«Buonasera» li colgono di sorpresa
Anaëlle deglutisce rumorosamente, rimanendo pietrificata. Non ha davvero le sue madri alle spalle, non hanno davvero visto tutta la scena.
«Dimmi che non sono loro» bisbiglia
«Dovremmo punirvi, siete scappati dall'hotel oltre il coprifuoco» afferma rigida Camila «Ma essendo una serata particolare e non volendo rovinarla, non succederà nulla. Per tanto, James puoi andare»
«Anaëlle, tu resta» commenta Lauren
La ragazza sbuffa e guarda il suo ragazzo andare via. Si stringe nella giacca di pelle, incrociando le braccia al petto, ma non osa voltarsi. Il viso è paonazzo, vorrebbe sprofondare ed è anche furiosa con loro per quella gravidanza, ancora non le hanno detto nulla e sono passati quasi due giorni da quel patetico coretto dei compagni.
«Wow, bello lo spettacolino con James. Volevate anche fare sesso qui? Agli occhi della città?»
«Scusami?» la squadra la figlia «Parli con me di pudore, quella che si lascia ingravidare e si fa fare coretti da stadio? Oooh beh» le esce una risata isterica «Solo perché mi stava baciando»
«Ti ha palpata, tu gemevi» agita le mani in aria «Certo, robetta da nulla»
«Perché tu, no? Robetta da nulla, un bambino in fin dei conti! Che sarà mai un bambino e lasciare che tutti lo scoprino eccetto la figlia» ringhia «Vedi piuttosto di chiudere un po' di più la bocca e magari anche le gambe, eh» alza un sopracciglio, atteggiandosi
«Ma come ti permetti!» alza la voce «Stai parlando con tua madre!»
«Mia madre... Certo» risponde acida «La donna che...»
«Basta!» si intromette Camila, avendo ascoltato abbastanza «Ora basta, smettetela di litigare!» continua autoritaria «Anaëlle, sì, hai ragione, abbiamo sbagliato a non dirti del gravidanza, non abbiamo scuse. Pensavo solo che, viste le condizioni in cui eri, appena uscita dall'overdose, da poco nella casa famiglia, ti saresti arrabbiata o avresti pensato che ti avremmo abbandonata e avremmo preferito lui o lei a te» le spiega con voce chiara «Ma sei anche nel torto! Non provare mai più a dare della poco di buono a tua madre, chiaro?»
«Ma io non...»
«Magari anche le gambe» ripete le sue parole «Leggi tra le righe, signorina, o rifletti prima di parlare. E vedi di avere più ritegno e pudore! Okay, stai scoprendo l'amore, hai avuto altre relazioni ma questa è la prima volta che sei innamorata, ciò non vuol dire che puoi andare in giro a farti mettere le mani dove non si deve in pubblico. Sì, so già cosa stai per dire, non c'era nessun pubblico, eravamo solo noi per tua fortuna o sfortuna»
«Senti...»
«E lo so che» l'anticipa nuovamente «Ti facevi fare succhiotti da Kevin in cortile a scuola, davanti a tutti, ma non sei più quella ragazzina che faceva bravate o dava spettacolo. Sei una giovane donna e devi avere cura di te e della tua persona. Non te lo voglio più ripetere, intese? Ora chiedi scusa a tua madre e torniamo in hotel» sospira le ultime parole «È già una situazione difficile la nostra, non ci vediamo spesso se non a scuola, lì capita che una di noi tre scoppia a piangere, mancano ancora altri due mesi, tu andrai al college e noi...»
Guarda Lauren come se volesse dirle di Parigi e della Sorbona, ma lascia perdere, vedendo la faccia ferita di quest'ultima.
«I litigi fanno parte della famiglia ma vorrei che nella nostra non ci fossero. Non può essere tutto rose e fiori, okay, ma fin'ora tutte noi abbiamo visto solo merda, quindi evitiamo, per favore»
Cerca lo sguardo di entrambe, ma hanno gli occhi bassi, consapevoli delle loro colpe o semplicemente ferite.
«Vorrei mandarvi a quel paese a tutte e due» risponde onestamente dopo tutto quel discorso «Sono grande posso far quel che voglio e decido io per me... Voi, voi siete un cliché, okay?» le disprezza
«Cosa?» la guarda scioccata Camila «Cosa hai detto!?»
Lauren non si trattiene più e le tira un sonoro schiaffo sul viso. Le lacrime offuscano la vista della grande, il respiro è irregolare e il petto si alza e si abbassa velocemente. Non si poteva più trattenere.
«Ma che ti prende, Anaëlle? Tu non sei mia figlia. Non sono questi i principi che ti stiamo insegnando» piagnucola Lauren
«L'unica cosa che mi avete insegnato è mentire alle persone e a sé stessi, parlare francese e scrivere delle fottute poesie» ringhia contro le due donne «Cosa volete insegnarmi? Non ci siete mai state per me, ora volete fare le mamme dopo tutto questo tempo, dopo diciotto fottuti anni» ingoia amaro «Ma sapete la verità? Siete solo due fallite! Avete fallito con me, fallirete pure con il prossimo figlio e la vostra patetica storia d'amore!»
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Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.