Finita la riunione con i colleghi, tutti vanno via, eccetto Camila che rimane in silenzio a fissare Lauren.
Si alza e con passo sicuro si avvicina a lei, la quale è intenta a sistemare delle carte, e si appoggia al tavolo, senza distogliere l'attenzione da quel viso corrugato e concentrato.
«Dimmi, Karla» cantilena, mentre finisce di scrivere delle cose
«Ti ho vista dalla finestra»
«Vuoi sempre avere il controllo su tutto» obietta «Non cambi mai»
«Tu hai preso il controllo della mia vita!» controbatte
«Sei tu che sei tornata indietro per salvarmi» continua con tono calmo
Chiude le sue cose e le ripone nella borsa, degnandola finalmente della sua attenzione.
«L'ho fatto perché ti amavo!»
Lauren si alza in piedi, con le mani nelle tasche posteriori, e annuisce, sospirando.
«Mi ami ancora, non è così?»
«Dopo tutto quello che mi hai fatto, come...»
«Cosa, Karla, cosa ti ho fatto!» sbotta «Hai perso una fottuta gamba e allora? Okay, ho sbagliato, non dovevo appiccare l'incendio, non mi sarebbe dovuto passare neanche per l'anticamera del cervello di suicidarmi ma non dare la colpa a me come se avessi fatto chissà che, chiaro? Ma dico, è colpa mia se ti è caduta una trave addosso? Adesso basta fare la vittima, Karla. Inizia a crescere che ci sono cose molto più importanti di cui dobbiamo discutere ma tu rendi il tutto sempre più difficile!»
«Non faccio la vittima, questa è solo la realtà dei fatti» la squadra da capo a piedi, continuando a lamentarsi
«Mettiamo le cose in chiaro, una volta per tutte, okay?» la riprende con tono molto duro e severo «In tutta questa storia la vittima non sei tu, due... »
«Lo sei tu, immagino» ride amaramente
«Non ho finito di parlare» ringhia, contraendo la mandibola «Due, potrai fare l'offesa quanto vuoi, quella arrabbiata, quella con il sassolino nella scarpa, ma non puoi scappare per sempre e nasconderti dalle tue vere emozioni. Fai così per paura, fai così perché sei una codarda, come quando mi hai abbandonata, quando stavo male e avevo più bisogno di te, della mia donna, ma sappiamo entrambe che mi ami. I tuoi occhi parlano» afferma sicura di sé , specchiandosi in essi
«Smettila» sbotta, sentendosi in soggezione
«Di fare cosa?»
«Di manipolare me e quella povera ragazza!» si riferisce ad Anaëlle
Lauren lascia correre un lungo minuto di silenzio prima di trovare le parole giuste e farla tacere una volta per tutte. Si avvicina a lei, mordendosi il labbro inferiore. La guarda negli occhi, lucidi e pronti per piangere, e poi fissa le sua labbra carnose, chissà se hanno ancora lo stesso sapore, la stessa dolcezza. Sono così vicine da sentire i loro respiri e anche i battiti accelerati.
«È tutto nella tua testa, Karla!»
Afferra la borsa accanto a Camila e va via, sbattendo la porta.
La Cabello chiude gli occhi e si inumidisce le labbra. Il cuore le sta per esplodere.
STAI LEGGENDO
Brainiac ||CAMREN||
FanficSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.