Capitolo cinquantatre

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Destiny

Non ho la più pallida idea di come sia riuscita ad arrivare in ospedale per il turno mattutino dopo la conversazione avuta con Ryan. Mi ha destabilizzata a tal punto che ho quasi sbagliato a somministrare i farmaci al paziente sotto cura. Me ne sono accorta appena in tempo e, mortificata, ho lasciato detto all'infermiera quali fossero quelli corretti e se potesse pensarci lei. «Se non indossassi il camice medico, ti scambierei per una malata terminale.» Kate mi prende a braccetto, uguagliando il suo passo al mio. Mi sforzo di sorridere ma fallisco miseramente. «Cos'è successo?» Kate mi guarda con evidente preoccupazione. «Ryan.» Infittisce lo sguardo. «Bionda, mora o rossa?» Scuoto la testa. «Mi... mi ha chiesto il divorzio.» Sento il cuore stringersi. Dirlo ad alta voce fa ancora più male. «Riformulo... biondo, moro o rosso?» Nonostante senta gli occhi lucidi, abbozzo un piccolo sorriso. «Non ha cambiamento orientamento sessuale, Kate.» «Tu credi? L'unica motivazione per cui ti lascerei se fossi un uomo è questa.» «Non è l'unica a quanto pare. Crede che l'abbia tradito con Chase.»
«E lo hai fatto?» «No.» «Allora è gay davvero.» «Kate!» La riprendo, notando che la nostra conversazione sta attirando occhiate indesiderate. Kate scrolla le spalle. «Le cose sono due tesoro: o è impazzito o sta cercando una scusa per lasciarti. Io ipotizzo la prima.» Abbasso lo sguardo sulla fede che porto al dito e che Ryan non ha più voluto indossare. «Non si fida più di me.» «E ne ha motivo?» Indaga. «No, ma aver baciato Jared gli fa dubitare di qualsiasi cosa dica.» Kate sussulta. «Hai baciato il nostro capo?» Squittisce e solo in quel momento mi ricordo di non averglielo raccontato. «Quand'è successo?» «In Canada.» «E me lo dici solo adesso?» «Mi dispiace Kate ma ho avuto talmente tante di quelle cose a cui pensare che mi è passato di mente. Sono una pessima amica, lo so.» Capirei se mi desse le spalle e se ne andasse. «Non possiamo parlare di questo a stomaco vuoto. Vai nel mio ufficio, io prendo qualcosa da mangiare.» dice invece, spintonandomi con l'intento di farmi muovere. Dieci minuti dopo sono seduta davanti alla sua scrivania con un pacco di patatine che non ho intenzione di aprire sotto gli occhi. «Iniziamo con una domanda semplice. Jared bacia male?» «Kate!» Siamo solo noi due nella stanza, ma arrossisco comunque. «Tesoro, capisco tutto ma quell'uomo è il sogno proibito di tutte le dottoresse di quest'ospedale.» «Non so dirtelo.» L'unica cosa che ricordo di quel bacio sono state le spiacevoli conseguenze.
«No?» «Mentre accadeva stavo pensando a Ryan.» «Touché. Ryan questo lo sa?» Annuisco. «Perfetto, andiamo avanti. Per quale assurdo motivo crede che sia stata anche con Chase?» «She dici anche sembra che sia andata a letto con Jared e non è successo. «Ma avresti voluto?» «Qual era la domanda, Kate?» Non voglio perdere tempo con assurdità simili. «Giusto, scusami. Naturale che tu non ci abbia pensato, non sei me. Allora... ecco, ce l'ho. Perché crede sia stata con Chase?»
«Ha letto un messaggio in cui gli si chiedeva come fosse stato venire a letto con me ed ha contattato il suo avvocato.» «Un messaggio? Ryan vuole mollarti per un messaggio che ha letto?» Alzo le spalle. «Fa uso di sostanze stupefacenti per caso?» Sembra una comica piuttosto che una semplice conversazione tra amiche. «No, Kate. Odia quella roba.» «Hai sentito Chase recentemente? domanda, cambiando discorso. «Ho provato a chiamarlo e a mandargli messaggi ma ha il telefono staccato.»
«Piove sul bagnato.» Annuisco, abituata. «Hai intenzione di firmarglieli?» domanda Kate apprensiva. Se mi avesse posto questa domanda questa mattina le avrei risposto categoricamente di no. Adesso invece non saprei cosa dirle. «Non lo so, Kate. Non posso costringerlo a stare con me se non mi vuole.»
«Non può chiederti il divorzio se ti ama.» «Non posso stare con una persona che non si fida di me, Kate.»
«Quindi li firmerai?» «Se li firmo, non posso ottenere la custodia di Dawson.» E Dio solo sa quanto voglia prendermene cura personalmente. «Sei in un bel casino, dolcezza.» «Non ricordarmelo.» Qualcuno bussa alla porta. Una dottoressa con lo stesso camice di Kate chiede se è libera per un consulto. Mi guarda ed io annuisco, alzandomi. «Troveremo una soluzione, tesoro.» Mi sorride e per un attimo le credo.
«Sei una buona amica, Kate.» La ringrazio, accompagnandola in corridoio.
«Dovresti vedermi come nemica, tesoro.» Mi fa l'occhiolino ed io le sorrido, prendendo la direzione opposta che prende lei. Torno dal paziente che ho lasciato nelle mani dell'infermiera e le chiedo ulteriormente scusa per averle dato istruzioni sbagliate in precedenza. Mi sorride e fa cenno di non preoccuparsi. Controllo la cartella clinica che mi porge ed inserisco le informazioni inerenti all'attuale ciclo di chemioterapia che sta effettuando. I risultati delle precedenti sono ottimali e, se procediamo di questo passo, potrà tornare a casa prima che inizi il nuovo anno. «Dottoressa Johnson?» Le iridi azzurre di Jared entrano nel mio campo visivo quando sollevo lo sguardo dai termini medici scritti in corsivo. «Posso rubarle un momento?» Annuisco e lo seguo fuori. La tenuta casual che indossa mi da' l'idea che sia appena arrivato. «Hai pensato alle mie parole?» domanda, passando ad un tono informale. «Sinceramente ho avuto altro a cui pensare. «So che è un momento difficile per te, ma voglio che tu sappia che puoi fare affidamento su di me qualunque cosa ti serva.» È carino che me lo chieda, ma perché me lo sta domandando? «Cosa, scusami? Jared mi guarda con tenerezza. «Non lo sai? È su tutte le pagine web.» «Non sono stata molto connessa. Cosa dicono?» Mi mostra l'articolo online e a me si mozza fiato quando leggo le righe che lo compongono. Una fonte vicinissima alla coppia più discussa del momento - allegata c'è una foto che ritra me e Ryan insieme - ha diffuso la voce che i coniugi Smith stiano avendo una crisi e che sono prossimi alla separazione coniugale. «Ed è così?» Jared mi osserva, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è chi possa esser stato. Nessun nome spicca però tra gli altri.
«Non ho idea di come funzionano queste cose, ma se tu ed i piccoli avete bisogno di un posto dove stare potete venire da me. Casa mia è sempre aperta per te.» aggiunge, ma la sua voce arriva lontana alle mie orecchie. «Scusami.» Lo pianto in asso senza neanche prendere in considerazione la sua proposta. L'unica cosa che voglio adesso è capire chi sia stato a mettere in giro quella voce e a quale scopo.

Pagina ufficiale della storia💖

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