Cosa siamo?

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«Come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?», mia madre Elizabeth mi stava rimproverando, «e se ti avessero rapita per ottenere il riscatto? Se ti avessero drogata, picchiata o addirittura..», non riuscii a dirlo ma avevo capito cosa volesse dire, ci ero già passata e per lei erano cose inaccettabili da fare ad una bambina ma anche a qualsiasi donna di qualunque età. Dopo avermi adottato, Elizabeth aveva fondato una associazione in lotta contro lo stupro delle ragazze nel mondo.

«Sei stata immatura», mi rimprovero anche mio padre con voce severa, «e tu giovanotto non potevi avvertirci prima?», disse rivolgendosi a Ryan. Già, c'era anche lui che aveva avuto la brillante idea di dire tutto ai miei.. lo guardai ma appena i suoi occhi incrociarono i miei, tornai subito a guardare mio padre. L'imbarazzo che provavo era alle stelle.

«Lui non c'era.. gli ho detto io di non dire nulla.. ed è stato molto carino ad accompagnarmi, non voleva lasciarmi andare da sola..», dissi cercando di non far scagliare mio padre contro di lui.

«Non me lo sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa..», aggiunse lui, mio padre aggrottò le sopracciglia, guardandolo, poi guardò me ed io non riuscii a sostenere il suo sguardo.

«Grazie..», disse mio padre a Ryan, quest'ultimo alzò lo sguardo lo ricambiò silenziosamente il suo ringraziamento, «puoi andare», continuò. Mia madre abbracciò Ryan e lo ringraziò ancora, rima di uscire si girò a guardarmi, io ero super imbarazzata. Uscii ed io rimasi da sola con i miei genitori, «inutile dire che sei in punizione finì a nuovo ordine», mi comunicò mio padre.

«Me lo aspettavo..», dissi, mi alzai dalla sedia delle cucina ed andai verso le scale per salire al piano superiore ma il mio tragitto fu interrotto da quattro braccia che mi avvolsero delicatamente.

«Siamo contenti che non ti sia successo nulla di grave..», sorrisi e mi feci stringere dalle loro braccia, ero triste per la mia famiglia biologica ma felice di aver potuto conoscere persone fantastiche come loro.

Andai in camera mia e mi misi sul letto, presi il cellulare e trovai dieci chiamate di Ashlee con altrettanti messaggi, la richiamai e le raccontai tutto quello che mi era successo, anche la parte che non mi sarei mai immaginata..

-

«Cosa siamo?», chiesi a Ryan. Eravamo a scuola, più precisamente nei bagni condivisi degli spogliatoi della palestra. Erano passati dei giorni da quell'orribile pomeriggio e lui mi ignorava facendo finta che non fosse successo nulla tra di noi. Non sopportavo questa situazione.

«Siamo amici», rispose.

«Quindi tu baci tutti i tuoi amici?».

«Solo quelli speciali».

«Quindi siamo amici speciali?».

«Non lo so! Okay?!», sbotto di colpo alzando la voce, «non lo so..», disse calmandosi vedendo la mia reazione, «so solo che con te non ho bisogno di fingere, con te posso essere me stesso. Sei speciale per me..», a quelle parole mi bloccai, mi aveva già detto due volte che ero speciale per lui ma poi mi ignorava.

«Se sono così speciale per te, perché non mi saluti quando siamo in pubblico? Perché non parli con me? Hai così tanta paura di Stacy?», gli chiesi, lui sbuffò.

«Io non ho paura di Stacy.. ho solo timore di quello che potrebbe fare dopo, di quello che potrebbe farti..».

«Beh, anche io non ho paura di Stacy. Ho affrontato molto di peggio nella mia vita..», abbassai lo sguardo e mi venne in mente solo un volto.. quello di Ivan.

«Che cosa ti è successo..», domandò, ma era come se un suo pensieri fosse uscito involontariamente dalle labbra, si avvicinò a me e scostò con le dita una ciocca dal mio viso portandola dietro l'orecchio. Ci guardammo negli occhi, i suoi chiari e penetranti mi stavano ipnotizzando, «non voglio che tu soffra..», disse a voce bassa.

«So badare a me stessa..», dissi guardandolo, lui sorrise e potei sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra.

«Wow. Interrompo qualcosa..?», Ryan si allontanò velocemente da me ed io guardai chi fosse stato ad interromperci. Melanie. L'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento, «stavi cercando di mordergli il cazzo, Freak?», disse ridendo, era da sola ma comunque il suo spiccato senso dell'umorismo non finiva mai.

«Finiscila Mel. Non è successo niente, okay?», Ryan afferrò il braccio di Melanie ed era come se la stesse minacciando. Mi portò alla mente ricordi di Ivan che non mi piacquero affatto..

«Oh si.. sai che mi piace quando diventi violento..», disse con voce provocante Melanie, Ryan la guardò in cagnesco e se ne andò lasciandomi lì con lei, «lo sai che non sei l'unica, vero Freak? Lui si scopa tutte le ragazze della scuola, non credere di essere speciale..», mi disse avvicinandosi al mio orecchio poi se ne andò, ridendo e lasciandomi con i miei pensieri.

Era vero, come avevo potuto credere che ci fosse qualcosa tra di noi? Lui era andato a letto con quasi tutte le ragazze della scuola, forse io ero solo un'altra trofeo da aggiungere alla collezione, eppure avevamo condiviso tanto delle nostre vite.. io ero quasi tentata di dirgli cosa fosse successo in quella casa quando ero piccola.. ma era stato meglio così. Era meglio non dirlo a nessuno.

Tornai alla lezione, i giri di campo non erano per niente il mio forte ma lo sforzo fisico e la mancanza di ossigeno nei miei polmoni mi facevano per un attimo smettere di pensare.

«Penso che alla fine della lezione morirò..», dissi con Ashlee.

«Andiamo! Hai fatto solo due giri! Dobbiamo farne almeno sei», cercò invano di incoraggiarmi mentre mi saltellò vicino per non perdere il ritmo.

«Si, certo.. tu vai pure avanti, io ti raggiungo», le feci cenno con la mano di proseguire e lei continuò a correre senza di me. Proseguii con calma, fino a quando qualcuno non mi fece lo sgambetti e caddi faccia a terra sporcandomi i vestiti di terra e fango. Alzai la testa e vidi due piedi di fronte a me, tirai su lo sguardo e Stacy era lì a ripararmi dal sole.

«Sta lontana dal mio ragazzo..», disse avvicinandosi al mio orecchio, mi porse la mano e mi tiro su in piedi, «sta bene. È solo scivolata come un'idiota..», disse con la professoressa che ci stava guardando. Si mise a ridere insieme a Melanie e tornarono a correre.

Fidati di me, mi disse (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora