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Il nostro bacio dura si e no una ventina di secondi che sembrano un'eternità. Sentivo una mandria di farfalle svolazzarmi nello stomaco,senza mai smettere di volare;con esse anche tutta l'arca di Noè,elefanti,gazzelle,mucche,leoni e chi più ne ha più ne metta.
Ci stacchiamo piano piano e subito le mie labbra,che prima erano calde grazie alle sue,ora diventano in un baleno freddo.

Lui continua a guardare in basso,come se fosse imbarazzato ed ora è così tenero.
«Zack...guardami»gli dico.
Sospira e mi guarda. Leggo che ha paura di sentire la mia voce,come se sapesse già che ha fatto un errore. Ma il fatto è che non ha fatto un errore.

«Ho sbagliato,vero? Cazzo,non dovevo farlo,ho rovinato tutto»sbuffa e molla le mani dai miei fianchi e inizia a passarsele sulla faccia.
Mi fermo anch'io e appoggio le mie mani sulle sue. Gliele levo dal viso e faccio in modo che mi guardi.
Sorrido.
«Zack,non hai fatto un errore,non hai mandato niente a monte e,ad essere sincera,lo rifarei altre mille volte»gli dico arrossendo come un peperone.

Ora,in questo preciso istante,vorrei che mi baciasse di nuovo,come se fosse la prima volta.

Mi sorride,mi mostra uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto.
Non perdo tempo e subito mi fiondo sulle sue labbra,quelle fottute labbra così morbide che mi hanno fatto uscire pazza.
Ed eccole di nuovo,tutte quelle farfalle,tutti quegli animali entrano e fanno festa nel mio stomaco.

Forse,ho capito che lo amo.
Hey,hey,bella,leva quel cazzo di forse,sappiamo entrambe che lo ami dal primo istante in cui ti ha sorriso,non puoi negarlo.
Non lo nego,mi ha fatto andare in pappa il cervello.

«Quindi,non ho fatto un errore?»mi chiede appena ci stacchiamo dal nostro secondo bacio. Scuoto subito la testa sorridendo,negando ciò che ha appena detto.
«Ora sono molto più tranquillo,volevo farlo dalla prima volta che ti ho visto,in ospedale,quella sera,tu guardavi le stelle ed io guardavo te. Appena mi hai sorriso non ci ho capito più un fico secco,avevo una voglia matta di farlo e ci sono riuscito»mi dice sorridendo.

Finisce il lento e mentre tutti si levano dalla pista,tranne qualcuno che è ubriaco,noi restiamo ancora abbracciati e non ci stacchiamo. Ormai i nostri occhi sono diventati un tutt'uno. Ripeterei altre mille volte tutto questo.
Mi sorride,uno di quei sorrisi che se li guardi una volta,li vorresti vedere sempre,dalla mattina alla sera e non ti stancheresti mai.

Finalmente ci stacchiamo e dopo avermi preso per mano,ci avviamo verso i tavolini.
Poi ecco qualcosa che va storto,anzi stortissimo.
Subito sento la presa della mano di Zack allentarsi,come se mi stesse per mollare.

Come in un incubo,quando qualcosa cade e non torna più.
Mi giro velocemente verso di lui e lo trovo steso per terra,il suo viso girato verso di me e gli occhi chiusi.
Non so cosa fare,il mio corpo è fermo,non è in grado di muoversi.

Non doveva accedere,non doveva,ora che tutto filava liscio...già,ora..
Mi riprendo e mi abbasso vicino a lui,appoggio le mani sul suo viso e cerco di farlo svegliare ma invano.

«Zack,ti prego Zack,svegliati»gli dico sentendo gli occhi lacrimare.
Intorno a me sento tutte voci ovattate,le voci di Lucas e dei ragazzi,di Jay che urla al telefono,infine io. Io che continuo ad urlare a Zack di svegliarsi,perchè non può lasciarmi,ora che ho capito che lo amo,non può.
Continuo a piangere e ad urlargli contro,tanto che tra poco non ho più voce.

Poi due mani mi tirano su e mi abbracciando.
«Perchè,perchè l'ha fatto?! Non dove accadere»dico continuando a piangere sopra la giacca di Mike.
Lui mi stringe al suo petto e io faccio lo stesso.
«Vedrai che starà bene,deve andare tutto bene,deve farlo per te»mi dice all'orecchio accarezzandomi la testa.

Mai mi sarei immaginata di passare una tranquilla serata in ospedale,MAI.
Siamo in sala d'attesa da si e no 2 ore,ma quei fottuti dottori non sono ancora usciti a dirci come sta,se è vivo,se sta bene. Erano entrati con Zack sdraiato su una barella,con ancora gli occhi chiusi.

In tutto questo tempo sono restata seduta,sulla sedia ad osservare la porta,senza parlare con nessuno e quelle poche volte che andavo in bagno,mi alzavo senza dire nulla a nessuno. Jodi e Camila mi seguivano ma chiudevo loro la porta in faccia.
Stavo troppo male per farmi veder piangere da loro.
Ogni volta che andavo in bagno piangevo e piangevo,non andavo li per fare la pipì,no,piangevo.

«La vuoi smettere di girare?! Mi sta venendo il mal di pancia»urla Taylor a Lucas che non smette di camminare avanti e indietro.
«Devo uscire prima o poi,sono passate 2 fottutissime ore,non possono non dirci nulla»dice passandosi le mani nei capelli.
«Andrà tutto bene,vedrete che usciranno»gli dice Ethan alzandosi verso di lui.

«Ali...v-vuoi aprire quella fottuta bocca?»mi chiede Camila.
Scuoto la testa e ripensando a quello che è accaduto,faccio uscire altre lacrime,ma non le asciugo,le lascio scivolare. Devono farlo.
«Per favore Alison»mi dice Jodi.
«No,non farò nulla,fin quando non saprò che sta bene,io non faccio nulla»dico guardando la porta.

Sospiro e abbasso lo sguardo sulle mie mani,precisamente sul suo braccialetto,quello che mi ha dato il giorno dei suoi allenamenti,mi disse che se lo avessi tenuto io gli avrebbe portato fortuna. Non lo tolsi più,e mai lo farò. Lo prendo tra le dita e lo giro e rigiro,aspettando qualcosa.

«Ragazzi...abbiamo novità»ci dice un dottore entrando.
Lucas,senza perdere tempo si alza e va di fronte al dottore,ma parlando in sotto voce.

Ora non ho più la forza di fare nulla,non sento ciò che dicono,non sento se sta bene,me lo diranno dopo,ma fin quando non lo faranno io starò qui.

Un bacio sotto le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora