Aprii gli occhi sperando che il ricevimento fosse stato soltanto un mio sogno. Mi ero esposta e questo mi faceva sentire vulnerabile. Sul momento pensavo di essere stata coraggiosa ma ora.. ora mi sentivo solo stupida, avevo dato un altro pretesto per essere presa in giro.
Mi preparai per la scuola, anche se non avevo particolarmente voglia di andarci, poi scesi in cucina, i miei erano lì e quando notarono la mia presenza, si fermarono a guardarmi ed anche io con un punto interrogativo sulla fronte.«Tutto okay..?», chiesi non muovendomi e passando il mio sguardo da uno all'altro.
«Sei stata molto coraggiosa ieri sera», iniziò mia madre con un tono deciso. Quindi non era stato un sogno purtroppo..
«Se oggi succede qualcosa, qualsiasi cosa che ti da fastidio, se ti prendono in giro o altro. Diccelo», continuò mio padre, io annuii e mi sedetti a tavola, lui si avvicinò e mi bacio il capo, «la mia piccola leonessa..», sorrisi e fui contenta di avere il loro supporto. Lo abbracciai e mangiai un toast con la marmellata, insieme ad un frullato di banana, fragole e lamponi, doveva partire bene la mia giornata, con un po' di dolcezza.
Uscii di casa e a pochi metri di distanza da casa mia fui sorpresa di trovare Ashlee insieme a Bred ad aspettarmi.
«Ehi dolcezza!», esclamò Ash, io la guardai strano.
«Ciao..! Che ci fate qui?».
«Ma che domande! Facciamo la strada insieme, no?», mi rispose, «dai andiamo che sennò facciamo tardi!», mi prese per mano ed iniziammo a camminare, era da tanto che non percorrevano il tragitto verso scuola insieme, mi era mancato.
Quando arrivammo davanti scuola, però, un'altra persona mi stava aspettando..
«Megan, ciao, possiamo parlare?», Ryan si avvicinò a me, io guardai Ashlee un po' impaurita, avevo timore per le cose che avrebbe potuto dirmi, non volevo provasse pena per me o altro. Ma poi mi vennero in mente le parole di Stacy della sera prima..
Ashlee mimò un "coraggio!" con le labbra ed io lo seguii. Ci allontanammo da occhi indiscreti e trovammo un posticino isolato dove poter parlare. Io mi sedetti su un masso sotto ad un albero mentre lui rimase in piedi di fronte a me, era agitato, camminava avanti e indietro mentre si torturava il pollice con i denti.
«Quindi è così..», iniziò, «lui ti ha..», si fermò, neanche lui riusciva a dirlo, «se solo l'avessi saputo io.. l'aver menato ancora di più», prese il pacchetto di sigarette dalla tasca e se ne accese una. Suonò la campanella ma tutti e due non facemmo una piega, non mi importava di entrare a scuola, ero lì con lui, avrei potuto saltare un ora o anche tutta la giornata, «tu stai bene?», chiese guardandomi io annuii con la testa, «senti Megan, c'è una cosa che devo dirti.. mi dispiace per quello che ti ha detto Stacy ieri.. non avrebbe dovuto dirlo di fronte a tutti», quindi si voleva scusare per quello che aveva fatto la sua ragazza?
«Guarda che non importa che lo fai, non ti devi scusare per la tua ragazza. Io sto bene. Ho famiglia e amici che mi sostengono..», restai sulla difensiva.
«Lei non è la mia ragazza..», disse a voce bassa interrompendo il mio discorso, io lo guardai impietrita. Avevo sentito bene? «l'ho lasciata, ma non smetteva di chiedermi chi fosse la ragazza che mi aveva fatto perdere la testa e quando gliel'ho detto, lei non è riuscita a rimanere calma e ha urlato quello cose contro di te..», mi stavano tremando le gambe, «mi dispiace.. non sono riuscito a fermarla e non so come avesse queste informazioni su di te..», oh, io lo sapevo eccome, Melanie le doveva aver rivelato tutto ed ora era guerra.
«Cosa stai cercando di dirmi?», chiesi prendendo un po' di coraggio, ne avevo ritrovato parecchio in queste settimane e volevo mettere le cose in chiaro, «io non voglio essere un ripiego per te. Non voglio che stai con me per pietà o altro. Anche io ho dei sentimenti, non sarò uno zerbino per nessuno. Ho già vissuto brutte esperienze e non vorrei soffrire di nuovo. Quindi dimmelo se pensi che sarò una cosa passeggera, se poi alla fine tornerai con Stacy perché quello è il tuo futuro. Facoltà di legge e una famiglia con Stacy, anche i tuoi la pensano in questo modo quindi perché dovresti stare con una come me? Io non so cosa vorrò fare da grande, non ho ancora scelto un college! Ho un progetti per il mio futuro.. quindi perché vorresti una come me al tuo fianco?», buttai fuori tutto i miei pensieri e lui rimase un attimo interdetto m, forse ci stava pensando, stava veramente valutando le mie parole, il suo futuro con Stacy ed il college.
«Perché..», buttò la sigaretta a terra e la spense, si avvicinò a me e mi prese le mani intrecciando le sue dita con le mie, la sua vicinanza mi fece aumentare il ritmo dei battiti del cuore, mi spostò una ciocca di capelli svolazzante per il vento, dal viso, «perché tu mi piaci, Megan Teller-Boone..», lo guardai, quei splendidi occhi verdi stavano fissando i miei, ero imbarazzata, non avevo mai sostenuto lo sguardo con qualcuno così a lungo ma dopo un po' un senso di calma mi avvolse.
Sposto le sue mani per avvolgermi il viso ed iniziò ad avvicinarlo al suo. Le nostre labbra si toccarono ed in un secondo tutte le mie preoccupazioni svanirono. Sentii il mio stomaco sotto vuoto e delle farfalle svolazzarci allegramente dentro, tutto il mio corpo era al settimo cielo. Avvolsi le mie braccia intorno al suo busto, non avevo mai toccato un ragazzo in quel modo, potevo sentire il suo respiro affannoso attraverso le mie dita.Dopo un po' di baci a stampo, mi chiese il permesso con la lingua. Avevamo già sperimentato questo tipo di bacio ma era come se fosse il primo, le emozioni che provavo adesso erano molto più forti di prima. Mi aveva detto che gli piacevo, che aveva lasciato la sua ragazza per me, era un esperienza che non mi ero mai sognata di vivere.
Ci staccammo e lui rimase con la fronte attaccata alla mia, sorrise ed io ricambiai.
Ero felice, come non mai prima d'ora.
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Fidati di me, mi disse (completa)
Romance"Ero ancora bambina quando il fratello di mio padre mi stuprò. [..] "Fidati di me", mi diceva. [...]" Questa storia racconta la vita di Meghan Teller-Boone, troppo vissuta per alcuni, troppo breve per altri. Ora lei ha diciotto anni. Sono passati...