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«Così domani mattina te ne vai»dice Zack che è accanto a me,mentre si tira le gambe al petto e ci appoggia la testa sopra.

«Zack,te l'ho detto che ti verrò a trovare ogni giorno»dico smettendo di
guardare il cielo per guardare lui.
«Lo so ma non sarà la stessa cosa»dice guardandomi.

«Ma ci vedremo»sorrido.
«Mi piace questa parte di te che cerca sempre di essere positiva»mi dice sorridendo.
Sorrido anch'io e continuo a guardare le stelle.

Sono le 3 di notte,è sabato e tra  7 ore me ne andrò a casa. Dire che mi mancherà passare il tempo con Zack è poco,e so che ci conosciamo da poco più di una settimana,ma mi sento bene con lui.

«A cosa pensi Alison?»mi chiede non smettendo di guardare il cielo scuro pieno di stelle.
«A nulla,perchè?»
«Sembri in  pensiero»dice.
«Non penso a nulla,davvero»lo rassicuro.
«Va bene,ti credo»

«Credo sia ora di andare a dormire»dice dopo 15 minuti.
«Già,ti verrò a salutare domani prima di andarmene»gli sorrido.
«Va bene Ali,a domani»mi da un bacio sulla guancia,poi ce ne andiamo.

Non ricordo com'è il mondo lì fuori,forse mi tornerà in mente qualcosa.
Leva il forse.

La mattina seguente,vengo svegliata da Camila che entra in camera come un razzo.
«Contenta di tornare a casa?»mi chiede.
«Sono eccitata all'idea che presto ricorderò tutto»rispondo sorridendo.
«Ma Mike?»mi chiede.

Da quel giorno,quando avevamo litigato,non si è più fatto vedere.
«Non lo so,sta mattina gli ho detto che uscivi,ma mi ha risposto dicendo che non gliene frega nulla»dice alzando le spalle,mentre posa una maglietta nel borsone.

«Dici che è colpa mia?»
«Alison,tu non hai nessuna colpa,lui non può impedirti di conoscere altre persone,stai tranquilla,risolverete»mi sorride.
Annuisco.Lo spero.

«Camila,io torno subito,dí ai miei che appena torno possiamo andare»dico correndo fuori dalla stanza.
Attraverso un paio di corridoi,poi busso alla porta di Zack.

«Alison»dice Zack appena apre la porta.
«Hey»
Si sposta per farmi entrare.
«Così,te ne vai»mi dice.
«Zack,ti ho detto che tornerò a trovarti,ogni giorno»gli ripeto per la centesima volta.
«Lo so»

«Se ti annoi,puoi chiamarmi»dico passandogli un bigliettino,dove c'è il mio numero scritto sopra.

«Ti chiamerò,promesso»sorride.
«Ora devo andare,ci vediamo»dico e senza perdere tempo lo abbraccio.
«Fai la brava»mi dice ridacchiando.
«Non ho 5 anni»ridacchio.
«Lo so»

«Ci vediamo presto,Zack»mi giro verso di lui appena esco dalla stanza.
«Ci vediamo Ali»mi bacia la guancia sorridendo.

Con un sorriso stampato in faccia ritorno davanti la mia camera.
«Dove ti eri cacciata?»mi dice Camila a braccia conserte.
«Stavo salutando una persona»dico prendendo il borsone.
«Dai,andiamo,i tuoi ci stanno aspettando fuori»dice.

Prima di andare in macchina,guardo un altra volta l'ospedale,faccio un piccolo sorriso,poi me ne vado.
«Allora tesoro,sei contenta di tornare a casa?»mi chiede mia madre.
«Si,lo sono»sorrido.

Una parte della città di Chicago inizio a vederla solo ora,mi sembra nuova,come se non l'avessi mai vista prima.
«Ti ricorderai tutto,Alison»mi sorride Camila.

Dopo 15 minuti,arriviamo davanti una villa a due piani,bianca,molto grande.
«Vieni,che te la mostro»dice Camila prendendomi per mano.
«Sai dovrei essere io a mostrartela,ma purtroppo non ricordo granché»rido.
Lei mi segue,poi entriamo dentro casa.

Dentro è in stile moderno,le pareti bianche,a destra un enorme salotto con divano e tv,a sinistra una sala pranzo.
«Quella è la cucina»indica una porta sulla sinistra,dopo il salotto.«Quello è uno stanzino,poi c'è anche il bagno»continua.

Saliamo le scale dove c'è un enorme corridoio.
«Quello è un altro bagno,quella è la camera degli ospiti che usano i tuoi,quella di tua sorella e infine  la tua»dice aprendo una porta in legno.

La stanza è dipinta col color verde acqua ,un letto matrimoniale bianco,un armadio bianco,sotto la finestra una panca piena di cuscini,una scrivania  e sopra di essa due scaffali pieni di libri e qualche foto.

«Wow..»dico solo continuando a guardarla.
«Scegliemmo come dipingerla a 4 anni,io scelsi come dipingere la tua e tu come dipingere la mia»sorride Camila.
«Perchè hai scelto proprio questo il verde?»domando sedendomi sul letto.
«Perchè tu ami il verde acqua ,hai molte felpa di questo colore e poi perchè ti si addice ai tuoi occhi verdi»sorride.

«Io cosa scelsi per te?»chiedo.
«Il viola,perchè mi si addiceva ai miei occhi azzurri»sorride.
«Puoi raccontarmi qualcosa su di me?»le chiedo.
«Non c'è molto da dire»
«Come andavo a scuola,le cose che odio,che amo»faccio qualche esempio.

«Beh,tu adori gli animali,ami il Giappone e l'Australia,odi il colore marrone,ma ami quello nero,a scuola vai bene,però c'è un ragazzo che odi tanto»mi dice.
«Chi è?»domando.
«Kendall Smith,il più bello e antipatico di tutta la scuola dopo Thomas Robinson,sono entrambi dei puttanieri   di prima categorie e Kendall è fidanzato con Natalie Olivers,la capo cheerleader e la più puttana di tutta la scuola»dice.

«Che fa questo Kendall?»
«Non te lo posso dire io cara,devi scoprirlo con questa-indica la testa-e poi lo vedrai stesso lunedì »mi dice.
Annuisco.
«Mike non si è fatto sentire?»chiedo.
Scuote la testa.
«Non pensare a quella zucca vuota adesso,gli parlerai domani e se non lo farà lui, lo obbligherò io»sorride Camila.

«Okay»
«Allora,che ne dici di andare a fare una passeggiata fuori?»domanda lei.
«Si,okay»sorrido.

Bentornata a casa,Alison.

Un bacio sotto le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora