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«Allora,Alison? Sei pronta per il tuo primo giorno di scuola?»mi chiede Zack,mentre cammino per andare a scuola.

Esatto,oggi è lunedì mattina,primo giorno di scuola,anzi per me lo è,dopo l'incidente.
«Non so dirti come mi sento,non ricordo nulla di come si sta in questa scuola»rispondo.
«Ritieniti fortunata che sei uscita da questo schifo»sbuffa lui.
Ridacchio.

«Ora vado che sono arrivata,ci vediamo appena finisco,okay?»
«Va bene,io sono qui,ti aspetto»dice.
«A dopo Zack»sorrido,consapevole che non potrà vederlo.
«A dopo Ali»dice e attacca.

Poso il telefono nella tasca e oltrepasso il cancello. Tutti mi guardano a bisbigliano tra loro.
Non hanno mai visto entrare una ragazza che ha avuto un incidente?

Scuoto la testa e li lascio perdere.
«Eccotii!!»urla Camila aprendo le braccia.
Sorrido.
«Allora,sei pronta?»mi domanda.
«Si,diciamo di si»
«Andrà bene,su ora entriamo»dice entrando dentro.

L'edificio è pitturato in azzurro,a destra un lungo corridoio pieno di aule,a sinistra la segreteria e vari uffici.
Entriamo in una classe,l'aula è ancora vuota,ci sono solo io,Camila e un paio di ragazzi che parlano tra loro.

Poco dopo entra Mike,col telefono in mano e non ci guarda nemmeno.
Abbasso lo sguardo.
«Alison,gli passerà»dice Camila appoggiandomi una mano sulla spalla.
«Ma mi fa sentire come se fosse colpa mia»dico sbuffando.
«Ma non lo è»dice.
«Lo so»dico guardando Mike mentre si siede vicino a un ragazzo.

Poco dopo arriva il professore e iniziamo la lezione.
Per fortuna,le 5 ore finiscono,così io e Camila,dopo aver posato i libri entriamo in mensa.

Mi sento come un pesce fuor d'acqua,una specie di novellina.
«Non sentirti come se fossi un alieno»mi dice Camila.
Ma come fa a leggermi nel pensiero? Cos'è un alieno??

«Ma mi ci sento»dico.
«E non farlo»mi dice.
«Okay,non ci penso più»dico.
Entriamo nella mensa e subito Camila  mi trascina nel tavolo dove è seduto Mike.

«Adesso voi parlate e chiarite»dice Camila.
«Io non ho niente di cui parlare con lei»dice Mike indicandomi.
«E invece si,ceh,non puoi impedirmi di conoscere qualcuno»dico alzando il tono della voce.

«Non puoi innamorarti di uno appena lo vedi»ribatte lui guardandomi con occhi di fuoco.
«Sei tu che lo dici»dice.
«Ha parlato quella che non si ricorda nulla»

Lo guardo spalancando gli occhi e la bocca. Stavolta non la passa liscia. In meno di un secondo mi ritrovo vicino a lui mentre gli do uno schiaffo fortissimo che gli fa diventare la guancia rossa.

«La prossima volta questo lo vai a dire a tua sorella,non a me»dico ringhiando dalla rabbia.
«Ali..»sussurra lui toccandosi la guancia dolorante.
«Non ti azzardare mai più a chiamarmi Ali,anzi non chiamarmi proprio»dico trattenendo le lacrime.

Corro fuori dalla mensa senza ascoltate Camila che mi sta ripetutamente chiamando.
Corro fuori dalla scuola per poi dirigermi verso l'ospedale.

Sta volta sarò io a non guardarlo,non lo calcolerò proprio.
Ha esagerato.

Entrò in ospedale,corro verso il secondo piano e come un fulmine vado verso la stanza di Zack. Busso ripetutamente appena mi trovo davanti.
«Arrivo!!»sento urlare da dentro.

Mentre aspetto cerco di placare le lacrime che stanno uscendo senza fermarsi,e dei singhiozzi.
La porta e Zack mi guarda sorridendo,ma quel sorriso dura poco,perchè appena vede il mio stato si spegne.

«Alison che succede»dice guardandomi dolorante.
Come se fosse lui la causa delle mie lacrime.
Mi fa entrare e mi fa sedere sul letto,dove anche lui si siede.

Non rispondo,me ne sto lì a guardare il vuoto,mentre altre lacrime scendono.
Lui,capendo come mi sente,mi abbraccia stringendomi forte. Così non perdo tempo a stringerlo.
«Hey,mi dici cos'hai?»dice accarezzando la mia schiena.

Appoggio la testa sulla sua spalla e con le braccia circondo il suo collo.
Ora mi sento al sicuro,come se ogni cosa avesse paura di venire da me...come se avessero qualcosa che li blocca. E sto bene...

«Mike»sussurro tirando su col naso.
«Il tuo amico?»domanda.
«Non lo è più»dico.
«Che ha fatto?»mi chiede appoggiando il mento sulla mia testa.
«Abbiamo discusso»dico semplicemente.
«Su cosa?»
Diglielo,lo deve sapere..

«Era incazzato perchè pensava che mi fossi innamorata di te dopo neanche un giorno,allora lui mi viene a dire che non potevo,così gli ho risposto che lui non poteva sapere nulla,alla fine mi viene a dire che sono proprio io a parlare quando non ricordo un cavolo»dico velocemente.

«Avete litigato per colpa mia?»chiede.
Mi allontano abbastanza da poterlo avere di fronte a me.
Scuoto la testa.«Non è cola tua,la colpa è sua»dico rassicurandolo.
«Ma se non ci fossimo incontrati lui sarebbe ancora tuo amico»dice sentendosi in colpa.
«Zack,non è colpa tua,okay? E non dire mai più queste parole,intesi? Non mi pento affatto di averti conosciuto»dico sorridendo.

Sorride anche e lui e per un'ultima volta mi abbraccia.
«Ora parliamo di altro?»chiedo.
«E di cosa?»chiede.
«Di come fosse noiosa la scuola?»ridacchio.
«Molto noiosa,pensa che devo studiare il programma di un mese»sbuffa lui.
«E che sarà mai!»dico.
«Per te è facile! Hai iniziato ora,e non hai tremila cose da studiare in una sola volta»dice.

Parliamo per più di un'ora,fin quando l'orario delle visite non è finita.
Lo saluto dicendogli che ci saremo rivisti quella sera.
Esco dall'ospedale e torno a casa.
Prendo il telefono,ci sono 5 messaggi e telefonate da Camila che ignoro e due di Mike,e ignoro anche queste.

Arrivo a casa,poso lo zaino per terra e vado verso il salotto.
«Alison,sei tornata»mi dice mia mamma.
«Si,sono appena tornata dall'ospedale»dico.
«Che ci facevi all'ospedale?»mi chiede.
«Sono andata a trovare un mio amico»dico.
«Va bene»

Mi siedo sul divano e guardo la tv insieme a mamma,mentre Melissa pettina la sua bambola.
Poi il telefono inizia a vibrare,lo prendo dalla tasca e apro il messaggio.

"Mi sto rompendo le palle qui,non è la stessa cosa senza di te:("
-Zack

Sorrido e rispondo subito.
"Non fare il bambino,ci vediamo sta sera"
-Alison

"Non sono un bambino e comunque mancano ancora 4 ore"
-Zack

"Non lamentarti,ci vediamo dopo,ciaoo!!"
-Alison

Mi saluta e spengo il telefono.
«Perchè sorridi?»mi chiede Melissa.
Sorrido ancora di più e non le rispondo.
«Te lo spiegherò più tardi»dico sorridendo.

Un bacio sotto le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora