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Il mio cervello,da ieri sera,quando sono tornata a casa,non ha fatto altro che pensare a quello che era successo ieri.
Appena sono arrivata a casa,sono corsa dentro senza salutare Zack.
Non ero cosciente,ero scossa,non so neanche io il perchè.
Ora il fatto è che mi sento in colpa per non averlo salutato.

Mi rigiro nel letto per la centesima volta. Guardo l'ora sull'orologio e mi rigiro dalla parte opposta.
Sbuffo e rimango a fissare la porta della mia camera.
Sono le 9.30 di mattina,i miei sono a lavoro e Melissa è a scuola,quindi sono da sola.

Dopo un po' decido di alzarmi,mi stiracchio e vado in bagno.
Con la velocità di una lumaca,subito dopo,scendo in cucina e faccio colazione.
Mentre mi beo della dolcezza del cornetto che stavo mangiando,il mio telefono inizia a squillare ininterrottamente.

Sbuffo e mi alzo.
«Si?»dico sbadigliando.
«Mi apri? Non funziona il campanello»
«Zack?»chiedo confusa.

Mi allontano dalla cucina e vado verso la porta dell'ingresso. Guardo allo spioncino e vedo Zack col telefono appoggiato all'orecchio.
Sospiro,poi gli apro.
Hey!! Ti sei ricordata che sei in pigiama?!
Troppo tardi...

«Buongiorno»mi dice guardandomi.
«Hey Zack»sorrido imbarazzata.
Indosso un pigiama rosa,con un pinguino al centro. È il mio preferito,ma in questo momento vorrei strapparmelo di dosso.
Si,così poi rimani in intimo...
Meglio tenerlo.
«Posso?»mi chiede.
«Oh..sisi,certo,entra»gli dico facendolo entrare.
Appena entra,chiudo la porta e respiro,cercando di calmarmi.

«Ti ho svegliata?»mi chiede.
«Nono,facevo colazione,vieni,ti offro qualcosa»gli dico sorridendo.
Lui ricambia e mi segue.
«Hai fatto colazione?»domando.
«Si»
«Beh..mangia lo stesso un cornetto»dico poggiandogli il cornetto davanti a lui. «Così mi fai compagnia»dico mordendo io cornetto.
Sorride e inizia a mangiarlo.

«Hey Zack...volevo scusarmi per ieri se non ti ho salutato»gli dico guardando in basso.
«Ma tranquilla,in effetti ti capisco»
«Mi..mi capisci?»
Annuisce. «Anch'io corro come un pazzo quando devo vomitare»dice.
Aggrotto le sopracciglia non capendo...
Ha frainteso...

Sospiro.
Oggi stai sospirando molte volte,lo sai?!
Si,lo so.
«No,Zack,n-non era per questo,non era perchè dovevo vomitare»dico guardandolo negli occhi.
«E perchè?»mi chiede.
«Beh..ecco,ero...ero scioccata per quello che era successo. Quando sono caduta e tu mi hai presa,lì eravamo vicinissimo e sono andata in panico»dico cercando di guardarlo.

Non risponde.
«Scusa...non so che mi è preso,ero in panico,non sapevo se dirtelo o meno,così sono corsa via,poi mi sono resa conto del casino che ho fatto»dico puntando gli occhi nei suoi.

«Quindi sei scappata perchè avevi paura,diciamo così,di parlare?»
Annuisco.
«Beh..devo dirti la verità,anche io avevo paura di parlarti dopo quello che è successo ieri»dice e si gratta la nuca.
Lo guardo spiazzata.

Quindi non ero l'unica ad avere paura...
Mi piace.
«Davvero?»chiedo nascondendo il sorrido.
Annuisce e sorride.
«Sono contente di non essere stata l'unica»ridacchio e lui mi segue.
«Quindi è tutto okay,ora?»continuo.
«Si,tutto okay»dice sorridendo.

«Come mai sei venuto qui?»gli chiedo posando la tazza nel lavandino.
«Volevo dirti che domani devo andare a fare una visita,ma di controllo,giusto per sicurezza,e..e mi chiedevo se mi potessi accompagnare»dice guardandomi.
«Si,certo,ti accompagno»gli sorrido.
Sorride anche lui e inizia a giocare col tovagliolo che ha in mano.
«A che ora è?»domando subito dopo.
«Alle 4pm,ti faccio uno squillo appena sono davanti casa tua»risponde.
«Va bene»

«Zack,è tutto okay?»dico appoggiando una mano sulla sua.
Mi guarda senza dire nulla. «Si,tutto apposto,tranquilla,pensavo..»dice sorridendo.
«Zack,guardami»gli dico.
«Sai che non ti credo,Zack. Dimmi a cosa pensavi»gli stringo la mano.

Mi guarda per un po' negli occhi,poi passa a guardare le nostre mani.
E solo ora mi rendo conto che sto tenendo per mano Zack.
Inizio ad arrossire e per non farglielo vedere,metto una mano vicino alla bocca e nascondo anche il sorriso.

«Pensavo e basta»dice.
«Zack...»
«Alison..non sono pronto a dirtelo,quando...quando lo sarò te lo dirò,promesso»dice mescolando i suoi occhi con i miei.
Riesco a vedere che prova dolore ed è triste.
Cosa ti passa per la testa?...

Gli sorrido. «Va bene,quando sarai pronto me lo dirai»dico e levo la mano dalla sua.
«Che ne dici se andiamo a fare un giro?»gli chiedo.
«Veramente,tra poco devo andare da mia zia,mi rompo di andare ma devo,è il suo compleanno»sbuffa.
«Vai tranquillo,ci vediamo domani»sorrido.

Mi sorride anche lui,poi si alza e lo accompagno alla porta.
«Ci vediamo domani,Ali»
«A domani Zack»dico e mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia.
Sorride e dopo avermi salutato un'ultima volta,si gira e sale in macchina.

Aspetto che parta,poi chiudo la porta alle mie spalle. Sospiro e salgo subito di sopra,per lavarmi.
Dopo essermi lavata e vestita,scendo giù e mi butto sul divano,ma nel preciso istante in cui mi siedo,il campanello suona.

«Ditelo che c'è l'avete con me!»urlo sbuffando.
Mi alzo e apro la porta.
«Che c'è?»chiedo senza vedere la persona davanti alla porta.
Vorresti dire persone...

Davanti alla porta ci sono Camila e Jodi,che cole due fulmini entrando in casa e si siedono suo divano.
«Noi tre dobbiamo parlare. Su,siediti»mi dicono entrambe.
Sbuffo e chiudo la porta,poi mi siedo in mezzo a tutte e due.
«Cosa volete chiedermi?»domando.
«Su quello che è successo ieri,non ti pare?»domanda Jodi.

«Va bene,avanti,iniziate l'interrogatorio»dico appoggiandomi allo schienale del divano,incrociando le braccia.

Iniziamo a farmi domande su domande,perchè non chiedermi cosa è successo..
Non le capirò mai...

Un bacio sotto le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora