12. 𝑭𝒊𝒗𝒆 𝒎𝒊𝒏𝒖𝒕𝒆𝒔.

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Se il mio cuore batteva già all'impazzata non appena avevo letto il suo nome sul display, dopo quelle parole voleva sbalzarmi decisamente fuori dal petto.

"D-Dimmi", sussurrai forse troppo a bassa voce.

"Ellis ci sei?"

"Sì, ci sono."

"Sono dei giorni in cui ci penso, speravo di riuscire a far finta di niente ma non ce la faccio più", sembrava qualcosa di grave, non capivo.

"Sta calmo, Jace, respira", era più per me.

"Ellis io...io ti.."

Ero spaventata ed emozionata allo stesso momento. Poche sere prima mi aveva confessato la sua gelosia, in quel momento speravo in qualcosa di più, ed ero più che pronta a ricambiare.

"....Io ti ho tradita", disse ed io sperai di aver sentito male.

"Cosa?" Mi portai una mano al petto trattenendo il respiro, non poteva aver detto una cosa del genere.

"Mi dispiace, non so cosa dire, non riuscivo più a tenermelo dentro."

"Ti dispiace?!" Sentii il mio cuore spezzarsi letteralmente in tanti piccoli pezzi, provai talmente tanta delusione da non riuscire a dire o fare nulla.

Fu un momento in cui il mio orgoglio costruì un muro così alto, da mostrarmi quasi insensibile.

"Io non volevo, ma è capitato", udii ancora.

"Non volevi, non so se ti rendi conto di ciò che mi stai dicendo", sospirai rimandando indietro le lacrime, non avrei pianto, non mi sarei mostrata debole, non gli avrei dato alcuna soddisfazione.

"Mi farò perdonare, te lo prometto!"

"Tu per me sei morto, Jace, davvero."

"Non dire così, è..-"

"Lasciami solo dire che..sei un coglione, non farti più vedere!"

"Ellis..-"

Staccai spegnendo il cellulare, poggiai le mani sul volante pensando a ciò che era appena successo.

Le mie sensazioni non sbagliavano mai, in quel momento mi sentivo così male, la mia autostima era a pezzi.

"Sei una cogliona! Una grande cogliona! Sapevo che non c'era da fidarsi, che stupida!" Urlai accorgendomi delle lacrime che mi solcavano il viso. "Smettila di piangere", mi asciugai gli occhi, ma continuavano a venir giù ininterrotte.

"Vaffanculo!" Urlai ancora portando le mani davanti al mio viso. "E' uno scherzo spero, è tutto uno scherzo, non p-può essere."

Avevano ragione tutti, mia madre, i miei amici, Zayn. Mi ero sempre battuta contro di loro per lui, ero stata davvero tanto ingenua da non capire che tipo di persona avessi al mio fianco.

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