Anaëlle è seduta sul lettino dell'infermeria con le mani che sanguinano a causa di alcuni tagli superficiali, mentre Lauren è di spalle, intenta a cercare disinfettante e cerotti per medicarla.
Non appena si gira, la sua alunna asciuga velocemente le lacrime ma questa volta la parte della dura menefreghista non le riesce bene.
«Ehi»
Le prende il viso dal mento e lo alza delicatamente, cercando i suoi occhi.
«È inutile che indossi una maschera con me, ti conosco bene» sussurra a pochi centimetri da lei «Raccontami cosa è successo»
La ragazza scuote la testa e cerca in tutti i modi di evitare il suo sguardo, si vergogna troppo. Di quello che pensa, di quello che è successo e di ciò che tutti hanno visto sul suo armadietto.
«Perché non eri in classe» insiste, mentre inzia a disinfettarla
Anaëlle trattiene una smorfia, l'acqua ossigenata brucia troppo. Guarda Lauren che con pazienza si prende cura di lei, anche per una cosa stupida e la difende sempre anche quando è nel torto. Deglutisce a vuoto, poggia una mano su quella della sua insegnante e la tiene stretta, finendo per farle combaciare e intrecciare le dita tra loro.
«Mi.. Mi stavano prendendo in giro e sono uscita dall'aula senza permesso, non li sopportavo più» confessa con voce appena udibile
Lauren poggia la mano libera sulle loro unite e, dolcemente, le accarezza il dorso, provando a calmarla.
«Cosa ti dicevano»
Fa passare una manciata di minuti prima di trovare il coraggio e piangere davanti a lei.
«O-orfa-na... Orfana » singhiozza a stento «Tu sai quanto mi fa male, quanto pesa questo argomento per me, una famiglia che non ho, che mi ha abbandonata e i...»
«Quei cretini dei tuoi genitori adottivi, lo so, piccola mia» soffia sulla mano, prima di baciarla e sospirare amaramente
«Poi sono uscita e c'era quella scritta sull'armadietto. Mi devono ricordare ogni giorno quanto faccio schifo»
«Ehi, no» si alza in piedi, aumentando un po' la voce «Sei una ragazza bellissima e dolcissima, okay? Tu non sei quello che hanno scritto»
«Ma per favore» sbuffa «Quando sono a casa tua, svuoto sempre il frigorifero e le credenze»
«Sei giusta» insiste «Solo perché mangi un po' di più non vuol dire nulla, chiaro? E togliti certe idee dalla testa»
Le lacrime di Anaëlle non smettono di uscire e Lauren l'avvolge subito in un caldo abbraccio, baciandole la testa. Quell'odore familiare riesce a farla calmare subito e rimane stretta a lei, a farsi cullare.
«Sei l'unica persona che mi vuole davvero bene» sussurra al suo orecchio
«E te ne vorrò sempre, tesoro» le fa un gran sorriso dopo aver sciolto l'abbraccio «Non ti lascerò mai»
«Promesso?»
«Certo» continua sorridendo, facendo imbambolare la sua alunna «Promesso»Il sorriso delle due scompare ben presto. Dall'altoparlante il preside le sta convocando nel suo ufficio.
«Sono pregate di recarsi, immediatamente, in presidenza: le professoresse Cabello e Jauregui e Anaëlle Davis»
Entrambe annuiscono. Lauren aiuta a far scendere la ragazza dal lettino e per un momento si guardano negli occhi, prima di andare.
«Ho paura, Laur»
«Andrà tutto bene, fidati di me»
«Mi sospenderà»
«Forse è ora che sospendesse quei deficienti dei tuoi compagni, no?»
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Brainiac ||CAMREN||
Fiksi PenggemarSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.