63. 𝑯𝒆'𝒔 𝒊𝒏 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒚𝒐𝒖.

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Non fu una semplice vibrazione, ma un sussulto continuo, come una chiamata in arrivo

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Non fu una semplice vibrazione, ma un sussulto continuo, come una chiamata in arrivo.

Spalancai gli occhi guardandomi bene intorno, ero sola.

Presi il cellulare tra le mani scorgendo il nome di Alec, i miei occhi si riempirono di lacrime, di gioia.

Alzai la testa e mi accorsi di essere proprio davanti la porta del bagno, la aprii chiudendomici dentro.

La vibrazione si fermò, ma non persi tempo a richiamarlo.

Uno squillo.

Due, tre ed infine la sua voce.

«Ellis?!»

Scoppiai in lacrime appoggiandomi al muro, ascoltare la sua voce non fece altro che farmi sentire la sua mancanza.

«Ellis? Sei lì? Dimmi che stai bene, ti prego.»

«A-Alec» tirai su col naso, tentando di calmarmi. «Mi...mi manchi così tanto, Alec»

«Tesoro, non piangere. Stiamo facendo di tutto, ho avvertito la polizia, stanno perlustrando ogni zona...ma Ellis, ti porterò fuori di lì te lo prometto.»

«Alec...» sospirai portandomi una mano sul petto, sentii il cuore battere forte. «Non c'è modo di uscire da qua.»

«Cercheremo di trovarti usando il segnale gps del tuo cellulare, continua a mandare messaggi, Ellis, non mollare.»

«Non posso, Alec. Qui è l'unico posto in cui prende un po' di linea, siamo sempre così controllate, non posso fare nulla.»

«Qui dove, Ellis?»

«E'...è una parte della struttura dove...Alec..»

«Che succede?!»

«Mi manchi» sussurrai, lo sentii sospirare.

«Tu mi manchi più della mia stessa vita, Ellis. Nulla ha più senso da quando non ci sei, non c'è giorno in cui non cerchi di trovarti, adesso col gps sarà tutto più semplice, devi solo restare in zone in cui c'è segnale, Ellis, è importante, ti prego.»

«C-Ci provo» deglutii.

«Sei forte, Ellis, non mollare»

«Ricorda che..-» Proprio in quel momento vidi la porta aprirsi, portai il cellulare in tasca voltandomi spaventata.

Terrorizzata all'idea che Drake potesse essere lì, sarebbe stata la mia fine.

Ma era Harry.

E mi calmai, ma non del tutto.

Chiuse la porta dietro di sé per poi guardarmi fisso negli occhi, uno sguardo che distolsi dubito.

«Che succede qui?» Furono le prime parole che mi rivolse dopo tre lunghi giorni, avevo quasi dimenticato il tono caldo della sua voce.

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