Passa quella settimana e mezza che separava Anaëlle dal diploma, dalla fine della scuola. È finalmente finito tutto. Non dovrà più mettere piede in quell'orribile posto non appena afferrerà la pergamena.
Ne ha passate così tante e non credeva di arrivare fino alla fine, ma invece... Invece ce l'ha fatta e aspetta solo che la cerimonia inizi per levarsi questo enorme macigno dalla schiena che l'ha piegata fino a spezzarla.
Purtroppo c'è sempre una nota di infelicità e questa volta è la sua famiglia: al ritorno da Cojimar ha litigato con le sue madri a causa delle sue scelte lavorative e per aver riuniciato ad avere una vita con loro a Parigi, smettendo così di chiamarle tali ma con i loro rispettivi nomi, Lauren e Camila.
Con Taylor ha preso un po' le distanze pentita di aver fatto quel che ha fatto, nonostante le sia piaciuto e nonostante ci siano stati altri baci tra di loro, ma con quale coraggio a lungo andare avrebbe potuto guardare la famiglia e soprattutto sua zia Sofia?
Ma ora non importa, vuole cancellare tutto ciò che c'è stato, vuole lasciare tutto ciò che è stato della sua vita fin'ora e andare avanti. Deve solo aspettare di prendere quella pergamena e andare via dalla casa famiglia.Assorta nei suoi pensieri, riconosce il profumo di Lauren, la scia lasciata lungo il corridoio. Manca poco, ma non le importa, decide di correrle dietro.
«Lauren, Lauren» sussurra correndole dietro, scomponendo la fila dei diplomandi
La professoressa Jauregui si volta verso di lei, abbastanza sorpresa e, prima che possa dire qualcosa, la figlia si getta tra le sue braccia, piagnucolando
«Ehi»
«Non... Non voglio che sia un addio» riesce a dire con un po' di difficoltà a causa dei singhiozzi «Non voglio che tutto finisca»
«Anaëlle» sussurra dolcemente «Anaëlle, tesoro»
Le prende il viso con entrambe le mani e le asciuga le lacrime, prestando attenzione al trucco.
«Non sarà un addio, okay? Non andrò via da te»
«Tu andrai a Parigi con Camila ed io...»
«E tu...»
Il preside chiama Anaëlle per ritirare il diploma. Deve recarsi in auditorium e salire sul palco, ma lei non ha alcuna intenzione di spostarsi da lì. Chiunque sarebbe felice di andare via, lei no, per ovvi motivi. Malgrado tutto, sono gli ultimi istanti con quella persona che è stata in grado di salvarle la vita, farla sentire viva, darle una scossa, trattandola con i guanti bianchi anche quando meritava grossi ceffoni.
«E tu devi andare a prendere il diploma» si corregge la sua professoressa «Non piangere! Sfoggia uno dei tuoi migliori sorrisi, sarò in platea e non perderò neanche un istante»
«Promesso?»
«Promesso, tesoro mio!» sorride come sempre «Ti aspetto dopo il rinfresco, dobbiamo parlare»
Guarda abbastanza perplessa quegli occhi verdi, le stanno nascondendo qualcosa, ma alla seconda chiamata del preside corre in auditorium.
Si stringono la mano, consegna la pergamena e, finalmente, gira il cordoncino.
In quel preciso istante, tra la platea, scorge la figura di Lauren che, da dietro, cinge la vita di Camila e le dice qualcosa all'orecchio che fa sparire il sorriso di quest'ultima.
Dietro al loro fianco ci sono anche Sofia e Taylor, non potevano perdersi questo momento così importante per lei. La sua famiglia è tutta lì che la guarda dal basso verso l'alto.
Nei loro sguardi vede rifleso ogni secondo della vita, ogni momento passato con loro e tutti i momenti in cui era sola a piangere a struggersi per il dolore. A urlare interiormente mentre credeva di star impazzendo.
Alcool. Autolesionismo. Bulimia. Depressione. Ansia. Panico. Overdose.
Solo sette parole per descrivere Anaëlle Davis o meglio Anaëlle Jauregui Cabello.
Ma non è forse giunta l'ora di crescere, come diceva zia Taylor?
Guarda quest'ultima e come un sussurro sente le parole di quella sera a Cojimar, le parole di quella lettera: cresci, svegliati, combatti, lotta con i denti. Datti una scossa e guarda il mondo con occhi diversi. Regala un sorriso per dipingere il mondo che oggi ti sembra grigio.
Quelle parole le fanno da eco e ora le sembra di vedere una luce bianca e ha un mal di testa atroce. Non capisce più nulla. Sarà forse l'emozione, sarà forse la gioia di un suo piccolo successo in una vita di merda?
Non capisce cosa succede, solo che deve trovare la strada giusta e deve farlo ora. Questo è il suo momento, oggi può cambiare e dare una svolta alla sua vita.
STAI LEGGENDO
Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.