40. 𝑭𝒊𝒇𝒕𝒆𝒆𝒏 𝒚𝒆𝒂𝒓𝒔 𝒂𝒈𝒐.

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Mi colse alla sprovvista, mi tirò per le mani all'interno della sua camera e chiudendo la porta mi appoggiò su di essa, portandomi una mano sulla bocca, per non farmi urlare

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Mi colse alla sprovvista, mi tirò per le mani all'interno della sua camera e chiudendo la porta mi appoggiò su di essa, portandomi una mano sulla bocca, per non farmi urlare.

"Sei impazzita per caso? Cosa ci fai qui?" Sussurrò ad un centimetro da me, il mio corpo era letteralmente appiccicato al suo, la sua gamba finì tra le mie, aprendole e bloccandomi, una vicinanza che mi spezzò il fiato in gola.

Lo fissavo con gli occhi spalancati, una sua mano era sul muro accanto la mia testa e l'altra sulla mia bocca, i suoi muscoli erano contratti, i suoi occhi quasi fuori dalle orbite.

Chiusi gli occhi di scatto e li riaprii, incapace di emetter parola.

Passò qualche secondo di silenzio, il mio respiro era ancora un po' irregolare, così mi liberò la bocca e successivamente dal suo corpo.

"Cosa..-"

"Non devi dare troppo nell'occhio e tu cosa fai? Ti presenti qui come se niente fosse?" Il suo tono era alterato.

"Nessuno sa di me, nessuno ed è praticamente impossibile risalirne, smettila di preoccuparti, non c'è..-"

"Perché sei qui?" Mi interruppe serio, bagnandosi il labbro e continuando ad osservarmi, sembrava volesse divorarmi, poi si allontanò.

"Carlyle è il padre di Tomàs", dissi facendolo bloccare, era intento a cercare qualcosa nell'armadio. "L'ho sentito prima. E' per questo che se la sono presa così tanto con te? Tanto da toglierti l'incarico da capitano? Tanto da ridurti in quelle condizioni?"

"Per l'ennesima volta, era solo..-"

"Non era addestramento, Harry" Non prendermi per stupida!", il fatto che continuasse a mentirmi in quel modo mi ferì.

Non mi sapeva in grado di custorie un segreto?

"Che cosa vuoi, Ellis?" Borbottò spazientito.

"Voglio sapere cosa sta succedendo qui dentro", enunciai seria incrociando le braccia al petto, ma inaspettatamente rise.

"Qui dentro succedono così tante cose che è praticamente impossibile..-"

"Smettila. Lo stai facendo ancora."

"Che cosa?"

"Mi stai mentendo", restò immobile e in silenzio per qualche secondo.

"Non c'è nulla da sapere, tutto va secondo i piani, portiamo a termine gli assalti e voi siete nient'altro che ostaggi, e farete meglio a restare tali", sputò fuori, distogliendo lo sguardo da me.

"C'è altro?" Chiesi, quella filastrocca la conoscevo già, volevo sapere di più, ma forse non voleva dirmelo.

Seguì qualche secondo di silenzio, cercavo il suo sguardo, che non si decideva a ricambiare.

"Sarà meglio che tu vada", si avvicinò prendendomi per un braccio, lo spinsi via violentemente liberandomi da quella presa. "Ellis!"

"Non toccarmi!" Gli puntai un dito contro.

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