Capitolo quarantadue

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Ryan

Sono talmente incazzato con me stesso che sulla via del ritorno quasi sbando ed esco fuoristrada. Vuoi che crescano senza un padre? È questo che vuoi? Le parole di Destiny risuonano nella mia testa tanto da causarmi mal di testa. No, cazzo. Voglio vederli crescere, far parte della loro vita, amarli più di quanto mio padre abbia fatto con me, dar loro la possibilità di vivere l'infanzia che a me è stata negata. So che non mi vuoi attorno, ma non si tratta solo di me. "Non ti voglio attorno." Io che neanche quando mi fai incazzare riesco a stare lontano da te? Ti voglio attorno, addosso, affianco. Ti voglio nella mia vita, ma come faccio se alla fine la mia vita non sei che te?
Non sarei dovuto venire. No, non sarei mai dovuto andarmene.
Colpisco il volante con entrambe le mani e mi do' del coglione da solo.
Mi ama e non riesce a stare senza di me. La amo e non riesco a tornare da lei. Bel casino.
Torno da Luke immerso nel silenzio più totale ma con i pensieri che fanno più rumore del silenzio che ho adesso nel cuore. Infilo le chiavi nella serratura di casa di Luke che si spalanca sotto il mio tocco. Sono le tre di mattina e la luce della sua camera è ancora accesa. «Sei ancora sveglio?» Ha indosso gli stessi vestiti con cui l'ho lasciato nel pomeriggio e la televisione accesa. «Conoscendoti, avresti avuto bisogno di un amico che ti parasse il culo se le cose con Jared si fossero messe male.» Solo in quel momento noto le chiavi della macchina ed il telefono acceso a portata di mano. Sorrido. «Gli ho solo dato una lezione.»
«Che equivale a?» «Labbro spaccato, naso rotto ed occhio nero?» «Ci sei andato leggero.» Ironizza. «Poteva non ricambiare il bacio di Destiny.» replico, scrollando le spalle.
«Sei stato da lei?» «Che ne sai?» «Ti si sono illuminati gli occhi quando hai pronunciato il suo nome.» Alzo gli occhi al cielo. «Piantala con queste cazzate, Luke.» «Piantala tu di nascondere che la rivuoi indietro.» Mi tolgo le scarpe e mi siedo sul letto. Non ho la minima intenzione di intraprendere questa conversazione a quest'ora. Ho la testa che mi esplode, la vista leggermente annebbiata e le nocche ancora rosse. «Cosa ti ha detto?» «Dormi, Luke.» «È una mia impressione o sei rilassato? Te la sei scopata?» Gli tiro un cuscino in faccia. «E non mi dici niente?» «Cercati un porno se vuoi i dettagli.» «Coglione, non intendevo quello. Esserci andato a letto ha cambiato qualcosa?» Non rispondo subito e lui mi lancia il cuscino. «Allora?»  «Sì, Luke le ha cambiate. Le cambia sempre.» «Quindi torni da lei?» «Torno da Emily ed Harry.» lo correggo. «E non è la stessa cosa?» Ha un'espressione confusa stampata in faccia. «L'unico motivo per cui torno sono i piccoli. Non voglio far passare loro l'inferno che ho passato io.»
«E Destiny?» «Destiny cosa, Luke?» Non credi di ferirla?» «È incredibile come tu faccia lo spaccone con tutte e poi ti preoccupi per come stia mia moglie.» «Se non lo fai tu, dovrà pur farlo qualcun altro.» «Arrivi tardi.» Mi guarda interrogativo. «C'è Chase con lei.» «Dovresti esserci tu.» Dovrei esserci io. «Non ha importanza. Va bene così.»
«Ryan.» Mi infilo sotto le coperte e gli volto le spalle. «La ami talmente tanto che non ci hai neanche pensato, sei uscito e sei andato a spaccare la faccia a quello stronzo.» «Se non fosse ridotto già male, andrei a dargli il resto.» «Eppure non riesci a tornare da lei e restarci. Non importa dove tu sia o quanto tu le stia lontano, Destiny sarà sempre casa tua. Prima lo capirai, prima tornerai ad essere felice.»
«Sono felice.» «Sei tornato cinque minuti fa dopo essere stato da lei, naturale che tu lo sia.» «Luke.» «Questa cosa che c'è tra voi, tu che la tieni lontana e lei che ti corre dietro, a lungo andare la stancherà. Destiny si stuferà di lottare per qualcosa che non vuole essere ottenuta. Metterà le distanze ed andrà avanti. Non sarà felice, ma su questo può lavorarci. Tu allora che farai?»
«Siamo destinati, Luke. Non ho idea di quanto tempo occorra, ma tornerò da lei.» «È questo il problema: non hai la minima idea di quando accadrà.»
«Presto, starle lontano non mi è mai riuscito completamente.» Scuote la testa. «Te lo dico io come andranno le cose. Tornerai da lei quando Destiny imparerà a non dipendere da nessun altro che non sia la sua persona. Non sarai più tu l'amore della sua vita, ma lei stessa. Sarà lei a decidere se vorrà ancora far parte della tua vita, non tu se la vuoi ancora nella tua. Andrà avanti e cercherà la felicità altrove. Magari non la troverà, ma stai sicuro che sarà abbastanza forte da non averne più alcun bisogno.» Deglutisco per la prepotenza contenuta nelle sue parole. Io senza Destiny? Lei senza me? Morirei piuttosto. «Mi ama troppo per lasciarmi andare.» E ne ho l'assoluta certezza perché l'amore che ho visto nei suoi occhi è riflesso di quello contenuto nei miei. «Ti stupirà vedere quanto anche l'amore più puro possa stancarsi di rincorrere qualcuno che non l'apprezza.» Abbasso lo sguardo sulla fede che porto al dito e le promesse a lei fatte durante il giorno del nostro matrimonio mi tornano in mente.
«Sta a te cambiare le cose, Ryan. Il tuo futuro con lei adesso dipende esclusivamente da te.»

Perché proprio lei? ? 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora