Sotto ai riflettori

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Era passata una settimana e mezzo dal compleanno di Ashlee.. non mi parlava da allora. Avevo provato a parlarle ma lei non ne voleva sapere di me. Si era avvicinata molto a Melanie e Stacy visto che stavano nel gruppo con Bred, con loro c'era anche Ryan. Nessuno di loro mi parlava e le siamesi, così avevo soprannominato Melanie e Stacy perché sembravano I due gatti siamesi di "Lilly e il vagabondo", godevano del mio isolamento.

In quei giorni però mi ero avvicinata con discrezione a Trevor e i gemelli, a pranzo mangiavamo insieme fuori in giardino, tipo picnic, lontano dalla scuola, parlavamo e scherzavamo insieme. Erano molto simpatici e mi distraevano un po' dal mio isolamento.
Rose invece non si faceva vedere, le avevamo chiesto più volte se voleva unirsi a noi ma faceva capire molto bene che non mi voleva tra i piedi.. io e Trevor avevamo deciso di rimanere solo amici quindi non capivo perché ce l'avesse ancora con me..

Era proprio uno di quei giorni dove avevo pranzato in giardino con Trevor, Fred e Waite, era una giornata soleggiata e non faceva per niente freddo. Suonò la campanella e rientrammo a scuola, passai un'altra ora in silenzio, Ashlee aveva deciso di cambiare banco e lasciare vuoto quello di fianco a me.
Qualche volta la guardavo ma lei faceva la sostenuta, l'avevo davvero ferita..
La prof mi fece una domanda ma io ero distratta, non riuscii a rispondere e i miei compagni si rimesso a ridere. Non ero abituata a non avere la risposta pronta. Ma la campanella mi salvò e tutti si alzarono, il caos distrasse da me.

Uscii anche io, camminai nel corridoio con lo sguardo basso, non volevo incrociare gli occhi di nessuno in quel momento. Poi arrivai davanti al mio armadietto ma qualcosa attirò la mia attenzione.. c'era una foto stampata attaccata sull'anta di esso, come in quelle di tutti gli altri, era un po' sfuocata ma si vedeva che ritraeva una ragazza ed un ragazzo in un letto, lei era nuda, si poteva vedere metà del suo corpo, dal petto in sù. Il ragazzo aveva la testa fra le sue gambe, capelli ricci e scuri anch'esso nudo, di lui si vedono solo quelli quindi non e riconoscibile ma lei.. all'inizio non riconobbi la ragazza nella foto ma poi..
Ero io.
Spalancai gli occhi mentre sentii addosso quelli degli studenti intorno a me. Iniziai a tremare, chi cavolo poteva aver fatto una cosa del genere? Riuscivo soltanto a fissare quella foto mentre sentivo le risate e i commenti dei ragazzi intorno a me.

«Megan..», sentii una voce familiare alla mia destra, mi girai e vidi Ashlee con una espressione preoccupata. Tentò a porgermi una mano ma io scappai tra la folla che mi indicava e che rideva di me. Mi nascosi in un bagno mentre le lacrime iniziarono a scendere sul viso, quelle foto erano tappezzate ovunque, in tutti gli armadietti del mio corridoio, andai verso il lavandino e mi sciacquai la faccia.
Non potevo credere che qualcuno avesse potuto fare una cosa così.. sicuramente c'era lo zampino delle vipere, avevano modificato una foto mettendo il mio volto in quel corpo.. entrai in un bagno e chiusi la porta, alzai lo sguardo ed erano appese anche lì, la presi ed inizialmente la volli strappare in mille pezzi ma poi.. riconobbi il luogo, era tutto bianco.. il letto, i mobili, le pareti e i pavimenti.. era la casa sul lago. Non era un fotomontaggio, ero realmente io in quella stanza e se quella ero io il ragazzo doveva essere Trevor.
Era stato lui a fare la foto? Che gran figlio di... ma perché avrebbe dovuto? Cosa ci avrebbe guadagnato? Era d'accordo con qualcuno? Sembrava essere mio amico in questi giorni perché farmi questo? Per vendetta? Perché gli avevo detto che eravamo solo amici?
Vendetta.. certo.
In quella casa c'erano anche i gemelli e Rose. L'unica che avrebbe potuto fare quelle foto era lei. Non penso che hai gemelli fregasse qualcosa di noi, l'unica che mi aveva detto chiaramente di lasciar perde Trevor sennò ci sarebbe state conseguenze era Rose.. strappai la foto e la buttai nel cesso anche se quella era solo una delle milioni che erano attaccate fuori.
Sentii qualcuno entrare nel bagno e andare verso i lavandini, aprii l'acqua e si lavò le mani. Volevo aspettare che uscisse ma continuò a stare lì dai lavandini, così uscii io.

Rose era li di fronte a me a braccia incrociate appoggiata al lavello come se mi aspettasse. Appena mi vide un sorriso apparve sul suo viso.

«Sapevo che eri qui..», mi disse, io mi asciugai le lacrime in fretta anche se ero ancora molto scossa, «sei venuta molto bene in foto. Quell'aria selvaggia ti si addice», dissi giocherellando con i capelli.

«Perché l'hai fatto? Che bisogno c'era di sputtanarmi davanti a tutta la scuola?!», dissi iniziando ad incazzarmi.

«Vedi Megan, io ti avevo avvertito. Ma tu non mi hai dato retta. Hai voluto fare di testa tua e queste sono le conseguenze..», iniziò ad avanzare verso di me ed io indietreggiai, d'un tratto mi afferrò per i capelli e mi fece sedere per terra, «come credi che mi sia sentita io quando ho visto Trevor tra le tue luride gambe?  Preferisce scopare con una sgualdrina come te piuttosto che con me! Quindi ho deciso di mostrare a tutti quanto fossi schifosa.. prima tuo zio e ora Trevor.. mi fai solo schifo..», mi strattonò i capelli e si avvicinò alla mia faccia, «vediamo se ora mi capisci. Stai lontana di Trevor o succederà anche peggio», mi buttò indietro la testa mentre io avevo il viso pieno di lacrime. Andò verso la porta e prima di uscire si girò, «Ah, azzardati a dirlo a qualcuno e io publicherò altre foto della "docile ragazzina indifesa che non ha mai fatto nulla di male nella sua vita", ci siamo intese?», annuii con il capo e lei uscì dal bagno.

Ripresi a respirare, non potevo credere che stesse succedendo tutto questo.. prima ero una emarginata per la questione con mio zio, ora invece ero diventata la sgualdrina della scuola solo per una notte di piacere.. sapevo che non avrei dovuto farlo, dovevo dare ascolto alle vocine nella mia testa che invece avevo deciso di ignorare. Se non fosse stato per la mia stupida convizione di voler essere normale, di voler essere per una volta la ragazza "figa" della scuola, di frequentare gente decisamente non alla mia portata, ora avrei potuto continuare una vita tranquilla, mi sarei ricordata del compleanno di Ashlee e tutto questo non sarebbe accaduto.
Le ragazze, quando si sentono minacciate, posso essere davvero crudeli. Ed io ne avevo avuto la prova..

Fidati di me, mi disse (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora