LXVI

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Camila parcheggia davanti ad un enorme parco verde, pieno di alberi, fiori, e fortunatamente non c'è nessuno quindi tutto quel magnifico paesaggio è solo per loro.
Le due donne camminano mano nella mano, incantate dal posto. Lauren si china sulle gambe e stacca un fiore rosso che mette tra i capelli della fidanzata, prima di baciarla con dolcezza e Anaëlle le guarda con ammirazione ma anche curiosità. Quando è con loro crede nel "per sempre felici e contenti". I loro sorrisi, gli sguardi, i piccoli gesti, sono frutto di un grande amore mai svanito, nonostante tutto ciò che hanno passato.
«Siete sempre così innamorate» sorride, staccando una piccola margherita «Ogni volta che vi guardo credo nelle favole e nel per sempre»
«Troverai anche tu il tuo per sempre» la prende per mano Camila, camminando verso un campo di margherite
«E se non fossi destinata a nessuno? Se non trovassi ma il vero amore? Come faccio a capirlo?» la riempie di domande
Tutte e tre si siedono tra quei meravigliosi fiori e si sdraiano, soffermandosi a guardare le nuvole con le loro svariate forme.
È davvero una bella giornata e passarla in famiglia la rende ancora più unica.
«Non devi capirlo, l'amore verrà da te quando meno te lo aspetterai. Che sia un uomo o una donna, non importa, tu devi essere felice. E l'amore non ha etichette, ricordalo. Non ti deve spaventare l'idea che tu non sia etero, tutti abbiamo un lato omosessuale, c'è a chi piacciono le persone dello stesso sesso ed altre di quello opposto. L'unica cosa di cui ti devi preoccupare è la tua felicità, tesoro mio. La tua felicità prima di ogni cosa» le spiega con molta pazienza
Anaëlle emette un respiro, annuendo alla sue parole, ma non trovando comunque una risposta alle domande che le frullano in testa da giorni.
«Come ti è venuto questo dubbio? Hai baciato qualcuna, avete flirtato?»
La ragazza si irrigidisce e chiude istintivamente gli occhi rivedendo la scena al parco con Taylor. Lei a cavalcioni che le fa il solletico e il suo sorriso, quei morbidi capelli neri che le sfiorano il braccio, le sue forme.
«Amore?» la porta alla realtà «Mi sa che qualcuno ha rapito il tuo cuore»
«Ehm no» scuote la testa
«Dai chi è? È della scuola?»
Anaëlle si rimette seduta e passa le mani tra i capelli, mentre le madri provano a indovinare tra gli alunni delle loro classi e qualcuna di altri corsi.
«Davvero non c'è nessuna ragazza, non ho tradito James. E comunque, sono domande che mi sono posta guardando voi e le zie. Siete così felici, così vive quando siete insieme ed io non credo di provare piu lo stesso per James. In questi mesi ho provato davvero qualcosa ma non so più cosa sia, o magari sono confusa...»
«Ma resta il fatto che sicuramente avrai avuto qualcosa con qualche ragazza, non può venirti un dubbio da un giorno all'altro» la interrompe Camila «Sapevi che a Lolo piacevano le donne quando eravate in India, lì non ti è venuto un dubbio? O quando pensavo che voi due stesse insieme e che anche tu fossi omosessuale. Puoi dire ciò che vuoi, ma basta uno sguardo per capire che menti e sei completamente presa da qualcuno»
«Okay, lo ammetto. Mi interessa una persona, ma non so cosa provo e poi è un amore impossibile»

Lauren e Camila si lanciano uno sguardo di complicità e mentre cominciano a mangiare gli hamburger presi da un fast food, provano a capire chi sia, senza staccare gli occhi dalla figlia, la quale si sente in imbarazzo e osservata e quasi quasi spera di strozzarsi con il cibo pur di sparire e non ricevere più domande.
«Non esiste un amore impossibile, a meno che non le piacciono i maschi. Provala a invitarla a cena, passate più tempo insieme, così capirai cosa provi e magari dai delle risposte a quel povero James che è venuto pure a chiedermi se sapessi qualcosa»
Anaëlle guarda perplessa entrambe e acconsentono con la testa. Lauren non stava per niente scherzando.
«Non riesco neanche ad avere un rapporto con lui, mi sembra di fingere» si mette a nudo, senza nascondere quel senso di colpa «Credo che tra noi finirà presto, se non è già finita»
«E tu come ti senti al riguardo?»
Ingoia l'ultimo boccone e si sdraia nuovamente, questa volta poggiando la testa sul pancione di Lauren, accarezzandolo. E guarda Camila, provando a darle una risposta che neanche lei conosce.
«Non lo so..» sospira «Mi sento triste ma allo stesso tempo non devo nascondere le mie perplessità, i miei dubbi e non devo fingere e tradire nessuno»
Lauren le accarezza i capelli, guardandola con amore baciarle la pancia. Gli occhi di sua figlia sono tristi e questo le fa rabbia, vorrebbe tanto aiutarla. Le manca vedere il sorriso che aveva in India e tutti quei momenti stupendei con lei, dove bastava poco per vederla felice.
«Non mi manca nulla. Ho due madri meravigliose che amo più di ogni altra cosa al mondo, un fratellino o sorellina in arrivo, due zie stupende, un ragazzo perfetto... E sono comunque incompleta. Cosa mi manca?»
«Scoprire una nuova parte di te stessa e noi ti saremo vicine»
Camila le stringe la mano che ha su Lauren e solo ora si accorge dei segni denti sul dorso, coperti male dal fondotinta.
«Ci sei ricaduta nel farti del male. Perché non riesci a smettere?» cambia discorso, mostrando a Lauren ciò che ha visto.
«Mi dispiace, okay? Io...»
«Tu dovresti imparare a smettere di ascoltare gli altri e amare te stessa. Prima i tagli, poi droga e alcol e tu che non mangiavi. Ora questo... Non lo posso accettare. Non posso accettare che mia figlia si faccia del male per quattro idioti e cerca di arrivare ad essere perfetta, quando non capisce che è già stupenda così. Guardati, sei bellissima e te lo diremo sempre!»
Abbassa lo sguardo e si incupisce, chiudendosi come un riccio.
Quelle parole così gentili le sono arrivate dentro come una lama affilata.
«Non vedo tutta questa bellezza» mostra gli occhi lucidi «E nelle mia mente ci sono mille motivi per farmi del male. Ma ci sono due motivi che mi danno forza e coraggio, voi due. Basta un vostro abbraccio per stare meglio, ma spesso mi sento morire dentro e voglio... Molte volte sogno di avere il braccio pieno di sangue, di tagli e ci siete voi due che vi prendete cura di me, che mi aiutate, che mi date un amore infinito, poi mi sveglio sudata con la paura di aver fatto davvero qualcosa. Voi non sapete cosa mi passa nella testa certe volte e quando non dormo da voi rimango sveglia la notte e mi viene voglia di chiamarvi perché ho paura di me, come quando eravamo a Parigi. Ogni tanto ho paura di me e ho bisogno di voi, solo di voi, ma devo anche imparare a camminare sola e ce la metto tutta, ma non sempre è così... Non vi ho sempre detto la verità e non ho sempre rispettato le promesse fatte. E mi dispiace di avervi deluse ancora e ancora, per l'ennesima volta»
Lauren le alza le maniche, le toglie i bracciali, però è pulita. Fa un piccolo sorriso, ma svanisce presto, sospettando che l'abbia fatto in altri posti.
«Io non vi ho mai chiesto niente, però a volte credo di aver bisogno di andare in un centro. Ho passato troppi anni a fare cose che non avrei dovuto ed è difficile smettere. Ma allo stesso tempo non voglio perdere la prima estate con la mia famiglia e magari passando tre mesi con voi tutto cambierà. Però poi c'è il mio futuro e se non imparo ora ad amarmi e stare con me stessa, quando lo farò? Qualche volta ho paura che qualcuno vi possa chiamare dall'ospedale perché ho fatto qualcosa» confessa «Credo che stare nella casa famiglia stia peggiorando le cose ed io ho bisogno di stare con voi, sotto lo stesso tetto ogni giorno»
Camila l'abbraccia istintivamente. Le bacia la fronte e trattiene le lacrime, mentre la culla, sussurrandole in spagnolo parole dolci e di forza.
Lauren, invece, rimane ferma a guardarle. Ha cercato di aiutarla in tutti i modi ma è come se non avesse fatto niente e la rivelazione della figlia, la porta ad avere paura come una volta. Deve fare qualcosa e mettere una fine a tutto ciò, deve salvarla da sé stessa.
«Al costo di dare la mia stessa vita, Anaëlle, farò di tutto per togliere dai piedi queste cavolo di suore e gli assistenti sociali. Troverò i migliori avvocati del mondo se sarà necessario. Io farò di tutto, di tutto, per salvarti e non ti permetterò di fare cavolate»
Da dietro la prende dalla vita e le lascia un bacio dietro il collo, poggiando la fronte alla spalla.
«Quando vorrai parlarne meglio, ti ascolteremo. Prenditi il tempo che ti serve, noi ci saremo sempre per te, bambina mia»

Brainiac ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora