81. 𝑪𝒓𝒂𝒛𝒚 𝒊𝒏 𝒍𝒐𝒗𝒆.

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E l'avevo promesso, anzi l'avevo del tutto dimenticato

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E l'avevo promesso, anzi l'avevo del tutto dimenticato.

Tutto ciò che si era scatenato dopo, mi aveva fatto completamente dimenticare di cosa ci fosse in quella tasca.

Ma in quel momento, quel pezzetto di carta era tra le mie mani, ed io non sapevo cosa fare.

Zayn era lì davanti a me, seduto sul mio letto a leggere qualcosa sul suo cellulare ed io ero lì davanti a lui, con gli occhi gonfi.

Deglutii facendomi coraggio, cominciai ad aprirlo dandogli le spalle.

"Non le dichiarai mai apertamente il mio interesse, ma se gli sguardi hanno un linguaggio, anche il più sciocco fra gli uomini avrebbe capito che ero pazzo d'amore."

Lockwood, pagina nove.

Emily Brönte, Cime tempestose.

Conoscevo a memoria quella frase, così come il libro, ma nonostante ciò quelle parole, lette in quel preciso momento, furono un colpo al cuore.

Il secondo colpo al mio povero cuore.

Mi portai una mano davanti la bocca, apparentemente incredula, mentre delle lacrime avevano già solcato le mie guance.

Corsi in bagno chiudendo a chiave la porta, mi poggiai ad essa stringendo quel pezzo di carta tra le mani.

Strinsi gli occhi tentando di non farmi sentire da nessuno, ero a pezzi.

Non riuscivo a mettere un freno a quelle lacrime, sapere con certezza che ciò che provava nei miei confronti era amore, mi mandò il tilt il cervello.

Avrei tanto voluto che fosse con me in quel momento, abbracciarlo e dirgli che parlavamo della stessa identica cosa.

Pian piano la mia mente tornò lucida, ricordandomi del fatto che lui stesso mi aveva precisato di non conoscere Emily Brönte.

Ma poi ricordai una cosa.


"Era proprio necessario?" Si rivolse a Edward.

"Conosce il mio nome e mi ha visto senza passamontagna, sì era necessario."

"Come ti chiami?" Si rivolse a me.

"Si chiama Catherine", rispose Edward, lo guardai confusa ma lui non ricambiò."


Catherine, la ragazza tanto amata da Heathcliff.

Non potevano essere solo coincidenze, il libro lo conosceva eccome.

Allora perché tenerlo nascosto?

Troppe domande, alle quali risposta non poteva esserci.

«Harry...» sussurrai sospirando.

Infilai quel foglietto in tasca, lo avrei conservato con molta cura. Mi lavai il viso ed uscii dal bagno, sentendo una strana sensazione nello stomaco, era come nausea.

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