Dall'altra parte della città, mentre qualcuno fa i conti con il passato, c'è chi li fa con la realtà.
Camila rincasa dopo una lunga giornata di lavoro. Butta giacca e borsa sul bracciolo del divano, indossa dei vesititi comodi e, dopo aver legato i capelli in una coda disordinata, prende posto sulla sedia a rotelle. Finalmente può togliersi la protesi alla gamba. L'arto fantasma è terribile: arrivano impulsi al cervello e la mente crede che la gamba faccia male ma in realtà non c'è niente se non un piede finto e del metallo nero fino al femore. L'unico modo per non sentire più dolore è visualizzare l'arto che manca o conficcarsi qualcosa sulla protesi così che la mente capisca cosa sia successo in realtà ed elabori.
Sono esattamente diciotto anni che vive con questa invalidità, che nasconde questo grande segreto. Un qualcosa che non ha mai rivelato a nessuno se non a Sofia, sua sorella, la quale l'è stata vicino, soprattutto nell'ultimo anno e mezzo, ospitandola ad Havana, a casa sua.
Ha perso i rapporti con i genitori, ha perso i suoi amici di tutta una vita, ma le è rimasta la sua adorabile sorellina, sempre pronta ad aiutarla e a farsi in quattro con tanti sacrifici.Agilmente si muove con la sedia fino alla cucina. Mette in moto la macchinetta del caffè e si prepara un espresso amaro. Ha bisogno di energia, si sente così a terra e senza forze. Spesso si chiede se abbia preso la decisione giusta accettando di tornare a lavorare. Magari avrebbe dovuto aspettare il prossimo anno scolastico e rimanere con sua sorella.
Beve il contenuto nel bicchierino tutto d'un fiato, rischiando di ustionarsi la lingua, e torna nel salotto dove l'attende molto lavoro.
Non ha ancora finito di sistemare i registri degli ultimi cinque mesi e il materiale lasciato dalla supplente.
Inizia a trascrivere alcuni voti dei compiti svolti sia a casa che a scuola, non si meraviglia affatto di alcuni, eccetto di una, quella che era una delle sue studentesse più promettenti: Anaëlle Davis.
Controlla tutti i suoi voti e con l'indice scorre una sfilza di voti negativi e note disciplinari.
Quella ragazza è abbastanza strana. Ha sempre amato scrivere, riusciva a toccare l'anima di Camila con quelle parole taglienti che spesso usava. Conosce bene la sua solitudine, conosce bene il buio che si porta dentro, è come se indirettamente si fosse aperta alla sua insegnante tramite le poesie o i romanzi brevi.
Tutto questo ha una spiegazione: sarà stata quella vipera di Lauren a distrarla, manipolandola e avvicinandola a sé con le sue arti subdole.
STAI LEGGENDO
Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.