Le due sorelle si rimettono in sella e corrono con i cavalli, una piccola gara in ex aequo, arrivando in contemporanea al fiume dove, appoggiate ad un masso, vi sono Camila e Sofia che ridono fragorosamente e parlano uno spagnolo stretto, mentre, poco più lontana, sotto un albero, c'è Anaëlle che lancia qualche ciottolo dentro il fiume.
«Allora? Pure noi vogliamo ridere!» le riprende Lauren, abbastanza divertita «Que pasa?»
«Stavamo ricordando i vecchi tempi, quando eravamo piccole. Dovremmo passare più tempo insieme, mi sto rendendo conto quanto abbiamo perso e mi siete mancante tanto»
Nel sentire quelle parole, Lauren schiocchia un bacio sulla fronte di Sofia, abbracciandola successivamente. L'ha sempre vista come una sorella, le ha sempre voluto un gran bene e non può negare di non aver sentito il bisogno di averle al suo fianco in questi anni.
In quel l'abbraccio si unisce anche Camila e pure Taylor, ritrovandosi poi tutte a terra a ridere. Una famiglia perfetta, quella che hanno sempre desiderato ed ora sono lì, come migliori amiche, come future cognate, prossime al matrimonio, a fissare il cielo sereno, a godersi il silenzio della felicità.Taylor volta di poco la testa, si ritrova a guardare per qualche istante la nipote. Ha lo sguardo perso nel vuoto, chissà cosa le frulla in testa. Ripensando al momento di pochi istanti fa, le dispiace moltissimo di essersi persa ogni cosa di lei: nascita, primi passi, il primo bagnetto. E se non avesse perso i rapporti con Lauren probabilmente l'affidamento sarebbe andato a lei o a Sofia. Lei non avrebbe sofferto così tanto. Vorrebbe solo che fosse felice, che realizzasse tutti i suoi sogni, perché se lo merita. Deve smettere di lottare, ora deve agire e vivere la sua vita come vuole lei, essere libera da ogni cosa che la tiene incatenata. Deve lasciare andare ogni rancore, ogni ferita aperta. Le fa male pensare che una ragazza così giovane, invece di passare il tempo con gli amici, invece di fantasticare sul suo futuro o sul suo lavoro dei sogni, debba pensare a tutto il male che ha ricevuto, a tutto il male che ha fatto a sé stessa per punirsi.
«Ehi» la chiama facendo un fischio «Vieni qui»
Con un poi di esitazione Anaëlle si avvicina, si sdraia sull'erba come le due madri e le zie e si ritrova al fianco di Taylor, la quale le cinge le spalle con il braccio. Poi la tira verso di sé e la testa della ragazza aderisce al suo seno. Anaëlle si rannicchia e chiude gli occhi, respirando a pieno quell'inconfondibile profumo che le fa battere forte cuore.
«Ti voglio bene, piccola» sussurra la zia prima di baciarle la testa «Non te lo dimenticare mai»
Sente che deve recuperare ora tutto il tempo perso. Deve darle ora tutti i sorrisi che le sono stati cancellati, prima che sia troppo tardi. Il tempo scorre troppo velocemente.
Taylor molla la mano di Camila, che è al suo fianco, e con tutte e due le braccia avvolge Anaëlle, dandole un altro bacio, guardandola dolcemente negli occhi. La piccola si riflette nei suoi pieni di lacrime e si scusa, forzando un sorriso.
«Si sta facendo tardi, non è meglio andare per il pranzo?» propone Camila, cercando di interrompere quella scena
Sia lei che Lauren si guardano, non sanno proprio cosa fare. Cosa non capisce Taylor di "Tua nipote è innamorata di te?"
«Voi andate, io devo parlare con Anaëlle. Davvero, andate!» insiste rimettendosi in piedi
Dà uno sguardo furtivo alla sorella e le fa capire che può stare tranquilla, ma tranquilla lei non lo sarà mai purtroppo, infatti tentenna ad andare e più volte si guarda dietro prima di portare il cavallo al trotto.Una volta sole raggiungono i cavalli, lasciando scorrere un leggero imbarazzo tra di loro. Taylor non sa come iniziare e Anaëlle, dal canto suo, non sa cosa le deve dire.
«Ci sono tante cose che ti devo dire» si schiarisce la voce
«Sei strana...» commenta
«Tua madre mi ha detto che hai perso la testa per una ragazza» forza un altro sorriso «Come mai non mi hai detto nulla?»
«Non... Non mi andava di dirlo» deglutisce rumorosamente
«Okay, tranquilla, non volevo metterti a disagio. Se vorrai parlare sappi che ci sono» annuisce «Comunque, non era questo quello che volevo dirti. È un po' difficile, quindi, ehm...» esce una lettera dalla tasca della giacca e la porge facendo un sospiro «Ho scritto questa, ma non la fare leggere a nessuno e quando dico nessuno, dico nessuno» sottolinea
«Cos'è? Perché non me lo puoi dire a voce?» aggrotta le sopracciglia, stringendo la busta tra le dita
«Non mi chiedere altro. Tu leggila ma quando sarai sola, per favore, e non cercarmi quando avrai finito, non chiedermi nulla, te lo chiedo per favore»
La voce va e viene, non riesce a parlare. Chiude gli occhi facendo un respiro profondo e poi monta sul cavallo.
«Cosa significa tutto questo? Cos'è questo mistero? Per favore, mi vuoi spiegare!» inizia ad alterarsi la ragazza «Non ignorarmi»
«Monta che andiamo a pranzare e dopo ti porto al poligono, ti insegno a sparare»****
Al rientro di Taylor e Anaëlle in trattoria, dopo una lunga e silenziosa cavalcata, tutto è già pronto al tavolo prenotato con i piatti tipici della casa. Sono all'aperto, vi sono molte persone e la giornata è ottima per questo weekend, non potevano aspettarsi di meglio.
«Però ci avete messo del tempo» commenta Sofia, non appena arriva la futura moglie al suo fianco
«Non potevo di certo farla galoppare alla sua prima monta, che dici amore?» ridacchia «Comunque, io vorrei brindare a questa bellissima giornata e a questa meravigliosa famiglia alla quale voglio molto bene. Non potrei desidare altro che questo!»
Alza il bicchiere con il vino e lo stesso fanno le altre, eccetto Lauren ovviamente.
«Alla nostra famiglia!» esclamano tutte all'unisono
«A tal proposito» per poco non si affoga Sofia per la fretta di voler parlare «Volevamo annunciarvi ufficialmente che io e Taylor ci sposiamo non appena vi trasferite a Parigi e ovviamente dopo la convalescenza della tua operazione, Kaki»
Nel sentire quelle parole Anaëlle fa dei colpi di tosse. Lo sapevano tutte, in quanto le madri saranno le testimoni delle rispettive sorelle, solo lei mancava e non sa se fingersi felice o lentamente morire tra la gelosia e la rabbia nei suoi confronti perché dovrebbe solo essere felice per loro due.
«Stai bene Anaëlle?»
Mentre chiede, Camila tocca di proposito con il piede la gamba di Lauren, facendole capire cosa volesse intendere e tutto è confermato ora.
«Sì, ehm, certo» tossisce «Non me l'aspettavo, è stata una grandissima sorpresa» si sforza a sorride, forse cercando di convincere più sé stessa «Sono molto felice per voi!»Per tutto il resto del pranzo non proferisce parola eccetto quando viene interpellata da Sofia che le chiede cosa vuole fare per il suo compleanno, manca davvero poco ormai, poche settimane. Ma la ragazza ribadisce più volte che non vuole fare nulla, è un giorno come un altro e non vuole alcun regalo soprattutto.
«È il tuo primo compleanno con tutta la famiglia, perché non vuoi festeggiare?» insiste la zia
«Neanche un regalo è troppo» obietta Lauren, la quale aveva in mente mille idee e progetti, già esposti alla fidanzata «Sappi che noi non cambiamo idea e il tuo compleanno si festeggia»
«Mamma, non puoi forzarmi. Non ho mai festeggiato il compleanno, non vedo il motivo per farlo adesso!» inizia a scaldarsi
«Perché finalmente siamo tutti insieme, hai davvero una famiglia che ti ama e ti vuole bene!» risponde secca Camila «E perché sono anni che voglio togliermi il rimosso di non esserci stata alla tua nascita e questo senso di colpa sicuramente non si attenuerà con una misera festa chissà dove, ma mi farà sicuramente stare meglio e so che nel profondo anche a te piacerebbe»
Anaëlle fa un respiro profondo e beve un goccio di vino prima di dire la sua. Sembra che tutte pendino dalle sue labbra per una risposta affermativa.
«Se volete farmi un regalo, portatemi Cojimar, desidero conoscere i miei nonni.»
Lauren si volta dall'altra parte, Camila bassa lo sguardo e tossisce. Taylor non sa che dire, avevano già parlato di ciò.
«Sentite, so che non vi piace questo argomento, che non volete parlarne, ma io sento questo bisogno, questo desiderio di scoprire le mie origini, le origini della mia famiglia. A malapena so i loro nomi... Non so che faccia abbiano, non so nulla di loro e...»
«Devi solo sapere che sono dei pezzi di..»
«Lauren, no, calma, respira» interviene subito Camila «Amore guardami, è una bellissima giornata e loro non c'entrano nulla, non te la fare rovinare al loro ricordo»
Anaëlle si rende conto di aver fatto una grandissima cazzata e di aver rovinato il pranzo a tutti. Ora si sente in colpa e le si è pure chiuso lo stomaco. Odia vedere Lauren in quel modo, le si spezza il cuore.
«Okay, scusatemi, non volevo rovinarvi la giornata» si morde il labbro senza guardare in faccia nessuno
«Ti accompagno io, possiamo andare quando vuoi, se è questo quello che vuoi» afferma decisa Sofia «Non credo che le altre vogliano venire, ma ragazze, siamo delle donne adulte, prossime al grande passo, non credete sia arrivato il momento di affrontare i genitori e tutti i problemi?»
«Forse tu e Taylor, ma io e Lolo stiamo bene così. Io sono la sua famiglia, lei è la mia ed è sempre stato così dai tempi del college, da quando ci hanno sbattute fuori e non abbiamo bisogno di altro!» risponde schietta e con un tono acido la sorella
«E quando deciderai di crescere Karla? Cresce, essere donne adulte e responsabili, non è solo avere una moglie, una figlia, un lavoro dignitoso, ma affrontare di petto le cose, avere il coraggio di dire la propria e so che hai tanto da dire a loro. E tu, Lauren, non metti piede a Cojimar da quanto, 22 anni, se non più? Non ti manca la tua terra? Non ti manca poter dire mamma o papà? Non hai voglia di ricevere tutto l'amore che dai a tua figlia da parte di tua madre? Vivrete per sempre una vita felice a metà se continuate così»
Il discorso di Sofia lasciate tutte in silenzio e senza parole. Come darle torto d'altronde...
Lauren sente un nodo alla gola, vorrebbe piangere e dire che ha ragione, ma vorrebbe anche tirarle uno schiaffo e dirle di chiudere la bocca perché le ferite fanno male, nonostante siano passati tutti questi.
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Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.