XLIV

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Anaëlle esce da scuola e si guarda intorno alla ricerca di James e questo la coglie di sorpresa, arrivando alle sue spalle.
«Ehi»
«Scemo!» lo spintona «Mi hai fatto prendere un colpo»
«Mi diverto con poco» ridacchia e lei fa una smorfia
In quel momento Camila esce dall'ingresso e passa accanto a loro. Vendoli così vicini e affiatati, fa un sorrisetto malizioso e ammicca alla figlia, cosa che dà molto fastidio alla ragazza.
«Camila pensa ci sia qualcosa tra noi» sussurra per non farsi sentire «Mi ha fatto un po' il terzo grado ed ero così imbarazzata»
«È il lavoro di una mamma» precisa «Comunque, ho parlato con il mio capo questa mattina e c'è un posto libero come cameriera al fast food dove lavoro, quindi se vuoi...»
Anaëlle sbarra gli occhi e salta addosso a James, stirngendolo forte.
«Grazie, grazie, grazie» cinguetta «Sei un angelo»
Gli stampa un inaspettato bacio sulla guancia che lascia sorpresi entrambi, soprattutto quando lei si accorge della sua azione.
«Ehm, quando incomincio?» domanda imbarazzata
«Da oggi, siamo anche in ritardo per cui...» alza le sopracciglia, invitandola a incamminarsi «Dopo di lei, cara»

****

Camila rincasa dopo una lunga giornata di lavoro. La prima cosa che fa è andare a vedere come sta Lauren e la trova ancora a letto, rannicchiata,
con dei fazzoletti sparsi sulle coperte.
La rattrista molto vederla così. Vorrebbe fare qualcosa, ma si sente inutile.
Si piega sulle gambe per arrivare alla sua altezza e le accarezza il viso bagnato ancora dalle lacrime. Poggia le labbra sulla fronte e al tocco, Lauren sospira e sussurra il suo nome. Apre gli occhi rossi e gonfi, ma non riesce a sostenere lo sguardo di Camila e quest'ultima sente come una fitta al cuore. Deve subire e assorbire per essere forte, ma tutto ha un limite.
«Sei buttata su questo letto da quasi un giorno intero, alzati, sistemati, andiamo a fare due passi»
Lauren si gira dall'altra parte e ignora la voce della fidanzata, non ha la forza di fare nulla.
«Avanti, Lauren»

Continua ad insistere e ricevere silenzi. Alla fine la prende di peso sulle braccia e la trascina in bagno, mettendola nella vasca con tutti i vestiti.
«Lasciami stare, per favore»
«Lo sai che ti amo, ma sei incondizioni pietose e sto malissimo nel vederti così, okay?» alza la voce, mentre inizia a spogliarla
«Nessuno ti dice di guardarmi e farmi da balia!» sovrasta il suo tono
Un attimo di silenzio. Si rende conto di ciò che ha detto e abbassa il capo, chiedendole scusa, non voleva ferirla.
«Perdonami» ingoia a vuoto «Non volevo alzare la voce»
«Ho iniziato io» sospira «Siamo troppo vulnerabili»
La vasca inizia a riempirsi di acqua, Camila mette tanto bagnoschiuma, poi bagna i capelli di Lauren ed incomincia a massaggiarli con lo shampoo, facendola rilassare. Mentre passa le mani vicino all'orecchio, si china con la testa e le lascia una scia di baci.
«Sai sempre come farmi stare meglio» ansima per il piacere «Fai il bagno con me, Camz»
«Magari un'altra volta» cambia espressione «Voglio occuparmi di te, voglio che ti rilassi»
«Possiamo rilassarci insieme, io ti stringo da dietro, il tuo corpo appoggiato sul mio... Dai, una volta ti piaceva» insiste
«Davvero, amore un altro giorno» taglia corto con un bacio sulla guancia «Amore mio» soffia sul suo collo, mordendosi il labbro inferiore
«Ti vergogni, vero?» si volta verso di lei, guardandola negli occhi
«Ma no, facciamo l'amore, perché dovrei...»
«Camz, non mentire» la riprende «Abbassi lo sguardo quando lo fai»
Annuisce e dà conferma. Si vergogna, non riesce a guardare l'arto amputato.
«Mi dà fastidio» ammette «Quando facciamo l'amore non ci penso, ma...»
«A me non frega nulla, sei sempre la mia bellissima Camz» la rassicura «Supereremo questa cosa»

Camila acconsente e si lascia rubare dei teneri baci, fino a tornare a sorridere. Lauren la guarda con tanto amore e la tira sempre di più a sé, sul bordo della vasca, baciandola in modo poco casto, mordendole il labbro.
«Ti senti meglio, bimba?»
«Sì» soffia a pochi millimetri di distanza «Con te sto sempre bene»
«Anaëlle ha chiesto di te, le ho detto che hai passato la notte a piangere ed era tanto dispiaciuta. Mi ha riferito che se ti vedesse a lezione, non riuscirebbe a trattenere le lacrime»
Lauren cambia espressione. Vorrebbe avere la sua bambina lì e abbracciarla forte, ricordarle che le vuole bene e vederla sorridere.
«Oggi James Harris l'ha difesa in classe. Kevin la prendeva in giro pesantemente, io sono intervenuta ma Harris ha lasciato tutti a bocca aperta. Poi gli ho sequestrato un bigliettino che stava passando ad Anaëlle e diceva di aspetterla fuori che aveva una sorpresa e la chiamava principessa»
«Cosa?» strabuzza gli occhi «Non ci credo» continua sorpresa
«Ho chiesto cosa ci fosse tra di loro, era così imbarazzata» ridacchia «Ha negato che ci sia qualcosa, ma fuori scuola li ho visti che ridevano ed erano affiatati e poi, durante la lezione, James non ha smesso di fissarla per un secondo»
Lauren sorride e scuote la testa. Sarebbe voluta essere lì per godersi la scena, soprattutto quando Camila l'ha messa in imbarazzo.
«La nostra bambina sta crescendo»
«Troppo in fretta e noi...» sospira Camila «Noi abbiamo perso tutto»
«Amore» sussurra «Vieni qui» lascia che si avvicini per avvinghiarsi alle sue labbra carnose «Magari un bambino migliorerà questa situazione. Voglio tornare ad essere felice, rimediare ai nostri errori commessi. Voglio un bambino da te, desidero tanto un bambino dalla mia donna» si appoggia alla sua fronte «Non sono fertile, tu non sei nelle condizioni di portare avanti una gravidanza...»
«Sì, sì amore mio» la interrompe, quasi commossa «Ti doneró i miei ovuli»

Brainiac ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora