Stavo girovagando per la città, era notte, non sapevo l'orario ma non mi importava granché.
Ero scappata dalla festa e mi ero ritrovata davanti ad un discount.
Avevo gli occhi rossi, sia per le lacrime che per l'alcool che stava ancora bruciando dentro di me. O forse era solo rabbia.
Entrai cercando di non guardare nessuno, non volevo che occhi indiscreti notassero in che stato fossi.. volevo solo comprare qualcosa da mangiare, qualcosa di dolce come la cioccolata che mi avrebbe fatto stare un po' meglio, anche se me ne sarebbe servita parecchia, in qualche modo dovevo riempire quel vuoto nello stomaco che mi stava corrodendo.
Ed invece mi ritrovai nella corsia dei liquori.
Guardai quanti soldi avevo nella tasca della giacca per calcolare cosa potermi comprare.
Non me ne fregava più di niente. Volevo solo ubriacarmi fino a che non mi sarei scordata tutto. Optai per la vodka liscia.
Ne presi una dallo scaffale ed andai dal negoziante, dovetti sborsare un altro centone riuscendo così a corromperlo, dato che non voleva vendermela poiché ero minorenne.Uscii ed iniziai a berla vagando per le vie di Chicago, era tarda notte, le strade erano illuminate ma non passava quasi nessuno se non dei ragazzi che, come me, avevano partecipato a delle feste e stavano rientrando ubriachi. Però io non stavo andando a casa.
Passeggiai in un parco, esso era illuminato solo da lampioni tipo stile Harry Potter, stava aspettando soltanto Silente che me le spegnesse, mi davano fastidio agli occhi.
Mi ritrovai su un ponte molto grande sopra ad un fiume, questi lampioni antichi gli davano un aspetto suggestivo, o erano i miei occhi che iniziavano a fare cilecca.
Andai vicino al parapetto e guardai di sotto, l'acqua doveva essere gelida, era di un nero profondo, scuro, tetro, la luce della luna rifletteva sulle piccole onde provocate dal vento e dalla corrente, facendole brillare.
Sorrisi mentre appoggiai il mento sulla fredda pietra di esso, ed un pensiero mi balenò per la testa: cosa succederebbe se mi buttassi di sotto?«Megan», mi sentii chiamare, quella voce scacciò i brutti pensieri nella mia testa, mi girai ed appena riconobbi la figura sfuocata di fronte a me, alzai gli occhi al cielo, "che cavolo ci fa qui??", mi domandai, era veramente l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.. «cosa fai lì sopra?», chiese perplessa, guardai in basso e notai che ero in piedi sul bordo in pietra del ponte. Non mi ricordavo di essere salita..
«Fantastico! L'ultima persona che volevo vedere..», dissi masticandomi un po' le parole e sbuffando.
«Sei ubriaca?», mi chiese miss intelligenza, Melanie. ultimamente sembrava come il prezzemolo, ne la ritrovavo da tutte le parti ed ero stanca della sua faccia perfetta.
«Caspita! Non ti facevo così perspicace! Sei riuscita a collegare una ragazza con una bottiglia di vodka in mano alla ubriachezza.. din-din-din! Abbiamo una vincitrice!», quasi gridai per poi mettermi a ridere, anche se non era poi così divertente, mentre lei mi guardava stranita. Mi girai e camminai sopra al cornicione, barcollando, mentre notai, con la coda dell'occhio, che Melanie mi seguiva.
«Megan non fare l'idiota. Scendi da lì.. potresti farti male», mi informò, come se non lo sapessi..
«Tanto a chi importerebbe?», dissi fermandomi a guardarla, aggrappandomi ad un palo poco distante da me, «sono un disastro! Non so che fare della mia vita, non so chi sono o cosa vorrei diventare, non fregherebbe a nessuno se ora sparissi dalla circolazione.. e poi l'hai detto tu, no? Sono un mostro», a dire quelle parole mi si formò un groppo in gola.
«Smetti di fare la bambina frignona e scendi. Ci sono persone che si interessano, io mi sto interessando», disse quasi scocciata della situazione, aggrottai le sopracciglia.
«Certo, come no! Lo dici solo perché è comodo in questa situazione, ma in realtà non sono nulla per te, come per tutti gli altri! Tu mi vorresti morta!», urlai, ero fuori di me mentre la guardavo, perché era qui? Perché mi stava parlando e stava cercando di "aiutarmi"? Poteva benissimo fregarsene di me, come aveva sempre fatto.. feci un altro sorso buttando la testa all'indietro, persi per un secondo l'equilibrio e mi aggrappai al pelo con la mano libera al lampione, «wo.. sarebbe stato un bel tuffo..», commentai sorridendo poi vidi la avvicinarsi, «resta dove sei..», la minacciai, era tesa ma cercava di rimanere calma anche se potevo vedere che non lo era affatto, mi tese una mano nell'intento di farmela afferrare. Erano tutti sintomi di preoccupazione. Mi chiedevo come mai si preoccupasse per me.
«Ma cosa dici! Megan scendi da lì subito..!», disse alzando un po' il tono della voce avvicinandosi ulteriormente.
«Se scendo nulla si aggiusterà. La mia vita sarà uguale a prima. Io sono per il novanta per cento.. rotta. Il mio passato si aggrappa al mio cuore, stringendolo più forte che mai cercando di farmi morire. Continuo a lottare e a lottare, ma la verità è che gli altri non hanno bisogno di me, non come io ho bisogno di loro. E sono stanca di combattere.. sarò sempre la sfigata della scuola, quella che è stata stuprata dallo zio quando aveva dieci anni, quella che tutti prendono in giro, quella che nessuno vuole.. io sono già morta, da tempo, mi sento sempre più vuota ogni giorno che passa, quando mi guardò allo specchio odio quello che vedo.. Ma se mi butto.. tutto questo dolore svanirà per sempre», dissi con voce rotta lanciandole addosso il mio dolore, delle lacrime scesero sul mio viso ormai rosso dall'alcool e dal freddo.
«Megan. No. Non ci devi nemmeno pensare. E non pensi alla tua famiglia? Ai tuoi amici? Loro.. loro sarebbero distrutti se te ne andassi.. scendi da lì, per favore.. fidati di me, andrà tutto bene», "fidati di me", mi disse, proprio come mi diceva Ivan.. ma come potevo fidarmi di una ragazza che mi aveva torturato fino a quel momento? Che aveva costruito un piano con Ryan, facendomi innamorare di lui, facendomi fidare di lui, quando in realtà mi stavano solo prendendo in giro.. era soltanto una vendetta per loro. Si erano divertiti a torturarmi.
«Perché dovrei? Sei l'ultima persona di cui mi fido. Sei cattiva, stronza, mi hai sempre trattato di merda e non so nemmeno per quale motivo! Perché ce l'hai con me? Che cosa cazzo ti ho fatto di male?!», le urlai contro fregandomene di chi lei fosse, notai, però, che i suoi occhi iniziarono a diventare lucidi.
«Mi hai tolto l'unica persona che io abbia mai amato!», disse all'improvviso. Spalancai gli occhi incredula, una lacrima scese sul suo viso la quale si asciugò immediatamente, «avevamo una relazione prima che arrivassi tu e poi.. è finito tutto. Lui si è innamorato di te ed io ci stavo talmente male.. volevo solo che mi notasse, che ti mollasse per riavere quello che avevamo prima. Tu sei così spontanea, riesci a far uscire la tua personalità, non indossi maschere, mentre io ci riuscivo solo con lui.. Ero anche quasi riuscita ad allontanarlo da Stacy ma poi lui si è innamorato di te rovinando tutto..», a quelle parole rimasi impietrita, era innamorata di Ryan? Pensavo che la loro fosse una relazione da niente, e soprattutto, non credevo che lei potesse provare sentimenti, «mi dispiace, okay? Di aver cercato in tutti i modi di allontanarlo da te. Ora scendi per favore..», si avvicinò cercando di prendermi la mano, mi staccai dal palo per raggiungerla ma dietro di lei vidi un'altra figura.
«Ryan..?», lo guardai con gli occhi pieni di lacrime, il ragazzo che mi aveva fatto completamente perdere la testa, che mi aveva fatto provare quelle miriadi di emozioni in un solo anno, era in piedi davanti a me.
Lo odiavo.
Odiavo quello che mi aveva fatto.
Come poteva avermi mentito? Dopo tutto quello che avevamo passato insieme..
Però.. allo stesso tempo, vedendo quei occhi fissi nei miei, non potevo non amarlo.
Volevo dirgli tutto quello che provavo, dall'inizio alla fine della nostra relazione, volevo chiedergli perché avesse fatto un accordo simile con una vipera del genere, e dirgli quello che mi aveva appena detto Melanie, facendomi intendere che lui si era davvero innamorato di me..
ma non ebbi il tempo di dire altro.
Gli sorrisi cercando di avanzare verso di lui restando in piedi senza reggermi al palo, ma misi male un piede ed un pezzo di pietra del parapetto, sotto di esso, si spezzò.«Megan!», sentii la sua voce, quella di cui ero innamorata, rimbombarmi nelle orecchie.
Vidi il viso preoccupato di Ryan e Melanie allontanarsi sempre di più, l'aria gelida e pungente picchiava contro il mio.. stavo precipitando. Cadevo nel vuoto.Sentii le onde, che poco prima vedevo brillare, infrangersi dolorosamente contro la mia schiena. In poco tempo mi mancò il respiro, mi agitavo, non riuscendo a risalire, le alghe e la melma mi tenevano sul fondo.
Così, in quelle acque profonde che mi stavano riempendo i polmoni, non potei oppormi.
Stavo affogando.
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Fidati di me, mi disse (completa)
Romance"Ero ancora bambina quando il fratello di mio padre mi stuprò. [..] "Fidati di me", mi diceva. [...]" Questa storia racconta la vita di Meghan Teller-Boone, troppo vissuta per alcuni, troppo breve per altri. Ora lei ha diciotto anni. Sono passati...