Matrimonio

984 75 10
                                    

«Chi cacchio è che si sposa a luglio? Quando anche il gatto dei vicini ti si appiccica alle gambe da quanto sono sudate? Ovviamente Stacy. Per far vedere a tutti quanto lei sia perfetta in quel vestito da sposa e che il suo corpo non si azzarderà nemmeno a far evacuare un po' d'acqua da quei pori perfetti!», okay, ero un po' agitata.. ma come biasimarmi? Dovevo addirittura fare la cavolo di damigella! Volevo morire. Letteralmente. Un fulmine a ciel sereno poteva colpirmi. In quel istante.

«Meg calmati! Vedrai che tanto al ricevimento avranno sparato i condizionatori a palla. Nemmeno tu suderai», disse Ashlee mettendosi a ridere.
Ero agitata. Nessun sapeva del mio piano con Melanie, era troppo umiliante persino da dire ad Ashlee, mi ero alleata con lei, cosa mi era passato per la testa? Come potevo fidarmi della ragazza che mi aveva umiliato più volte di fronte a tutti?

Era passato un mese dal secondo umile ricevimento che avevano fatto a casa loro al quale io, ovviamente, non avevo partecipato. Ma proprio a quel ricevimento Melanie aveva pensato che fosse stata un'ottima idea farmi fare da damigella al loro matrimonio.. mi ero andata a cacciare in un enorme casino.. in più non sapevo nulla del suo piano.
Delle sue nove damigelle, già, nove perché "non si poteva escludere nessuno", e ci doveva essere per forza una decima, perché "i numeri dispari sono di mal auspicio", a quanto diceva Stacy, quindi avevano deciso di umiliarmi ulteriormente e scegliere me, giusto per essere in prima fila a guardare mentre Ryan dichiara eterno amore a Stacy..

Io ed Ash eravamo proprio nella stanza affianco a quella di Stacy e Melanie, al suo matrimonio, -"the big day"- nella casa bianca dei Wieth, avevano allestito tutto il giardino sul retro per questo fantastico evento.
Noi ci stavamo preparando da ore ormai ed io ero esausta.

«Mi fanno schifo i matrimoni! Mi fa schifo il vestito, i capelli, il trucco! Mi fa schifo il luogo, la cavolo di casa bianca dei Wieth e i Wie..».

«Tesoro, come procede con il vestito?», mia madre entrò nella stanza, interrompendo il mio discorso elogiativo sulla famiglia Wieth..
Stavo cercando di indossarlo da un'ora ma era ovvio che quella stronza di Stacy l'aveva fatto fare di una o due taglie in meno per farmi sembrare una salsiccia! Solo una parola avevo per lei..

«'fanculo!», imprecai, avevo strappato il vestito nel tentativo invano di farlo salire dalla gambe. Mia madre alzò le sopracciglia sconvolta dal mio linguaggio inappropriato, «perfetto. Ora non posso più indossarlo. Che peccato, tornerò a casa..», me lo sfilai frettolosamente e lo buttai a terra. La forma era orribile, sembravo un mega bignè lucido, imbottito al pistacchio perché quello era l'orribile colore che aveva scelto per me. Nemmeno mi piacevano i pistacchi!

«Questo è fuori discussione. Devi partecipare, sarà il matrimonio del secolo e tu sei una delle damigelle», cercò di convincermi, come sé quelle parole potessero farlo Non me ne fregava proprio nulla di questo matrimonio o di essere la perfetta damigella ultima della fila. Guardai Ashlee che aveva indossato il suo, le calzava a pennello, era giallo confetto, intonato alla sua pelle, era a tubino con la gonna a strascico in tulle, scollato, con le spalle coperte da un velo di stoffa.

«Perché il suo è perfetto e il mio è quel orrore?», chiesi al mondo lamentandomi, mia madre cercò di rimediare al danno ma ormai era già fatto. Uscì per vedere se riusciva a trovare qualcos'altro e poco dopo sentimmo bussare, Ashlee andò ad aprire.

«Dov'è?», chiese scorbutica Melanie entrando in stanza senza essere invitata. Appena la vidi cercai invano di coprirmi le gambe, non volevo vedesse le cicatrici ma ormai le stava fissando per poi distogliere lo sguardo come se nulla fosse, «tieni. Indossa questo», disse buttandomi addosso un vestito.

«Dov'è l'hai preso?», chiese Ash.

«La cugina di Stacy, una delle damigelle, si è sentita male. Non ha retto la pressione. E voilà, un vestito per te. Indossalo e uscite. Sta per iniziare», detto questo, uscì velocemente dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.

Fidati di me, mi disse (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora