I

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Primo giorno del secondo semestre.
Anaëlle Davis è in ritardo, come se fosse una novità. Finisce di fumare la seconda canna della mattinata, altri due tiri e butta a terra il filtrino, entrando a scuola.
Percorre i corridoi vuoti con le cuffiette alle orecchie. Assapora ogni singolo momento, sarà uno dei suoi ultimi rientri: pochi mesi e potrà andare al college. Ogni passo rieccheggia, così come l'assolo di chitarra elettrica che proviene dalla sua musica, sembra più forte e distorta.
Si ferma davanti all'armadietto per posare alcuni libri e, con la stessa calma e lentezza, si reca a lezione.

Entra in aula, la porta è già aperta e la sua lezione di francese è iniziata un'ora fa. Tiene lo sguardo basso, non presta attenzione alla sua professoressa che sta spiegando, e prende posto all'ultimo banco. Poggia lo zaino su di esso e, piegandosi in avanti, lo usa come cuscino. Chiude gli occhi e lascia trascorrere anche la prossima ora.

****

«Ma buongiorno» sussurra una voce femmile, accarezzandole la rasatura dei capelli
Apre lentamente un occhio e trova la sua docente, la professoressa Jauregui, a cavalcioni su una sedia che la guarda abbastanza accigliata.
«Mhh, ciao» biascica, mettendosi composta
«Anaëlle!» la riprende
«Cosa»
«Hai anche il coraggio di rispondere? Arrivi tardi, entri in aula e ti metti a dormire e sei strafatta»
Anaëlle guarda la sua professoressa e annuisce, come se non le importasse nulla. È così fatta che neanche capisce cosa stia dicendo.
«Mi ascolti quando parlo?» la rimprovera ulteriormente
«Lasciami stare, Lauren» scrolla le spalle per poi appoggiarsi al muro «Sto bene così»
«Ovviamente» risponde ironica «Ti porto in infermeria e stai lì finché non ti riprendi, okay?»

La ragazza si mette lo zaino su una spalla e barcolla verso la porta. Lauren la tiene dalla vita, così da non farle perdere l'equilibrio, neanche si regge in piedi. Camminano fino all'ascensore e salgono di un piano, non crede che la sua alunna possa fare le scale nelle sue condizioni.
«Mi avevi promesso a capodanno che avresti smesso» brontola «E non mi guardare con quella faccia! Sai di essere nel torto»
«Adoro quando fai la premurosa» ridacchia, tenendosi a lei
Le porte si riaprono e, in quel preciso istante, compare una delle insegnanti di Anaëlle. Lo sguardo di quest'ultima si posa su quello di Lauren, la quale sembra pietrificata e si perde in due occhi castani che non avrebbe mai creduto di rivedere.
Cala un gelido silenzio. Nessuna delle due osa aprire bocca o muovere un solo muscolo. Sono bloccate da una lama che attraversa i loro petti: i ricordi.

Brainiac ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora