I rispettivi genitori delle due donne continuano a fissare quel quadretto familiare. Sono passati tanti da quando sono andate via di casa senza guardarsi alle spalle e allora erano solo adolescenti, appena diplomate, ora, invece, sono davanti a loro come due donne adulte, con una famiglia da mandare avanti, prossime al matrimonio e a un altro figlio.
«Ho bisogno di un po' di acqua, per favore» farfuglia Clara
«Subito»
Sofia torna con i bicchieri pieni per tutti e vedendoli abbastanza spaesati insiste nel farli sedere invece di stare in piedi. I due uomini fanno avanti e indietro per il salotto, le signore invece fissano il vuoto, sedute ai lati opposti del divano.
«Per tutti questi anni ci avete nascosto di avere una figlia» rompe il silenzio Sinuhe «Perché proprio ora?»
«In realtà» si schiarisce la voce Anaëlle «Non è andata proprio così, è una storia abbastanza lunga da raccontare. Ma una volta ritrovata la mia famiglia ho sentito questo grande desiderio di incontrarvi, non voglio nulla da voi, solo conoscervi e farvi sapere che esisto, che sono vostra nipote»
Nuovamente cala il silenzio. Un misto tra imbarazzo, rabbia, rimorsi. Nessuno sa da dove iniziare e, certamente, la situazione non è facile.
«Se volete fare domande noi...»
«No, Camila» la interrompe Lauren «Io non volevo venire a Cojimar e vedere voi due, anzi voi quattro, ma sono qui perché amo mia figlia, era un suo grande desiderio e vedendola stare male, non potevo dirle di no. E prima che qualcuno apra bocca per ficcare il naso nelle cose della mia famiglia» marca bene le ultime due parole «Vorrei delle scuse da parte vostra»
«Scuse?» ride amaro Alejandro «Chi sei tu?»
«Tra non molto tua nuora» lo guarda con aria di sfida «Voi dovete delle scuse a me, Camila, Tay, Sofia. A tutte noi, ma principalmente a me e la mia fidanzata! Cosa sono queste espressioni? Vi da fastidio sentire il nome "Camila" associato a "mia fidanzata"?»
«Lauren, tesoro, stai un tantino esagerando» sussurra l'altra cubana «Per favore»
«No, non sto esagerando. Voi ci avete buttate fuori di casa, ci avete ripudiate come figlie perché siamo omosessuali e avete privato alle nostre sorelle di poter stare con noi, avete rotto una famiglia. Eravamo tutti una famiglia o l'avete dimenticato? Sofia non è solo una cognata, è anche ed è sempre stata la mia migliore amica, una sorella a cui ho sempre voluto un gran bene. Taylor è sempre stata tutto per me, ma voi le avete allontanate e la causa principale sono io, voi quattro odiate me e sappiate che il sentimento è reciproco! Per anni e anni ho pensavo di rivedervi e sputarvi addosso tutto il veleno che mi tengo dentro, ma non riesco neanche, non riesco perché nel vedervi ho questo fastidioso senso di nostalgia e rabbia di non potervi chiamare mamma e papà, di non poter abbracciarvi tutti quanti. Vedo mia figlia, tutto l'amore che prova per me e quello che io provo per lei, che va oltre l'immaginazione, e sono invidiosa e spesso mi fa male, perché io vorrei quell'affetto che voi non mi avete dato perché mi avete abbandonata, ci avete abbandonate. E non sono solo io a stare male sta sera, ognuna delle vostre figlie prova questo sentimento, prova questo rancore...»
«E noi no? Pensi che io e tua madre non abbiamo mai provato questo sentimento?» sbotta Mike, il padre di Lauren «Ogni volta che entravo nella tua stanza vuota era un colpo al cuore. Ogni pianista che sentivo suonare speravo fossi tu e poi ti avrei abbracciata forte. Ti abbiamo buttata fuori di casa perché ci hai fatto del male, eri una alcolizzata, tossicodipendente, non pensavamo neanche che saresti arrivata ai tuoi quarantani, così bella, affascinante come lo era tua madre alla tua età, e con una figlia e vedo nuovamente in dolce attesa»
«Cazzate» sussurra Taylor «Queste sono delle grandissime cazzate! Quanto entravi nella sua stanza, tu dicevi che finalmente non c'era più quella tossica e quanti schiaffi mi hai dato per averla difesa e quanti schiaffi mi hai dato perché dormivo lì, indossavo le sue cose, solo per sentirla vicina? Forse ti sarai reso conto dell'errore durante gli anni, ma non dire cazzate. Non pararti il fondoschiena perché il discorso di Lauren non fa una piega, Michael! E non si butta fuori una figlia perché si droga, perché beve o perché è gay: mamma, papà, io sono omosessuale, va bene? Finita l'estate mi sposo con Sofia, siamo fidanzate da tredici anni. Che c'è, volete toglierci i fondi fiduciari per questo? Avete già perso delle figlie, volete che altre le altre due vi voltino le spalle? Mi avete fatto odiare la mia adolescenza, la mia vita intera ed è per questo che sono entrata nell'esercito per vedervi il meno possibile e ogni giorno pregavo per Lauren e per Camila, che tutto andasse bene. Ho rischiato di morire più volte e quando sono arrivata a tanto così dalla fine, allora sono tornata sui miei passi e ho ritrovato le mie sorelle, la mia famiglia, quella che mi ha sempre amata, accettata per come sono, senza veli, senza...»
«Io lo sapevo» commenta Clara «Ero a conoscenza della tua sessualità da anni e del tuo rapporto con Sofia e anche se ci sono stati tanti battibecchi tra noi quando stavi da lei o viceversa, io e Sinuhe ne abbiamo discusso anni fa, e abbiamo fatto finta di nulla, abbiamo chiuso gli occhi perché avevamo già perso due figlie e sarebbe stato un duro colpo perdere pure voi. Questo per dirvi che mi dispiace. Mi dispiace per tutto quello che è successo e non avremmo mai dovuto sbattervi la porta in faccia e su questo io e i Cabello siamo d'accordo, almeno io e Sinuhe. Mi dispiace, Lauren. Avevi bisogno di me, avevi bisogno di una spalla e ti ho lasciata in mezzo al nulla, con quelle porcherie tra le mani, ma oggi vedo che sei una donna forte, lo leggo nei tuoi occhi che hai lottato e che continui a lottare. E se tua figlia ti ama così tanto come dici... Non serve aggiungere altro.» sospira e si alza, andando verso di lei «Lauren, scusa. Sono stata così codarda a non avere avuto il coraggio di prendere il telefono e farti tornare indietro. Sono stata una stupida a far passare tutti questi anni e ignorare la tua esistenza e questo macigno che mi porto addosso da anni. Tu, Lauren, tu sei sempre stata il mio sorriso, la mia bambina e per tutti questi anni... Non è passata una notte in cui io non abbia pianto e mi pento di tutto, vorrei solo che tu provassi a perdonarmi. Non voglio recuperare il rapporto, probabilmente mi odi davvero, ma se sei qui per amore di tua figlia e se hai fatto questo grande sacrificio, vuol dire che un minimo ancora ci tieni e nulla è perduto»
Clara prova a sfiorarla ma si sposta bruscamente. Mima solo un grazie e fa un cenno di testa, facendole capire che accetta le sue scuse, ma che non è pronta ad aver un rapporto con lei.
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Brainiac ||CAMREN||
FanfictionSarebbe stata l'ultima goccia, un'altra bottiglia rotta. Lacrime e dolore. Occhi che bruciano al tramonto. È l'amore di una madre.