«Muoviti!» la tira per il braccio «Entra! Non ti puoi tirare indietro ora!»
«Soso, non me la sento, okay? E se lei non mi volesse vedere?» ammette le sue preoccupazioni tenendo però quell'aria rigida e la voce profonda
«Ma smettila, Taylor» sbuffa, camminando per i corridoi «Kaki è sotto in auditorium a sistemare delle cose, quindi devo scendere. Tu vai da Lauren, okay? E niente ripensamenti, su!»
Le sistema la giacca da militare tirandola per bene dalle maniche e la guarda negli occhi mostrandole tutto il suo appoggio e la sua fiducia.
«Forza, Tay» le sorride «Spalle aperte, petto in fuori e cerca la sua aula»Incoraggiata da Sofia Cabello, il maggiore Jauregui, con passo pesante e sicuro, gira per i corridoi intenta a cercare il numero dell'aula di Lauren.
Arriva al piano di sopra, passa tre classi prima di trovare quella giusta.
Il cuore batte forte. Sta per bussare, ma alla fine poggia soltanto il pugno sulla porta. Non ce la fa.
Un respiro profondo. Un altro ancora.
Ora è davvero pronta. Bussa e aspetta qualche secondo prima di aprire.
Il duro passo rimbomba sul pavimento a causa degli anfibi . Lo sguardo di ogni alunno brucia su di lei e qualcuno bisbiglia. È l'indentica fotocopia di Lauren, solo più alta, imponente e con gli occhi scuri rispetto alla sorella.
«Ma chi è» sussurra qualcuno
E Taylor lo fulmina subito con lo sguardo, dandogli una immediata risposta.
«Sono il maggiore Jauregui» afferma dura e con molta sicurezza
Prima di avanzare verso la cattedra, posa la sacca da militare a terra e il suo sguardo ricade su una ragazza all'ultimo banco con la divisa da cheerleader. Si guardano a lungo.
Non c'è bisogno di alcuna presentazione, entrambe hanno capito.
Rivolge la sua attenzione alla sorella, cammina verso di lei, si toglie il cappello e si ferma davanti alla cattedra. Lauren la guarda incredula. Tremante si alza e non sa cosa fare o cosa dire, ma, dopo la notte insonne per la lettera, ha solo voglia di stringerla forte. Si butta addosso a lei quasi piangendo e Taylor, per la felicità, la solleva da terra.
«Ragazzi, continuate con la lettura, torno subito»Le due sorelle escono fuori, rimangono davanti alla porta e nuovamente si abbracciano senza aggiungere altro.
Lauren osserva la sua sorellina e non crede ai suoi occhi, è completamente un'altra persona. L'aveva lasciata bambina ed ora è una donna, con un portamento fiero, del tutto irriconoscibile.
«Ventidue anni»
«Ohw, Taylor» si morde il labbro «Ma guardati!» la squadra «Quasi stento a riconoscerti»
«Dopo tutto questo tempo. L'ultima volta che ci siamo viste avevo tredici anni e tu diciotto» precisa «Non sei cambiata di una virgola»
«Ma sono cambiate tante cose però...» lascia la frase in sospeso
«L'ho riconosciuta subito, appena ho incontrato il suo sguardo» trattiene un sorriso
«Come fai a sapere di...» chiede sorpresa
«Sofia» taglia corto «Anche lei è qui, è da Camila»
«Lei sapeva che tu saresti venuta?»
«No, sapeva solo di sua sorella. Più tardi passerò a trovarla» specifica «Ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare, Lauren» continua con la sua voce profonda e fredda «Ma ora non voglio rubarti altro tempo»
«Perché non vieni a cena con Sofi? Così possiamo presentarvi anche vostra nipote» propone, speranzosa di una risposta affermativa
Taylor esita un attimo. Guarda la sorella da capo a piedi e sorride anche interiormente quando vede quel filo di pancia, vuol dire solo una cosa. Ed è contenta che sia felice, che abbia una nuova vita. Sofia le ha parlato tanto, dicendole tutto ciò che le riferiva Camila. È una donna rinata, Lauren, non sembra più quella testa calda che fumava e beveva. Ed ora vuole conoscerla e recuperare il tempo perso.
«Sarà un piacere»****
Nel tardo pomeriggio, dopo l'allenamento, prima ancora delle sette, Anaëlle si concede una passeggiata al parco, ancora con la divisa da cheerleader non avendo portato un cambio nel borsone.
James la copre dalle suore, per qualsiasi cosa lui sa cosa dire e come muoversi, così lei è libera di andare dalle sue madri che hanno tanto insistito per farla cenare con loro.Lungo il viale alberato, verso le giostrine, nota qualcuno che sta facendo trazioni con la sbarra dell'altalena. Incuriosita si avvicina un po' di più, ma sempre mantenendo una certa distanza, e non è altri che il militare che la mattina ha fatto irruzione nella classe.
Guarda la contrazione dei muscoli abbastanza sviluppati, soprattutto il bicipite, rimanendo sorpresa e ammirandola. Quando si tira su, la maglietta si alza leggermente lasciando intravedere anche gli addominali, ha davvero un bellissimo fisico, invidiabile.
Taylor sentendosi osservata, guarda nella stessa direzione e ritrova nuovamente nel suo campo visivo la cheerleader di quella mattina. Anaëlle distoglie subito lo sguardo e, facendo finta di nulla, riprende a camminare lasciandosi bagnare dalla pioggerellina. Aumentando la velocità dei passi sente quelli del militare sovrastarli con i suoi pesanti.
«Ehi» la rincorre
Appena riesce a fermarla le poggia la giacca sulle nude spalle, avendo solo una divisa di poliestere addosso.
«Ti ammalerai» la voce si è addolcita, non sembra più quella donna dura e fredda che le persone temono
«Gra-grazie» balbetta sorpresa per il suo gesto
«Non credo abbiamo bisogno di presentazioni ma...» allunga una mano «Sono Taylor, la sorella di tua madre come avrai ben capito»
«Anaëlle» le da una rigorosa stretta
Si guardano negli occhi e qualcosa scatta tra le due. È difficile da spiegare ma sembra una complicità, una attrazione, della chimica. Come se stesse per iniziare un grande rapporto tra le due e fossero consapevoli di ciò.
«Non mi aveva mai parlato di te, Lauren. So soltanto di Sofia, la sorella di Camila» confessa
«Sono passati ventidue anni dall'ultima volta che ci siamo viste. Avevo tredici anni quando partì per il college e quando i nostri genitori chiusero i rapporti con lei. Non mi diedero mai il permesso di contattarla e fu dura per me, anche se spesso preferiva l'alcol e il fumo a sua sorella. A sedici anni mi arruolai nell'esercito. Ed oggi eccomi qui, appena tornata dall'Iraq dopo sei mesi in guerra»
Anaëlle ascolta ogni parola attentamente e pende dalle sue labbra. Vuole saperne di più. È davvero curiosa di conoscere le sue storie, cosa ha vissuto, cosa si prova.
Nota che sul polso ha anche un rosario buddhista. È davvero colpita da quella donna.
«Perché ti sei arruolata? Cosa ti ha spinta a farlo? Scusami, di solito non sono così logorroica, ma vorrei saperne di più, sono molto curiosa»
Per la prima volta, per una persona che non sia Sofia Cabello, Taylor regala un vero sorriso a qualcuno. Le mette un braccio sulle spalle e la stringe ridacchiando mentre continuano la loro passeggiata verso casa Jauregui Cabello.
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Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.