60. 𝑰 𝒘𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒈𝒐 𝒂𝒏𝒚𝒎𝒐𝒓𝒆.

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In questo capitolo è presente una scena a rating rosso, potete scorrere se non volete leggere, per chi lo farà invece,  buona lettura😇😏

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In questo capitolo è presente una scena a rating rosso, potete scorrere se non volete leggere, per chi lo farà invece, buona lettura😇😏


Deglutii asciugandomi il viso, mettendo a fuoco ciò che stava  succedendo.

Harry, quel ragazzo apparentemente forte, custodiva al suo interno un mondo talmente grande da non riuscire a sopravviverci.

E per la prima volta io ero stata testimone ad una sua debolezza.

«Harry..» enunciai avvicinandomi a lui, gli asciugai una lacrima e lo attirai tra le mie braccia. «Va tutto bene» sussurrai al suo orecchio.

Passò giusto un secondo, poi scoppiò in lacrime sul mio collo. Mi strinse il cuore vederlo in quello stato, non potevo far altro che dedicargli il mio silenzio, ascoltandolo su qualsiasi cosa avesse da dirmi, mentre gli accarezzavo la schiena e i capelli, lentamente.

«Shh. Sarà stato un incidente, non volevi che andasse realmente così» pronunciai trattenendo le lacrime, veder qualcuno piangere contagiava anche me, se si trattava di qualcuno a cui tenevo invece, il suo dolore era anche il mio.

«Ma è andata» rispose tentando di calmarsi. «E' andato» sospirò allontanandosi, asciugandosi il viso per l'ennesima volta.

«Sono un...fottuto assassino e...ed è toccato anche a lui..» tirò su col naso, un'affermazione davanti alla quale non seppi cosa rispondere.

«Edward? Era lui?» Domandai con un po' di timore, annuì non guardandomi negli occhi, si poggiò con le mani sulla scrivania, dandomi le spalle.

Lo guardai riprendersi pian piano, non avevo parole per descrivere quel momento, per descrivere come mi sentivo, nel vederlo in quelle condizioni.

«Scusa se..» farfugliò.

«Non devi scusarti di nulla» sorrisi, «sono qui e lo sai, ogni volta che ne avrai bisogno."

Non rispose, mi dava ancora le spalle mentre lo sentivo fare dei lunghi respiri..

Passò qualche minuto di totale silenzio, si sarebbe sicuramente sentito una brutta persona, ma di tutto pensavo, tranne che a quello.

Mi avvicinai e proprio in quel momento si voltò abbassando la testa nella mia direzione, portai una mano sul suo volto curvandogli le labbra in un sorriso, poi risi seguita da lui.

«Stai meglio?» Chiesi speranzosa.

«Ora sì» allacciò le mani dietro ai miei fianchi, guardandomi dritto negli occhi.

Feci lo stesso portandole dietro al suo collo, mi appoggiai al suo corpo e lasciai che i nostri sguardi si intrecciassero ancora una volta.

Mi morsi le labbra avvicinandomi alle sue, chiusi gli occhi aspettando di assaporarle, ma lui le fece combaciare quasi furiosamente.

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