Nella tana dei lupi

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«Allora non gli hai dato buca?», mi chiese Ashlee sorseggiando il suo caffè, io la guardai male, «dico solo che potevi benissimo non andarci e mandargli un messaggio scrivendogli che non lo volevi più seguire e invece..».

«Non mi sembrava carino, tutto qui. Poi non ho il suo numero..».

«Non hai nemmeno il suo numero? Vedi se lo avessi avuto al posto di andarlo a cercare per tutta la scuola avresti semplicemente potuto mandargli un messaggio con scritto: dove sei? E lui: in piscina, e tu: ti raggiungo? E lui: no, no, arrivo io; così non avresti scoperto il loro segreto e non saresti ricattata da Melanie!», disse tutto d'un fiato.

«Shh! Vuoi dirlo a voce un po' più alta?», dissi mettendole una mano sulla bocca, eravamo in un bar con altri studenti della nostra scuola, non sarebbe stato furbo rivelare tutto in quel covo di lupi.

«Dovresti chiedergli il numero. Per le emergenze», mi informò dando un altro sorso al suo caffè, «e poi passamelo grazie..», disse facendo finta di niente, la spinsi via delicatamente mettendomi a ridere e sorrise anche lei, quant'era stupida. Non le avrei mai dato il numero di Ryan, non volevo che lei diventasse un'altra delle sue prede. Era troppo intelligente per lui.
Finito il caffè ci alzammo ed ognuno per la sua strada, anche se abitavamo vicine, lei decise di fermarsi un attimo in libreria mentre io tornai verso casa.
Era una giornata soleggiata, decisi di passare dal parco e passeggiare un po' in mezzo alla natura. Non mi capita spesso, essendo sempre di fretta, ma visto che, miracolosamente, per il giorno dopo non avevamo compiti, potevo passare un pomeriggio tranquillo.
Passai di fianco al chioschetto dei gelati artigianali situato in mezzo al parco e me ne comprai uno. Me lo gustai su una panchina quando da lontano vidi Ryan ed un suo amico camminare nella mia direzione.
Cavolo. Non volevo farmi vedere, era il mio pomeriggio tranquillo, ero sporca di gelato in viso, e avevo la gonna fino al ginocchio, non mi aveva mai visto in gonna, a scuola portavo sempre i jeans. Mi nascosi dietro un cespuglio nella speranza che non mi avessero visto. Ma che problemi mi stavo facendo?

«Cavolo, buona questa roba», disse il suo amico, Bred, mi pare che si chiami. Notai che in mano avevano una sigaretta corretta.

«Ne avrò bisogno.. la madre di Stacy è fuori, nella casa in campagna», lo informò Ryan.

«Ah si? Allora io dovrei fregare un po' di viagra a mio padre..», disse in tono scherzoso Bred, «oppure l'antidepressivo di mia madre? Ryan stai per scoparti Stacy ma hai l'aria di uno che sta per andare al patibolo».

«No sto bene!».

«Allora qual'e il problema? Tu e Stacy state insieme da una vita, che cosa ti frulla per la testa?», iniziai a sentirli, si stavano allontanando, uscii dal mio nascondiglio ed iniziai a seguirli da lontano, non sapevo nemmeno io perché lo stesso facendo, ero ridicola.

«Hai mai la sensazione che la tua vita fosse già pianificata? Tutto quello che fai, che dici, non cambierà nulla perché tanto il tuo destino è già scritto», wow, stava aprendo il suo cuore a Bred? L'idiota della squadra di nuoto? Incredibile, non aveva proprio nessuno con cui parlare..

«Amico, non so te, ma io il mio destino me lo scrivo da solo. Ed è quello che farai anche tu, stasera, alla festa di Melanie con Stacy.. ci darai dentro tutta la notte. Tutta la notte, bello», vidi Bred alzare la mano per battere il cinque a Ryan.

«Già.. tutta la notte..», disse sconfortato.

«Scrivi questo sul tuo quaderno del destino», lo derise Bred. Mi allontanai per non farmi scoprire e per non essere ancora più patetica. Perché avevo origliato la loro conversazione? Che cosa avevo ottenuto in cambio? Informazioni m, certo, su quando avrebbe fatto sesso con Stacy, che grande notizia..
Tornai sui miei passi ed andai a casa, appena arrivata mi sistemai in camera, e mi misi a leggere un libro fino a quando fui interroga da una chiamata di Ashlee.
-Sai che stasera c'è la festa più importante dell'universo?! Hai già deciso cosa metterti?
-No, ovviamente. Di qualsiasi cosa si tratti, io passo.
-No! Non puoi passare! Devi esserci! Ci saranno tutti quelli più importanti della scuola.
-Ecco hai già detto tutto da sola. Io non sono importante..
-Ma si che lo sei! Per me!- si mise a ridere tentando di convincermi -ci sarà anche Ryan..
-Lo so..
-Lo sai? Te l'ha detto lui? Ti ha invitata?!
-No, calmati. L'ho sentito parlare, per caso, con il suo amico Bred.
-Dai vieni a farmi compagnia! Non puoi lasciarmi andare da sola! Stiamo un po', vediamo come va e al massimo se non resistiamo andiamo via. Facile. Dai non farti pregare!

Ci stavo pensando? Davvero ci stavo pensando? In fondo era solo una sera.. ci sarebbe stato anche Ryan.. sì, giusto, a letto con Stacy.. Dio me ne sarei sicuramente pentita..

-Okay..- dissi fra le sue suppliche.
-Cosa?
-Si mi hai sentito.. a che ora?

-

22:32, l'orario perfetto per una festa. Non capivo ancora come il mio cervello si fosse collegato per far uscire un "okay" dalle mie labbra. Ridicolo. Bacato. Stupido cervello.
Dopo la nostra chiamata Ashlee mi aveva detto di correre a casa sua per prepararci, mi aveva vestita, truccata e pettinata lei, infatti non sembravo nemmeno io. Indossavo un vestito nero, almeno il colore ero riuscita a sceglierlo, lungo fino a sopra al ginocchio, senza spalline e con una gonna di tulle e stivaletti con tacco, tattici per chi non ci sa camminare. Mi aveva fatto i boccoli nei miei lunghi capelli neri, e mi aveva fatto un trucco leggero, le avevo detto che non volevo mi si sbavasse durante la serata visto che non mi truccavo quasi mai.
Uscimmo dalla macchina ed entrammo a casa di Melanie, ovviamente una villa grande e pomposa proprio come lei, appena entrammo, però, non fummo accolte molto amichevolmente, o meglio, io. Tutti gli sguardi erano su di me, mi stavano fissando come se si chiedessero cosa ci facessi lì, c'erano i più fighi della scuola ed io, come avevo detto ad Ashlee, non lo ero affatto. Melanie, sulle scale insieme al gruppetto delle sue amiche, mi sbranarono con gli occhi, pronte ad uccidere. Ero entrata nella tana dei lupi, e non gli era piaciuto affatto.

Fidati di me, mi disse (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora