esclamo mentre lui chiude la saracinesca.
Alex mi guarda con aria interrogativa, ma non ci faccio caso.
"Grazie, è davvero un piacere lavorare qui .", dice lui ammiccando lo sguardo.
Di certo non può passargli minimamente per la testa che Alex in questo momento lo seppellirebbe volentieri.
Gli sorrido amichevolmente e ci salutiamo.
Restiamo io e lei, da sole.
Non so cosa dire, così mi siedo sul gradino del locale e mi accendo una sigaretta. Poco dopo lo fa anche lei.
"Bene... ora...", dico, ma le parole mi si bloccano in gola.
"Ora cosa siamo?", continua lei.
"Esatto!", affermo.
"Credi che sia giusto dover dare un nome ad ogni cosa, emozione, sensazione?"
La guardo negli occhi -" no", rispondo.
Mi prende la mano.
"Allora mettiamola così, tu mi piaci, io ti piaccio, ci stiamo conoscendo di più, stiamo cercando di capire cosa proviamo l'una per l'altra. So che può sembrarti strano, ma é una cosa nuova anche per me. Quello che sento per te non può essere descritto."
Ho gli occhi lucidi, sto per piangere, me lo sento.
"Va bene", le rispondo con tono sommesso.
"Certo che Josh é un bel ragazzo.", esclama con tono provocatorio.
"Cazzate. Ho occhi solo per te."
Sorride e fionda la sua testa nell'incavo del mio collo.
Con due dita mi solletica i lobi delle orecchie e poi si precipita sulla mia bocca.
Ancora quella sensazione.
Gioco con i bottoni della sua camicia, voglio rendermi partecipe, così infilo la mano oltrepassando la stoffa, prendo a giocare con un suo seno.
Geme, ed é davvero troppo eccitante per me.
Con l'altra mano le accarezzo i capelli lentamente, e lei chiude gli occhi.
"Piper, è ora di andare.", dice d'un tratto staccandosi dalle mie labbra.
"Si, domani c'è lezione", puntualizzo aggiustandomi la maglia.
Ci alziamo, lei è più alta di me, e provo un leggero senso di disagio.
Mi sollevo sulla punta dei piedi e la bacio ancora.
"Temo che la tua bocca diventi una dipendenza per me", esclama.
"Oh, lo spero tanto, perché sarebbe sempre disponibile per te", afferma, e improvvisamente sento il fuoco dentro.
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Più forti della tempesta (Vauseman)
Fiksi PenggemarAlex è una ricercatrice newyorkese che vive a Londra e lavora come assistente alla cattedra, Piper è una cameriera con il sogno di studiare e diventare insegnante. Entrambe così diverse... o forse no. Le loro strade si congiungeranno in modo inatt...