52. 𝑮𝒐𝒐𝒅 𝒏𝒆𝒘𝒔.

596 43 50
                                    

Fu un attimo in cui non capii più nulla

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.




Fu un attimo in cui non capii più nulla.

Sentivo solo le sue labbra fare tanta pressione sulle mie, il cuore batteva all'impazzata già da quando si era avvicinato ed in quel momento sembrava proprio che volesse sfondare la gabbia toracica.

Speravo solo non fosse un sogno, di non aprire gli occhi e ritrovarmi sdraiata in quella fredda e orribile cella.

Così li lasciai chiusi, godendomi quel momento, reale o no che fosse.

La sua lingua accarezzava le mie labbra, che schiusi subito dopo lasciando che si scontrassero, prima lentamente e poi in modo più intenso.

Mi morse il labbro inferiore più e più volte, accarezzandomi il viso e inclinando la testa leggermente di lato, così da incastrarsi ancora più alla perfezione.

Il mio stomaco era in subbuglio, ed in quella stanza si sentivano solamente gli schiocchi dei nostri baci.

Finché fu lui ad interrompere quel contatto, regalandomi uno dei suoi ammalianti sguardi.

Poggiai le mani sulle sue ricercando un altro contatto, che però non arrivò.

«Scusa» mi sussurrò. «Per averti portata qui, per tutto ciò che ho fatto, la mia intenzione non era quella di fare giochetti con te, non lo è mai stata."

Annuii decisa, poi lo tirai di nuovo verso di me, sentivo la sua mancanza sempre di più ormai.

Poggiò nuovamente le mani ai lati del mio corpo per mantenersi, mi guardò confuso quando alzai la testa ricercando le sue labbra.

Poggiò nuovamente le mani ai lati del mio corpo per mantenersi, mi guardò confuso quando alzai la testa ricercando le sue labbra

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Portai una mano tra i suoi capelli stringendoli forte, gli morsi le labbra morbide così forte da farlo gemere.

Sorrisi istintivamente, staccandomi per qualche secondo giusto per riprendere fiato, ma i suoi occhi mi scrutavano ancora, ed erano desiderosi.

«Ti prego non smettere» tornò sulle mie labbra continuando a giocare con la mia lingua «Ne ho bisogno» mi sussurrò stringendomi i capelli tra le mani, attirandomi sempre di più al suo viso.

NeuroticDove le storie prendono vita. Scoprilo ora